di Alfredo Battisti
Il 20-21 settembre gli Italiani saranno chiamati alle urne per confermare o meno la legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. Una riforma controversa portata avanti strenuamente dal Movimento 5 Stelle e che solo nell’ultima votazione alla Camera ha incassato il sostegno di tutti i gruppi parlamentari -anche quelli che nelle tre precedenti votazioni l’avevano osteggiata-.
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di Paolo Balduzzi
Tra poche settimane, il 20 e 21 settembre, si terrà il quarto referendum costituzionale della storia repubblicana, per confermare o meno il taglio di circa 350 parlamentari tra Camera e Senato.
Solo il primo di questi referendum, quello che nel 2001 cambiò radicalmente e non senza criticità i rapporti tra stato, regioni ed enti locali, ottenne l’approvazione necessaria alla sua promulgazione; al contrario, i due successivi, quello del 2006 e più recentemente quello del 2016, vennero bocciati dal corpo elettorale. I fronti del sì e del No sono sempre più attivi e il dibattito scaturito piuttosto interessante: ma per chi voglia farsi una posizione è difficile uscirne in maniera convinta. Forse perché la prospettiva è sbagliata: invece che chiedersi infatti se sia meglio votare Sì o votare No, vale forse la pena di concentrarsi solo su come gestire le conseguenze dei due esiti.
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«Rivolgo un pensiero, pieno di affetto, a tutti gli italiani residenti all’estero. So con quanta partecipazione avete seguito le sofferenze vissute, nel nostro Paese, per il coronavirus. Lo avete fatto da lontano, per la distanza fisica che ci separa; eppure del tutto vicini nella coscienza che ci unisce"
di Marta Nunziata
Era il 27 giugno 1980, erano le 20.59. Il Dc-9 Itavia,volo IH870, in servizio da Bologna a Palermo, scompare dai radar, con a bordo ottantuno persone: 77 passeggeri, di cui 13 bambini, e 4 membri dell’equipaggio. Per tutti loro ancora nessuna giustizia e nessuna verità. E torna la richiesta di rimuovere il segreto di Stato.
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di Anna Maria De Luca
La bambina rossa a destra (le persone che si sono sacrificate per la patria), sfuma nell'"altrove" bianco dove nasce l'anima della democrazia (la farfalla verde) che spicca il suo primo volo il 2 giugno, lasciandosi alle spalle i muri delle fucilazioni. Il bianco è il cuore della nostra bandiera, tra il rosso del sangue speso e il verde del futuro: è il colore dell'anima, il luogo della trasformazione e della rinascita. In quel bianco ci sono le anime di chi ci ha permesso di essere oggi ciò che siamo, è l' "altrove" degli ideali che hanno fatto nascere la democrazia: una farfalla verde che, anche se ferita, riesce a volare grazie al bianco che la anima.
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