di Giuseppe Morabito
Gli Stati Uniti, dopo l’importante successo della firma a Washington degli accordi diplomatici tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrain stanno iniziando un’intensa attività diplomatica tesa a nominare il Qatar come un “Importante alleato non NATO”. Uno status che offre alle nazioni straniere vantaggi nel mercato della difesa e nella cooperazione per la sicurezza con Washington.
In merito si è appreso in settimana che Timothy Lenderking, vice segretario di stato americano per gli affari del Golfo ha dichiarato durante una teleconferenza: "Stiamo andando avanti, speriamo, con la designazione del Qatar come un importante alleato non NATO".
"La nostra capacità di creare il falso ora supera la nostra capacità di scoprirlo."
VIKTOR TARANSKY
di Giuseppe Morabito
È stata smentita ufficialmente dalla Forza Aerea di Taiwan la “balla”, per chi preferisce l’inglese, la “fake news “ dell’abbattimento da parte della difesa aerea di Taiwan di un cacciabombardiere cinese che era penetrato nello spazio aereo della “Cina democratica”.
Il caccia, un Sukhoi Su-35, di cui Pechino annovera nei suoi arsenali 24 esemplari acquisiti dalla Russia. L’aereo sarebbe poi, secondo la falsa notizia, precipitato sull’isola.
Purtroppo la “balla” è stata anche ripresa da alcuni siti d’informazione italiani che si sono affrettati a condannare il governo di Taiwan e il suo alleato USA. Una dimostrazione, come se ce ne fosse ancora bisogno, dell’asservimento a Pechino di larghe aree del nostro Paese. Spesso, le stesse che condannano la Presidenza Americana “a priori”.
Leggi tutto: Le mire egemoniche di Pechino scaldano le acque di Taiwan
Attesa per la sentenza sull’assassinio di Rafīq al-Ḥarīrī e preoccupazione per le possibili ripercussioni
di Fausta Speranza
Il Libano rischia un'altra devastante onda d'urto. Preoccupano le possibili reazioni al verdetto – previsto il 18 agosto - sull'omicidio dell'ex primo ministro Rafīq al-Ḥarīrī, avvenuto nel 2005. Il processo del Tribunale Speciale voluto dall'Onu a L'Aja vede imputati membri del movimento Hezbollah. Il leader Nasrallah ostenta indifferenza e chiede “pazienza” ai suoi, mentre il figlio di al-Ḥarīrī, Saad, fa sapere che attenderà la sentenza nei Paesi Bassi. Dopo le devastanti esplosioni del 4 agosto – oltre 220 morti e 7000 feriti - e la caduta del governo, la settimana seguente, l'equilibrio del Paese del Levante, modello di convivenza ma in preda da mesi a una profondissima crisi economica e sociale, si presenta precario. Antiche tensioni potrebbero riaccendersi andando ad infiammare la disperazione crescente di una popolazioneridotta alla fame.
Leggi tutto: Ancora fiato sospeso in Libano
di Frei Betto
Care amiche e cari amici,
in Brasile si sta consumando un genocidio! Mentre vi scrivo, 16 luglio, il Covid-19, apparso da queste parti nel febbraio di quest’anno, ha già ucciso 76mila persone. Sono già 2 milioni le persone contagiate. Entro domenica prossima, 19 luglio, arriveremo a 80 mila vittime. È verosimile che in questo momento, mentre state leggendo questo mio drammatico appello, si raggiunga la soglia dei 100mila morti.
Leggi tutto: Lettera agli amici e amiche all'estero
di Giuseppe Morabito
Il conflitto in Georgia aveva dimostrato, alla fine dell'ultimo decennio, che le forze armate russe erano in ritardo nell'area dei droni da combattimento, sia per quanto riguarda lo sviluppo dei sistemi sia per l'equipaggiamento delle sue forze. La maggior parte di questi armamenti era stata progettata negli anni '80. Dieci anni dopo, prima il conflitto siriano, poi quello in Libia, hanno confermato che è in atto un’importante inversione di tendenza. Secondo dati resi noti dal Ministero della Difesa russo, Mosca ha dispiegato in Siria più di 70 droni tattici, di diversi modelli per le sue missioni belliche e altri sono stati testati lì per esplorare nuove procedure.
Leggi tutto: Le guerre (per procura) con i droni