Istruzione&Ricerca

di Sonia Marino

Nell’anno della nascita di Maria Montessori, il 1870, la popolazione italiana si attestava sui 27 milioni di persone. Nei primi anni del ‘900, quando la scienziata formulava il suo metodo educativo, circa 32 milioni.

L’età media era di circa 27 anni, e la percentuale degli ultrasettantenni ridottissima.

Oggi, a oltre un secolo di distanza, il contesto demografico è radicalmente mutato, l’età media della popolazione italiana ha superato i 45 anni. Secondo le previsioni salirà ancora, da noi come in tanti altri paesi.

01-09-2020
Autore: Sonia Marino
Architetto European Ergonomist
Presiede Integronomia, ricerca in ergonomia e sostenibilità

Sostegno sociale e igiene

di Sonia Marino

31 agosto 1870 nasce Maria Montessori. Inutili le premesse sul personaggio, la conosciamo tutti. Era una scienziata, una innovatrice, una femminista.

La Montessori nacque nell’anno, e pochi giorni prima, della breccia di Porta Pia.  La sua è stata la prima generazione cresciuta nel Regno d'Italia.

Nata a Chiaravalle, per gli impegni lavorativi del padre, si trasferisce con la famiglia prima a Firenze e in seguito a Roma; qui compirà i suoi studi di medicina.

Frequenterà prima un paio di anni alla facoltà di Scienze, per poter ovviare all’ostacolo della mancanza della maturità classica, requisito indispensabile per l’accesso a Medicina; lei aveva un diploma tecnico.

27-08-2020
Autore: Sonia Marino
Architetto European Ergonomist
Presidente Integronomia
Ricerca e consulenza in ergonomia e sostenibilità - www.integronomia.it

 “La Scuola è aperta a tutti” 

di Mariarosa Madeo

Ho riletto, in questi mesi, l'art. 34 della Costituzione italiana, prezioso e tuttavia inanellante significati che, trascorso il primo minuto di quintessenziale autocompiacimento per la civiltà giuridica occidentale, genera il dubbio che, diritto all'apprendimento a parte, qualcosa si insinua a suggerirci che abbiamo operato una senescente sottovalutazione; non solo in quest'ultimo anno, s'intende, in quella “procedura di disimpegno” che si é via via imborghesita, nel tentativo (qualcuno considera progressista, altri rivoluzionario) di riportare in poche settimane la scuola post-Covid 19 alla sua egemonia (peggio leadership, addirittura invocando lo iato più rassicurante del lemma istruzione, sintomo di un'elefantiasi linguistico-grammaticale che è preoccupante, nel senso che adesso si comincia anche a giocare con le parole!); concetti inequivocabili solo all'apparenza, per chi non abbia l'iride allenato, salvo poi che servirà a settembre a rivelarsi come il modo migliore per dimenticare un programma mai realizzato.

24-08-2020
Autore: Mariarosa Madeo
Docente di Storia e Filosofia - Polo Liceale di Rossano.

di Francesca Ferrante
Quando ho sentito parlare per la prima volta di questa pandemia di Covid-19, era all’incirca fine gennaio. Avevo appena preso una brutta influenza e, ascoltando fuggevolmente la tv, guardavo quelle immagini così lontane, quelle notizie confuse e, tra un pipistrello ed una catena del DNA, pensavo che...beh, la Cina non è poi così vicina. In fondo era soltanto una brutta influenza stagionale, una triste reminiscenza di darwiniana memoria in cui ci si aspetta che i più deboli soccombano senza tanto clamore.

31-07-2020
Autore: Francesca Ferrante
Insegnante

di Rosa Musto 

I dati Unesco riportano che il 28 marzo 2020, all'inizio della primavera, 184 Paesi hanno chiuso le scuole, portando il 90% degli studenti del mondo a casa. Si è trattato di un miliardo e mezzo di bambini e ragazzi di tutto il pianeta che ha interrotto la frequenza scolastica!

In Europa solo Italia e Spagna hanno allora deciso di chiudere le scuole fino a settembre e, in Italia,  l'unica attività svolta in presenza è stata lo svolgimento dell'Esame di Stato delle scuole secondarie superiori.

30-07-2020
Autore: Rosa Musto
Sociologa dell'educazione