Intervista di Alessandro Mauriello con il Prof. Francesco Antonelli
Il diritto di discussione pubblica, il diritto alla prassi politica, insieme alla costruzione dell’opinione pubblica e alla sua formazione ormai passano sempre più attraverso alcune fenomenologie della società moderna come “delega carismatica e “Tecnicismo giuridico” come ben indagato da molteplici studiosi di varie epoche come Max Weber o il sociologo Augusto Iluminati.
La Fase di Trasformazione in una società ipercomplessa (P. Dominici) oltrepassa questo legame, causa l’accelerazione antropologica della tecnologia nella politica e nel potere, daremo ipotesi a questo nuovo scenario con l’ausilio del prof. Francesco Antonelli, docente in Sociologia generale, in Sociologia politica presso l’Ateneo dell’ Università degli studi di RomaTre del Dipartimento di Scienze politiche.
Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia
di Sonia R. Marino
"Non cerco la fama, né desidero uno status elevato, ma sarò contenta di sapere che il mio lavoro vive dopo di me".
Kono Yasui nasce nel 1880 e cresce nel Giappone del periodo Meji, in un paese in rapido cambiamento per la modernizzazione ispirata al modello occidentale.
Un aspetto centrale del progetto di modernizzazione fu la riforma dell’istruzione, ma anche il modello occidentale non contemplava un pieno accesso delle donne all’istruzione. All’epoca, in Giappone, le ragazze frequentavano scuole separate dai ragazzi e la loro educazione era finalizzata a trasformarle in ryōsai kenbo: "buone mogli e madri sagge".
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Grandi donne: scienziate che hanno fatto la storia.
di Sonia R. Marino
Genere e identità avrebbero dovuto penalizzarla, ma lei riuscì ad abbattere ogni barriera del suo tempo.
Nasce nel 1892 a Seattle, l’anno in cui venne completato il Pioneer Building simbolo della rinascita di una città che era stata rasa al suolo nel Grande Incendio del 1889.
Vive i suoi primi anni in una città in rapida ricostruzione, giovane, vivace, e una delle porte d’ingresso per la strada che conduce al Klondike e ai sogni di ricchezza di tanti avventurieri nord-americani e di oltreoceano di fine XIX secolo.
La sua è una famiglia di intellettuali e artisti, con un nonno famoso fotografo, tra i primi a introdurre negli Stati Uniti l’uso dei dagherrotipi, e afroamericano nato libero all’inizio dell‘800.
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Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia.
di Sonia R. Marino
“Sembravo timida ma non lo ero per niente.
Dentro di me sentivo una gran voglia di imparare.
Non avevo ancora idea di cosa avrei fatto,
però sapevo che desideravo scoprire per essere utile.
A chi o a che cosa lo ignoravo,
ma l’idea di diventare qualcuno
mi accompagnò sempre in quegli anni."
Giuliana Luigia Evelina Mameli, meglio conosciuta come Eva Mameli Calvino, nasce a Sassari nel 1886.
Donna dalle idee chiare e ferme in tutto:
"Eva non andava a messa, non cresimò i suoi figli, non gli fece seguire l’ora di religione a scuola e dove era indicata la religione lei scriveva: nessuna". (Macellari, 2010)
Una scienziata, che ad alcuni sembrava fredda e rigida. Probabilmente una persona consapevole delle sue capacità, con interessi precisi, tenace e anticonformista, che amava profondamente il suo lavoro.
Impegno e abnegazione che portava in ogni attività che intraprendeva; difatti come crocerossina fu insignita di una medaglia d'argento e di una di bronzo proprio per la dedizione con cui curò i feriti e i malati di tifo nella Grande Guerra.
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di Gilda Ricci
La scuola non ha mai smesso di svolgere il suo ruolo di fulcro culturale, relazionale e sociale nonostante i limiti della pandemia. DaD, non Dad, DDI, didattica mista e scuola in presenza hanno rappresentato, in questo secondo anno scolastico minacciato dal nemico invisibile, causa di angoscia, paure, chiusura, limiti e possibilità, un’occasione di riflessione sul senso della scuola oggi, nel terzo millennio.
Certo la tecnologia era già dentro le scuole, non tutte però; da oltre un decennio ha bussato discretamente alle porte di molte aule. Alcune sono attualmente adeguatamente attrezzate con lim, p.c., connessione internet, altre ancora prive di tutto ciò. E allora? Non si fa scuola moderna, adeguata ai tempi? Certo che si fa scuola, si organizzano tipologie di lezioni diversificate e adeguate sia alle aspettative dei bambini e delle bambine, di adolescenti sempre più fragili, che all’organizzazione del sistema scuola territoriale. Ecco che il territorio diventa risorsa se dialogante, limite se resta rigido nei confini delle sue singole istituzioni.
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