Cultura

 

di Sonia R. Marino

Lo scorso 7 marzo si è tenuta nella splendida cornice dell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia una mattinata dedicata alle pari opportunità e al contrasto agli stereotipi di genere. È stata l’occasione per presentare il Gender Equality Plan di Ateneo e il progetto dell’Atlante storico geografico GrandiDonne.
Il progetto ‘GrandiDonne, donna immagine città’ con la visualizzazione d'insieme delle studiose e scienziate rende immediatamente l'idea del loro grande contributo al progresso, in ogni luogo e in ogni tempo. Un Atlante storico geografico del contributo fondamentale dato al sapere dalle Donne.

 

21-03-2022
Autore: Sonia R. Marino
Architetto European Ergonomist
Presiede Integronomia, ricerca in ergonomia e sostenibilità

di Lucia Di Giambattista

L’evoluzione della Natura è senza dubbio un percorso costituito da una serie ordinata di eventi che si modificano lentamente nel tempo mentre ripetono il loro consueto ciclo di esistenza, questo perché le energie coinvolte negli eventi possono cambiare, evolvendoli nel tempo.   Tutti gli eventi generati dall’uomo, serie casuale, raccontano l’evoluzione umana e rappresentano “strutture” sovrapposte agli eventi della Natura dando luogo all’evoluzione dell’ecosistema Terra.

Viviamo in una continua evoluzione e quanto più gli eventi generati dall’uomo coinvolgono da vicino una moltitudine di persone, si vedano i casi recenti della guerra in Ucraina, della crisi pandemica Covid-19 o della scoperta di molecole organiche su Marte, tanto più il cambiamento viene “emotivamente” percepito, diventando più significativo non appena si abilitano nuovi percorsi di “equilibrio”.  Gli eventi generati dall’uomo nascono dalla combinazione di molteplici insiemi di equilibri che racchiudono al loro interno persone che vivono un loro equilibrio temporaneo, un rapporto alchemico combinato, principalmente ed anche inconsapevolmente, “dall’essere e dall’avere”.

L’evoluzione dell’ecosistema Terra è qualcosa di complesso e può essere studiato soltanto attraverso una visione sistemica che implica una buona capacità di comprensione, esperienza, condivisione e confronto, cioè servono competenze ed abilità per costruire il nostro “futuro”.  

02-03-2022
Autore: Lucia Di Giambattista
PhD, Fisico esperto in ICT ed innovazione

di Gianni Lattanzio

“Guerra ripugnante”: Papa Francesco, dopo altri accorati appelli dall’attacco del 24 febbraio, torna a dare un nome al “massacro insensato” che avviene in Ucraina. E’ la voce del Pastore di anime, e tradisce tutta l’intensità della preghiera fatta all’Angelus della terza domenica di Quaresima, ma è anche la voce dell’uomo di Dio che tuona potente come la condanna: "Tutto questo è disumano, anzi è anche sacrilego perché va contro la sacralità della vita umana indifesa”. C’è tanto in comune con i Papi che lo hanno preceduto, ma c’è anche qualcosa di nuovo in quello che resterà anche come uno dei più significativi moniti all’umanità e uno dei più importanti contributi alla pace. A patto che venga ascoltato, e non solo da chi lancia ora sull’Ucraina missili e bombe, quando sottolinea che “la vita umana indifesa viene prima di qualunque strategia”.

Tanti, nell’ultimo secolo, gli appelli e le condanne da parte di Papi di fronte a guerre e conflitti, ma queste parole di Francesco arrivano come un vento in grado di spazzare via la definizione di “operazione militare” di Putin e quella di “guerra giusta” del Patriarca di Mosca Kirill. C’è qualcosa che accomuna tutti i pronunciamenti e qualcosa, come sempre, che distingue.

21-03-2022
Autore: Gianni Lattanzio
Segretario Generale Istituto Cooperazione Paesi Esteri

di Gloria Annovazzi

Anche negli archivi di famiglia, come in quelli storici, ci sono libri, documenti, fotografie e carte, ma, ancor più, vi si trovano gli zii e i nonni a far da perno della memoria, a ricordarci da dove veniamo. E sono proprio gli anziani i nostri archivi di riferimento, la nostra bussola, sia perché possono andare più a ritroso nel tempo di quanto noi non saremmo in grado di fare, sia perché hanno avuto la tenacia e la pazienza di conservare e preservare il passato con cura, di farne insomma tesoro.

Così, quando qualcuno vuole ritrovare le proprie tracce, telefona a quello zio o a quel nonno (o nonna) chiedendogli :«Ti ricordi come si chiamava il tizio che nonno incontrò a Fiume nel 1941?» O ancora :«Chi vi aveva accolti a Marina di Pietrasanta dopo aver lasciato Fiume? E cosa ti diceva allora la nonna, era dispiaciuta di andarsene, come stava?» E allora cominciano i racconti, sempre conditi di quell’indelebile lessico familiare, con parole ignote ai più, ma così precise ed evocative per chi le ha ascoltate sin da bambino. Peraltro Fiume è una pietra miliare della storia italiana, pietra troppo spesso trascurata dalle autorità, ma non dagli storici, come ad esempio Raoul Pupo.

01-03-2022
Autore:  Gloria Annovazzi
Medico Chirurgo

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