La storia delle relazioni non cambia anche in tempi di pandemia.
di Giuseppe Morabito
Da moltissimi anni, cioè dalla separazione, di fatto, in due stati, i rapporti politici di Taiwan con la Cina restano quantomeno problematici in conseguenza della decisione del governo di Pechino di continuare a considerare l'isola come parte del suo territorio e non come un paese indipendente e democraticamente all’avanguardia. Una delle conseguenze di tale posizione sta nel fatto che la Cina ha ottenuto, nel tempo, l’esclusione quasi totale di Taiwan dalle organizzazioni e dai forum internazionali.
Fa eccezione forse solo la NATO che, ad esempio, permette a funzionari taiwanesi di partecipare ai corsi di formazione al NATO Defence College d Roma. Certamente se gli organizzatori dei forum e la maggior parte dei paesi partecipanti esprimessero almeno il loro sostegno a Taiwan nel senso di favore alla sua presenza nei forum internazionali stessi, questo potrebbe avere un ruolo fondamentale nel promuovere l'obiettivo perseguito dalla democratica Taiwan e quindi vedere i suoi rappresentanti prendere parte alle riunioni delle organizzazioni internazionali in modo pragmatico ed efficace.
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di Guido Lenzi
A trent’anni dalla caduta del Muro che aveva irrigidito i rapporti internazionali, contrariamente a quanto qualcuno aveva allora sostenuto, la Storia stenta a riprendere il suo corso. Le regole del gioco, i termini utilizzati, le stesse pubbliche percezioni si stanno alterando. Vi è chi, condonando il comportamento assertivo di Putin, Xi e, finora, di Trump, si rassegna all’apparente ritorno di un multipolarismo che contraddice l’auspicabile multilateralismo, ricostruendo macroscopicamente gli antichi, pericolosi e altrettanto precari, equilibri di potenza.
Leggi tutto: Il ritorno del multilateralismo?
di Fausta Speranza
Dogane che aprono e dazi che cadono in un bacino commerciale di due miliardi di persone e tra Paesi, come la Cina e il Giappone, storicamente in forte rivalità. L'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno raggiunto un accordo di libero scambio che potrebbe coprire quasi un terzo del Pil mondiale. Ne resta fuori l'India nazionalista del presidente Modi, mentre gli Stati Uniti devono capire se riscopriranno l’affaccio sul Pacifico. In piena pandemia, l’Asia cerca di respirare aria nuova di ripresa economica e per l’Europa dovrebbe essere un utile memorandum: è nel vecchio continente il più integrato dei mercati mondiali.
Leggi tutto: L’Occidente assiste al più grande patto commerciale del mondo
di Giuseppe Morabito
Durante la primavera del 2019, la guerra libica di successione post-Gheddafi era entrata in una nuova fase. Il LNA (Esercito di Liberazione Nazionale) comandato dal generale Khalifa Haftar aveva lanciato un'offensiva a sorpresa per conquistare Tripoli e conseguentemente la residenza del GNA (Governo di Accordo Nazionale) libico riconosciuto a livello internazionale, il quartier generale più importante del paese, con istituzioni economiche come la Banca Centrale della Libia, l'Autorità Libica per gli Investimenti e la National Oil Corporation. L’offensiva a sorpresa del LNA era stata accolta con indignazione in molti stati mentre godeva di sostegno in diversi altri sia europei sia extra-europei.
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di Giuseppe Morabito
Tutti in queste ora parlano delle elezioni negli Stati Uniti e, prima di affrontare l’analisi dell’ultima guerra scoppiata nel Caucasp, forse è il caso di fare delle premesse. C’è sicuramente differenza tra un presidente Biden e un presidente Trump e ci saranno molteplici differenze in politica estera, soprattutto in materia di stile e approccio alle controparti. Il presidente Trump ha sempre utilizzato il potere americano nelle relazioni internazionali e nelle trattative di grandi affari in ambito globale convinto da una semplice verità: gli Stati Uniti non hanno alternative. Questo perché’ il mondo libero ha ancora bisogno della leadership americana e quella leadership deve sia responsabilizzare il suo popolo a livello nazionale sia i suoi alleati a livello globale.
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