di Pietro Dilauro
«Perdersi in una città non vuol dire nulla, ma smarrirsi in essa è una cosa da imparare». Con questa frase il pensatore tedesco W. Benjamin descriveva la città come un luogo in cui si può restare talvolta disorientati e confusi per poi ritrovarsi e costruire il futuro. Lo stesso spirito anima la costituzione dell’associazione di volontariato “Parco Bernari-Petroni” nel quartiere di via della Bufalotta a Roma Nord dove i cittadini residenti hanno contribuito a far nascere una iniziativa di natura civica per riscoprire uno spazio dimenticato quello dell’area verde di circa 4 ettari all’interno del comprensorio compreso tra via Bernari e via Guglielmo Petroni.
Leggi tutto: Per ridare forza al civismo in politica
di Marco Pellegrini
Il repentino e spaventoso incendio di domenica scorsa ha ricordato a tutti – pescaresi e non pescaresi – che nessuno può realmente fuggire dallo spietato rigore del principio di realtà.
Questo inesorabile criterio ci ricorda che tutto il territorio del Comune di Pescara è pari a soli 36 Kmq.
Volendo rendere con un'immagine geometrica, per pura comodità. tale misura di superficie, è sufficiente pensare ad un rettangolo lungo nove chilometri e largo quattro.
Leggi tutto: La pineta Dannunziana – La dura realtà chiede il conto ad una Citta-Paradosso
L’intervista a Pietro Spataro
di Asia Guerreschi
Alla conferenza sul clima, questo novembre si discuterà dei crediti di carbonio per la riduzione delle emissioni. Riguarda anche il numero in aumento di attività private che si occupano della misurazione di emissioni e di proposte per compensarle, come la start-up Risearth. Con il suo fondatore di soli 27 anni Pietro Spataro abbiamo analizzato le criticità e le aspettative.
In previsione della Conferenza mondiale sul clima (COP26), che si terrà a novembre di quest’anno a Glasgow, il tema del cambiamento climatico è ora più emblematico che mai. Durante la conferenza si discuterà anche l’articolo 6 dell’accordo di Parigi che in particolare riguarda gli obblighi di riduzione delle emissioni attraverso i cosiddetti “crediti di carbonio”.
Leggi tutto: Risearth, una start-up di giovani per aiutare a combattere il cambiamento climatico
di Sonia R. Marino,
Edonè, equilibrio e armonia: il Benessere
Il modello urbano con cui ci siamo relazionati nel corso del Novecento è in rapido mutamento, e l’anno pandemico ha evidenziato ancor di più questa trasformazione.
È noto che la popolazione urbana mondiale da qualche anno ha superato quella rurale, e molti di questi insediamenti presentano numerose criticità. Le aree metropolitane sono intrinsecamente associate a un forte consumo delle risorse e all’inquinamento; sono sistemi che si adattano lentamente ai cambiamenti climatici, sociali, economici ed etno-demografici, e in esse, negli ultimi anni, si sono accentuati i divari socio-economici e culturali.
Eppure, con tutte le loro criticità, le città e i territori a forte antropizzazione rimangono i centri e i motori dello sviluppo e della crescita economica e svolgono un ruolo determinante per l'innovazione globale, dalla tecnologica a quella culturale e sociale. Anche se presentano criticità ambientali, le città possono essere sistemi molto più efficienti delle aree rurali, benché molto dipende da come si correlano alcuni fattori, quali dimensione demografica e forma urbana. D'altronde consumano risorse ma non ne producono.
Vebinar da Assisi
L’impegno oltre l’utopia e la coscienza fragile
di Dante Fasciolo
“Laudato Si” è stato l’incipit che Francesco volle usare all’inizio di ogni capitolo del suo “Cantico delle Creature”.
Da allora, questa invocazione, ha ispirato filosofi, poeti, letterati, studiosi, scienziati, uomini di ogni età e di ogni impegno, umili persone dedite alla preghiera.
Riconoscere il segno divino nella variegata manifestazione della natura ha inciso sulla formazione delle coscienze degli uomini di tutti i tempi, e la semplicità dell’invocazione del fraticello di Assisi ha impresso un indelebile “segno” capace di suggellare un impegno tra uomo, fede, creazione.
A distanza di otto secoli, un Papa di Roma, mutuando il nome di Francesco, e assumendo lo spirito del “Laudato Si” intraprende deciso il cammino già tracciato e lo arricchisce di nuove valenze, offerte o imposte dagli attuali tempi controversi, e alle quali l’umanità intera è chiamata a dare una risposta.
Leggi tutto: Lo sguardo di Francesco dalla contemplazione alla lode