Conversazione con Carlo Anelli, responsabile Dipartimento Industria e Politiche industriali della Cisl nazionale
di Alessandro Mauriello
Mentre la Commissione europea stanzia per la crisi pandemica un programma di oltre 200 miliardi di euro non solo per far ripatire il paese, su tre assi di sistema: digitale, inclusione sociale, e transizione energetica, e per lasciare alle nuove generazioni un nuovo modello di sviluppo, un’economia sostenibile, mettendo a fuoco nel codice genetico della costruzione comunitaria il concetto di solidarietà .
La sfera pubblica europea si fa domande sulla geopolitica, sul posizionamento industriale del vecchio continente di fronte alle piattaforme Cina, e USA, rendendosi conto che non sarà più rinviabile una programmazione industriale di sviluppo in tal senso, come ben sottolinea nel suo saggio il direttore di Think Industry 4.0 Giuseppe Sabella,” Ripartenza Verde”, che sarà leva per il futuro sviluppo del paese.
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Gianni Lattanzio, Presidente di Confassociazioni International ed Angelo Deiana, Presidente di CONFASSOCIAZIONI hanno il piacere di invitarvi all'appuntamento "GEOECONOMIA: ESISTONO ANCORA LE RETI GLOBALI?"
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di Alessandro Mauriello
ALESSANDRO MAURIELLO INTERVISTA IL PROF. LEONELLO TRONTI ECONOMISTA, PRESSO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMATRE SITUAZIONE ECONOMICA E RIPARTENZA EUROPEA
L’efficacia del Piano europeo di Ripartenza contro la pandemia da covid 19 , messo in campo dall’Ue e dalla Commissione detto “Next Generation Ue”, sarà subordinato al successo dei Pnrr degli stati nazionali presentati, in particolare dal nostro, per dimensione economica, per la posizione di paese fondatore (in qualche modo i simboli contano anche nella scienza triste), come ben sottolinea il prof. Sergio Fabbrini dell’ Università Luiss di Roma, sulle pagine del Sole 24 ore:
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di Gaetano Fausto Esposito
Ancora tu … cantava Lucio Battisti negli anni Settanta e questo ritornello sembra essere particolarmente adeguato alla situazione che sta attraversando il commercio internazionale ed in particolare lo sviluppo delle esportazioni del nostro Paese in questi ultimi mesi.
Poco più di un anno fa, in piena diffusione della pandemia, le previsioni a livello internazionale dell’Organizzazione del Commercio Mondiale (World Trade Organization) erano molto drammatiche.
di Gianpiero Ruggiero
Sappiamo che nel PNRR la presenza del digitale non solo è presente nella missione 1, che si sviluppa lungo i due assi delle connessioni veloci, quindi, banda ultra-larga e della trasformazione della PA, ma è trasversale a tutto il Piano e caratterizza molte delle politiche e degli interventi di riforma. Circa 40 riforme dipendono da una PA più moderna e digitalizzata. È uno strumento funzionale quindi alla realizzazione delle altre 5 missioni del Piano.
Quello che colpisce di più del Piano, nella parte che riguarda digitale e PA, è l’impostazione che è stata data. Innanzitutto, diversamente dal passato, il piano si pone in continuità con le recenti politiche in materia di digitale, potenziando molte delle iniziative già adottate. La continuità delle politiche sul digitale, rappresenta un punto di forza importante. Nel passato, infatti, le continue modifiche del quadro regolatorio e delle iniziative, con continui stop and go, hanno rappresentato un freno al percorso di innovazione della sfera pubblica.
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