L'Italia e il Mondo

di Fausta Speranza

       Dogane che aprono e dazi che cadono in un bacino commerciale di due miliardi di persone e tra Paesi, come la Cina e il Giappone, storicamente in forte rivalità. L'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno raggiunto un accordo di libero scambio che potrebbe coprire quasi un terzo del Pil mondiale. Ne resta fuori l'India nazionalista del presidente Modi, mentre gli Stati Uniti devono capire se riscopriranno l’affaccio sul Pacifico. In piena pandemia, l’Asia cerca  di respirare aria nuova di ripresa economica e per l’Europa dovrebbe essere un utile memorandum: è nel vecchio continente il più integrato dei mercati mondiali.

18-11-2020
Autore: Fausta Speranza
Giornalista e Scrittrice

di Giuseppe Morabito

Durante la primavera del 2019, la guerra libica di successione post-Gheddafi era entrata in una nuova fase. Il LNA (Esercito di Liberazione Nazionale) comandato dal generale Khalifa Haftar aveva lanciato un'offensiva a sorpresa per conquistare Tripoli e conseguentemente la residenza del GNA (Governo di Accordo Nazionale) libico riconosciuto a livello internazionale, il quartier generale più importante del paese, con istituzioni economiche come la Banca Centrale della Libia, l'Autorità Libica per gli Investimenti e la National Oil Corporation. L’offensiva a sorpresa del LNA era stata accolta con indignazione in molti stati mentre godeva di sostegno in diversi altri sia europei sia extra-europei.

18-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito
Tutti in queste ora parlano delle elezioni negli Stati Uniti e, prima di affrontare l’analisi dell’ultima guerra scoppiata nel Caucasp, forse è il caso di fare delle premesse. C’è sicuramente differenza tra un presidente Biden e un presidente Trump e ci saranno molteplici differenze in politica estera, soprattutto in materia di stile e approccio alle controparti. Il presidente Trump ha sempre utilizzato il potere americano nelle relazioni internazionali e nelle trattative di grandi affari in ambito globale convinto da una semplice verità: gli Stati Uniti non hanno alternative. Questo perché’ il mondo libero ha ancora bisogno della leadership americana e quella leadership deve sia responsabilizzare il suo popolo a livello nazionale sia i suoi alleati a livello globale.

11-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito

Nelle settimane precedenti all’azione terroristica di un tagliagole nord-africano, che ha compiuto una strage a Nizza dopo esservi arrivato attraversando, senza grossi impedimenti, il Mediterraneo, la Sicilia e tutta l’Italia, in ambito NATO si è accesa la discussione sul futuro dell'Alleanza, minata proprio in queste ore dalla contrapposizione di due Paesi membri di grande importanza: Francia e Turchia.

L’attentatore potrebbe essere un Lupo Solitario che ha preso spunto per la sua azione dalle “assolutamente discutibili” vignette di Charlie Hebdo.

La triste realtà è che sicuramente buona parte della sua rabbia assassina sia legata alla “spinta” antifrancese data ai giovani mussulmani in Francia dal presidente della repubblica di Turchia, Erdogan e ai suoi accoliti della Fratellanza Mussulmana.

01-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito

Il dilagare del Virus di Wuhan ha amplificato l'incertezza geopolitica. Ci ha fatto anche comprendere quanto siamo interdipendenti e vulnerabili di fronte alle minacce globali. In questo contesto la cooperazione internazionale risulta essere essenziale e per certi versi vitale. È anche palese che nessun paese dovrebbe essere isolato nell’impegno per affrontare la crisi. Per quanto possa sembrare un'affermazione elementare, per Taiwan, vittima del Soft Power di Pechino e, conseguentemente, isolata dalla Cina dal resto del mondo, una maggiore cooperazione internazionale rimane un obiettivo ancora lontano.

Da una parte Taipei, capitale di una moderna democrazia, economicamente avanzata e creata sullo stato di diritto; dall’altra un’autocrazia, in cui l’apparato del partito comunista decide sulla vita (e spesso la morte) di più di un miliardo e trecento milioni di cittadini.

Con gli Stati Uniti e la Cina che intensificano la reciproca rivalità per la gestione del potere è prevedibile un'ulteriore escalation della tensione nelle relazioni bilaterali nell'Indo-Pacifico.

27-10-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation