Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia.
di Sonia R. Marino
“Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.”
Łucja Frey nacque nel 1889 in un’agiata famiglia di Leopoli, oggi Ucraina, allora terra polacca occupata dall’Austria.
Leopoli era una città con una vivace attività culturale, definita la ‘piccola Parigi dell’est’, crocevia di tante popolazioni diverse e importante centro scientifico della Polonia.
Nel 1853, proprio a Leopoli, per la prima volta una lampada a cherosene fu utilizzata per illuminare una sala operatoria durante un intervento chirurgico; e questo grazie a Ignacy Łukasiewicz, pioniere nel settore del petrolio che realizzò nel 1856 la prima raffineria al mondo. Tra i suoi successi vi fu per l’appunto la scoperta del procedimento per ricavare il cherosene dal petrolio.
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"Siamo lieti di comunicare che il 9 maggio alle ore 10.00, in occasione della Festa dell’Europa, andrà in onda sul canale YouTube di EuropaInCanto, il video dell’Ode alla Gioia realizzato da bambine e bambini delle scuole italiane ed europee. Questo Inno d’Europa, realizzato da EuropaInCanto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna dell’Unione Europea – SEAE, farà da apertura a tutti i collegamenti delle delegazioni europee trasmessi in diretta in tutto il mondo."
Potete seguire la premièr al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=0K_gbGYMRJU
Eventi delle delegazioni europee:
10H00 ASIA PACIFIC: https://www.facebook.com/events/1637255939995510
11H30 AFRICA: https://www.facebook.com/events/7578…
di Sonia R. Marino
Da bambina rimanevo sempre incantata dalla toponomastica della mia città, alcuni nomi erano così oscuri, indubbiamente affascinanti ma tanto strani: via Abella Salernitana, via Trotula de Ruggiero, il ponte re riavule ossia il ponte dei diavoli, in realtà gli archi di un acquedotto longobardo.
Crebbi e scoprii, sia chi erano le donne dagli insoliti appellativi, sia cosa le legava a quel ponte.
Erano le Mulieres Salernitanae, le mediche della Scuola Medica salernitana, fondata nel IX secolo e che nel periodo di maggiore importanza, tra l’XI e il XIV secolo, annoverava tra i suoi membri molte donne, e per tutta Europa risuonò la eco della bravura di alcune di loro.
Cosa le univa a quel sinistro acquedotto? Nel pieno del Medioevo quattro uomini sapienti - l’arabo Adela, l’ebreo Elino, il greco Ponto e il latino Salerno - in una notte burrascosa trovarono riparo sotto gli archi dell’acquedotto; cosa che mi lasciava alquanto perplessa, la sezione dell’acquedotto è piuttosto sottile e gli archi abbastanza alti da non offrire un buon riparo, d’altronde è pur sempre una leggenda e qualche incongruenza ci può stare.
Continuiamo il nostro racconto… i quattro sapienti iniziarono a discorrere e a confrontare le rispettive conoscenze mediche, sembra che fossero feriti e si curarono l’un l’altro.
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Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia.
di Sonia R. Marino
“Non era appropriato per le donne mostrare il proprio corpo a un uomo e, quindi, non potevano accedere alle cure mediche. Lei si prese cura di più di 3.000 donne e uomini nei primi 10 mesi di lavoro.”
Kim Jeom-dong, anche conosciuta come Esther Park, è stata la prima dottoressa coreana.
Nasce tra il 1876 e il 1877 a Seoul, in una famiglia di convertiti al protestantesimo, economicamente modesti ma di idee progressiste. Nella Corea di fine ‘800 la religione cristiana diffusa dalle missioni è anche la religione del progresso, della tecnologia e della modernità, e i genitori decidono che la figlia studierà.
Kim Jeom-dong, studia, impara l’inglese, e diventa interprete per una dottoressa missionaria, Rosetta Sherwood Hall. Questa esperienza la porta ad appassionarsi alla medicina occidentale.
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