di Dante Fasciolo
Anno nuovo, cambio vita!
Chi non ha mai pronunciato questa frase dice una bugia.
E’ vero però che troppo spesso la si pronuncia
con una leggerezza che la rende incredibile.
E altrettanto vero è che pronunciandola
si vuole in qualche modo esorcizzare il presente;
o, a volte, nascondere un disagio, un problema
e rinviare ad un tempo migliore la soluzione.
Il fatto è che disagi e problemi non sono regolati
dal calendario e non hanno una soluzione di continuità
con lo scadere dell’anno; e i giorni sereni della festa
attenuano appena la consapevolezza del domani.
L’anno nuovo trascina con se il recente passato
e pone l’accento su di un presente che non dà tregua.
In troppe famiglie oggi serpeggia amarezza,
un troppe città oggi si respira dolore,
un troppe nazioni oggi si uccide.
La solidarietà vacilla tra gli uomini,
un malinteso sviluppo annulla il progresso,
l’uomo è sempre più isolato… solitario
e reagisce mortificando il vicino.
A ben guardare intorno c’è di che preoccuparsi.
Non saranno certo scaramucce politiche nostrane,
né battibecchi tra provvisori potentati,
né planetari scontri tra rancore, odio e valori a salvarci.
Pretesti e opportunismi produrranno guerra tra gli uomini;
e guerre armate oggi come ieri sono in atto;
e guerre carsiche si intrecciano beffarde
nei cunicoli del potere politico ed economico.
C’è un’atmosfera d’attesa ovunque,
qualcuno penserà per noi, qualcosa forse accadrà
come noi desideriamo che avvenga…
E il calendario segna anni puntualmente ripetitivi…
Ognuno segue stancamente il ritmo delle insoddisfazioni…
C’è attesa di novità per l’anno nuovo…
Forse è l’anno buono per ciascuno di noi
per cambiare davvero vita.