L'Italia e il Mondo

di Elena Toselli
Il 25 settembre 2020 - a quasi trenta anni dagli storici Accordi di Oslo tra Yitzhak Rabin, Bill Clinton e Yasser Arafat per il riconoscimento reciproco tra l’OLP e lo Stato di Israele - il Presidente USA Donald Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e i Ministri degli esteri emiratino Abdullah bin Zayed Al Nahyan e bahreinita Khalid bin Ahmed bin Mohammed Al Khalifa hanno firmato la Dichiarazione degli Accordi di Abramo e compiuto uno straordinario passo verso la distensione delle tensioni nell’area medio-orientale.
La firma degli Accordi ha ufficializzato la stretta collaborazione esistente da decenni tra gli EAU e Israele, alleati strategici fin dagli anni ’90 nel campo militare e dell’intelligence, ha reso gli Emirati il terzo Paese islamico protagonista, dopo Egitto (1979) e Giordania (1994), di un percorso di pace con Israele e, soprattutto, ha impresso un radicale cambiamento nelle relazioni tra il mondo musulmano sunnita e Israele.

27-10-2020
Autore: Elena Toselli
Esperta di economia islamica ed ebraica e autrice dei libri "Le diversità convergenti" (2015), "Kosher, halal, bio - regole e mercati" (2018) e "Il piccolo galateo islamico" (2020).

di Giuseppe Morabito 

Il possibile quadro futuro.

La standardizzazione, l'interoperabilità e la mobilità sono i mezzi utilizzati dei paesi membri della NATO per una difesa credibile in un ambiente strategico come quello del 2020 in rapido mutamento e deterioramento. 

Queste tre “capacità” saranno al centro della strategia che definirà le possibilità della NATO per affrontare i conflitti attuali e futuri. Per raggiungere questo obiettivo, gli Alleati devono innanzitutto separare gli interessi politici da quelli strutturali.

03-10-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Fausta Speranza

Non si vede l'orizzonte in Libano. La matassa politica è troppo aggrovigliata e il primo ministro designato, Mustapha Adib, rinuncia a formare il tanto atteso nuovo esecutivo che doveva traghettare il Paese fuori dall'emergenza dopo le esplosioni al porto di Beirut  e fuori dalla soffocante crisi economica e finanziaria. Adib, un diplomatico poco conosciuto in patria fino al mandato conferitogli il 31 agosto, ammette la sconfitta chiedendo “scusa al popolo libanese”.

Il punto è che, mentre la popolazione è allo stremo, la classe politica rischia di navigare a vista ancora per mesi prima che si sblocchi l'impasse che tiene in ostaggio il più piccolo Paese dell'Asia nella più strategica posizione del Vicino Oriente.

26-09-2020
Autore: Fausta Speranza
Giornalista e Scrittrice

di Emanuela Locci

La Turchia fa parlare di sé, sia in relazione alle dispute internazionali che la vedono contrapposta a paesi come la Grecia, la Francia e gli Emirati Arabi Uniti,  per la questione relativa alla ricerca e allo sfruttamento delle fonti energetiche presenti nel Mediterraneo Orientale, sia per le questioni di politica interna che vedono un progressivo indebolimento, almeno secondo gli ultimi sondaggi, del partito al potere, l’Akp, guidato dal presidente della repubblica Erdogan.

26-09-2020
Autore: Emanuela Locci
Docente di storia del Mediterraneo, Università di Torino

di Giuseppe Morabito

Dall'accordo di Dayton (Novembre 1995), i Balcani hanno rappresentato un esempio di successo in termini di costruzione della pace e stabilità. Tuttavia, le difficoltà interne ai singoli paesi, le crisi in ambito regionale/internazionale che hanno colpito i sei paesi balcanici hanno reso particolarmente difficile il percorso di integrazione. Tutto ciò è precedente al Virus di Wuhan che con i suoi effetti devastanti, ha peggiorato il quadro generale.

La presidenza dell'UE si è impegnata a proseguire i negoziati a diversi livelli con Serbia, Montenegro, Albania e Macedonia del Nord. Buona parte della regione è ancora nel “limbo” in merito alla possibile adesione alla NATO di tutti i paesi. In pratica oggi i Balcani stanno combattendo per il loro futuro. L'intreccio tra politiche interne ancora ostaggio di vecchie e nuove faziosità, economie molto fragili e tensioni sociali tendenti verso una maggiore libertà, sono comuni a tutti i paesi ma sono presenti anche peculiarità locali che necessitano di un approccio su misura. Chi conosce bene la regione si interroga su come sia possibile per le società balcaniche spezzare il ciclo di depressione politica che erode la fiducia dei popoli e spinge verso l'emigrazione e lo spopolamento, due problemi cardine della regione.

25-09-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation