Una nuova sfida educativa non solo per la Generazione Z
di Rosa Musto
L’educazione alla sostenibilità è sempre più al centro dell’agenda politica globale, con la sua richiesta di sensibilità ambientale e di consapevolezza etica nella gestione del denaro. Al presente, in questa storica realtà pandemica che stiamo vivendo, ambiente ed etica nell’uso del denaro rappresentano due dimensioni da dover considerare più che mai correlate fra loro, per come stanno dimostrando di condizionare fortemente la difesa della vita stessa sul pianeta, in termini di equità socioeconomica e di benessere generale, sociale e ambientale.
Questa istanza va soddisfatta coinvolgendo tutte le agenzie formative, in primis la scuola, per un’azione innovativa da apportare alla educazione economico finanziaria sul piano dell’etica e della responsabilità, senza poter più ignorare il suo legame profondo con la gestione delle risorse naturali. A un tale piano educativo e formativo sono da chiamare all’appello tutti, non solo le generazioni digitali, Generazione Z, i Millennial, ma anche tutti gli adulti che vivono a contatto con le famiglie dei nostri alunni e studenti.
Oggi le nostre giovani generazioni, cresciute in questa nuova epoca digitale, fra piattaforme online e social media, riescono ad esprimere pubblicamente le proprie opinioni, condizionando il pensiero, il comportamento di persone lontane e l’agire delle istituzioni, contrapponendosi ai modelli di vita, pensiero e valori che hanno guidato le generazioni precedenti. Cavalcando l’onda di questo fenomeno, che sta influenzando l’elaborazione di un nuovo “pensiero umano”, un “nuovo umanesimo”, ecco che occorre incidere maggiormente in termini di valori, comportamenti e anche di consumi per un cambiamento che riguardi lo stile di vita in termini di consapevolezza sulle scelte economico-finanziarie per il presente e il futuro.
Come si possa riuscire ad agire in tal senso, accogliendo questa sfida educativa, il consiglio è iniziare a prendere in esame i risultati di diversi studi su questo tema, riconoscendo come essi possano suggerire una linea progettuale educativa mirata ed efficace in tal senso. Ad esempio, utile per i suoi esiti, può essere studiata l’indagine realizzata dal Museo del risparmio dal titolo: Saving money to save the planet: Consapevolezza economica ed ambientale nella Generazione Z.
(https://www.museodelrisparmio.it/wp-content/uploads/2021/04/R.21.101-Museo-del-Risparmio_Report_REV05-002.pdf
La suddetta ricerca, nel valutare il grado di consapevolezza esistente fra i giovanissimi nell’utilizzo delle risorse, ha rilevato risultati interessanti attraverso due indicatori sintetici, la consapevolezza ambientale (Green Index) e la consapevolezza economica (Money Index). Entrambi questi indicatori sono stati utilizzati come variabili nelle interpretazioni econometriche, per lo studio dei fattori che risultano a essi correlati e dei fattori che possono arrecare una sovrapposizione fra le due stesse variabili. Difatti, la ricerca ha dimostrato un significativo indice di correlazione, dell’1%, fra Green Index e Money Index, evidenziando una evidente associazione statistica tra le due dimensioni/variabili, confermata anche dall’analisi econometrica. Per quanto riguarda poi le dimensioni qualitative, che contribuiscono a definire la corrispondenza fra la sensibilità ambientale e l’attitudine verso il denaro, emergono alcuni tratti caratteriali individuali da tener presente e che incidono positivamente sulla significatività dell’impatto sociale prodotto dalle due variabili, come ad esempio, la propensione a fidarsi degli altri e la curiosità, la scrupolosità e la socievolezza. Per quanto poi riguarda le variabili di contesto esterno che vanno ad incidere sulle scelte, sono da considerare la condizione socioeconomica della famiglia. Inoltre, altro aspetto da considerare è come la scuola riesca a generare positività educativa sulla propensione all’uso responsabile del denaro in generale, ma non riesca allo stesso modo a produrre risultati positivi sulla educazione alla gestione responsabile del denaro se viene affiancata all’educazione sulla sostenibilità ambientale. Riflettere su questo ultimo risultato porta a spiegare la questione risalendo al fatto che, l’uso del denaro in generale, per piccoli e grandi, rappresenta una pratica che viene esercitata quotidianamente con l’uso della “paghetta” e in ogni famiglia nella vita quotidiana; invece, l’educazione all’uso del denaro connesso alla sostenibilità ambientale, non trovando riscontro nella realtà quotidiana e la sua evidente correlazione con una norma sociale, che va ad incidere direttamente sullo stile di vita familiare e sul suo status socio economico, cioè viene percepita come scollegata alla sfera della gestione economica, non riuscendo così a generare consapevolezza sul suo nesso con la sostenibilità ambientale.
La lettura dei dati significativi di questa indagine rappresenta una occasione conoscitiva a cui fare riferimento per ulteriori e future ricerche, un punto di partenza da cui iniziare, per continuare ad approfondire, per riuscire ad isolare in modo più netto il nesso causale tra le due dimensioni/variabili. Continuare sulla scia di questo studio interessante, può risultare molto utile per poter progettare interventi educativi nelle scuole, che siano mirati e più attenti a considerare un unicum il binomio gestione consapevole del denaro e rispetto dell’ambiente e per rendere sempre più consapevoli soprattutto i genitori. Infatti, dalla suddetta ricerca risulta che, in Italia, i genitori svolgono ancora un ruolo educativo di primaria importanza per i giovani dai 13-ai 18 anni di età, rappresentando un modello di stile di vita da seguire e imprescindibile per loro, anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica ad essa correlata. Pertanto, un tale progetto educativo potrà risultare valido ed efficace solo se riuscirà a coinvolgere a pari merito la scuola e la famiglia insieme, senza ignorare d’altro canto, come i suoi esiti si rifletteranno in maniera significativa sulla generale sostenibilità educativa, prevista dai diversi obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.