di Gianpiero Ruggiero
La data del 9 marzo 2022 potrebbe essere ricordata come l’inizio di una nuova era economica. Dopo quasi 80 anni, oggi entrano in vigore i nuovi articoli 9 e 41 della Costituzione, certificando l’inserimento nella Carta della tutela ambientale, della ricchezza della vita, degli ecosistemi e degli altri viventi. La prospettiva è rafforzata da una rinnovata visione in cui l’iniziativa economica trova non più soltanto limiti sociali e umanitari, ma anche ambientali. Nell’articolo 9 si afferma che “La Repubblica (…) tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni” e che “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Nell’articolo 41 si afferma adesso che “L’iniziativa economica privata (…) non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all'ambiente” e che “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Da ora in poi sarà più chiaro a tutti che non potrà esistere alcuna economia se non ci sarà una biosfera sana a sostenerla e che è il capitale naturale a permettere il capitale economico e non viceversa. Una nuova visione si affaccia, aprendo la strada a un nuovo capitalismo contemporaneo in cui il modello di sviluppo non sarà più basato sulla crescita finanziaria perpetua a scapito del depauperamento delle risorse del pianeta. Una Costituzione green, potremmo dire, che guarda alla sostenibilità economica e apre la strada a un capitalismo più inclusivo.
Leggi tutto: L’alba di un capitalismo inclusivo
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE NUOVE RIGENERAZIONI SU SVILUPPO SOSTENIBILE , TERRITORIO E CORPI INTERMEDI
di Alessandro Mauriello
In queste ore di difficile scenario geopolitico per le note vicende ucraine, ritorna forte la necessità di costruire una vera integrazione europea, non solo per un percorso di stabilità internazionale e globale.
Ma per indirizzare il sistema paese e il sistema comunitario, verso la ricostruzione di uno sviluppo sostenibile, dell’economia, della società, e dell’ambiente.
Impiegando le risorse emesse nel Next Generation Ue, e nel piano esecutivo di ripresa e resilienza nazionale detto Pnrr su inclusione sociale, digitale, e transizione ecologica.
E come farlo se non ridefinendo il ruolo laboratoriale delle città, come luoghi di innovazione sociale, di neo geografie del lavoro, tese al perseguimento degli obiettivi di Agenda 2030.
Lo faremo in questo spazio, raccontando l’esperienza di Gaetano Sateriale, già coordinatore della segreteria nazionale della Cgil, autore del secondo Piano del Lavoro, già sindaco di Ferrara, dirigente sindacale di lungo corso in Corso Italia.
Leggi tutto: Conversazione con Gaetano Sateriale
di Alessandro Mauriello
Sempre più si sta diffondendo interesse nella sfera pubblica attorno a temi inerenti la sostenibilità sociale, economica, e ambientale, inglobati nel concetto di responsabilità sociale di impresa ecc.
Ma anche attraverso la “buona battaglia” culturale dell’Economia civile, intrapresa dagli economisti Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti, e Luigino Bruni, in armonia con i contenuti di Agenda 2030 dell’Onu, di Asvis Alleanza per lo sviluppo sostenibile, presieduta dal Pierluigi Stefanini.
Un pensiero economico che parte dal pioniere Antonio Genovesi, filosofo ed economista napoletano della seconda metà del settecento.
Parleremo di questo percorso con il saggista e ricercatore sociale Giovanni Vita, autore di molteplici studi su cooperazione, innovazione sociale, comunità, tra questi l’ultimo “Resilire per trasformare del covid 19 e di altre condizioni difficili”, Edizioni Ecra.
Conversazione con Franco Cioffi di Alessandro Mauriello
La pandemia e la crisi sanitaria, hanno messo in discussione molti item del pensiero economico prevalente, nelle istituzioni decisionali globali inerenti le grandi scelte sulle politiche di sviluppo.
Il Mercatismo del Washington Consensus, ove le imprese erano un mero agente di profitto e massimizzazione nella nuova dimensione di sostenibilità e di responsabilità sociale di impresa divengono attori fondamentale dei processi di transizione ad un economia civile e verde
Un ecosistema organizzato sull’etica della responsabilità civile, con un impatto importante sui territori, che ”come dimensione di luogo ricompone impresa e società” (P. Venturi, F. Zandonai)
Perciò oggi apriremo una riflessione con il dott. Francesco Cioffi, direttore della Scuola di Impresa Diffusa, consulente aziendale, formatore e manager di prossimità.
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Gianpiero Ruggiero
Per fare il punto sullo stato dell’arte del sistema ricerca e innovazione in Italia, non si può che partire dando uno sguardo d’insieme a 3 documenti programmatici del Governo: Il Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027; la legge di Bilancio 2020; il Piano di ripartenza (PNRR).
Cosa ci dicono in sintesi questi tre documenti?
Mi limito a delle brevi riflessioni su alcuni ambiti: governance, risorse, rete soggetti.
La governance – L’aver istituito presso il CIPESS la “Commissione per la ricerca”, con un rappresentate fiduciario di ogni ministero, lo considero uno strumento di coordinamento importante per l’attuazione delle politiche multilivello. Non dimentichiamo che il settore pubblico della ricerca soffre di una eccessiva frammentazione (si tratta di 14 enti vigilati dal MUR e di 6 enti vigilati da altri Ministeri). Questo non aiuta a far crescere il sistema nel suo complesso.