di Pietro Fiocchi
La Conferenza internazionale sulla Cooperazione per lo Sviluppo sostenibile Cina Europa 2024 si è svolta a Jinan, Cina, dal 21 al 24 ottobre. Jinan, città di particolare bellezza, con circa nove milioni di abitanti, è il capoluogo dello Shandong, provincia nel nord-est del paese, con una popolazione di oltre cento milioni di persone.
Oggi Jinan è un centro strategico per lo sviluppo e l’innovazione in generale: ottime università, aziende all’avanguardia in settori strategici come l’Intelligenza Artificiale, le energie rinnovabile, l’automazione.
Notevole l’impegno speso per questo evento a cui hanno attivamente partecipato i vertici delle autorità della città e della provincia, i dirigenti industriali e gli studenti delle università locali.
Un appuntamento considerevole, che ha portato alla firma di accordi bilaterali importanti. Un successo che è il risultato di un metodo coerente, persistente e lungimirante finalizzato alla cooperazione.
Approfondiamo alcuni aspetti della Conferenza di Jinan con uno degli ospiti italiani, il Dott. Fabio Tiburzi - membro esperto, Eurispes BRICS-LAB (Dipartimento Internazionale), ricercatore, relazioni Italia-Cina; Delegato agli Affari culturali Italia-Cina “La Via della Seta” di Milano; Esperto di Cina per l’Associazione Connect-Italia:
Dott. Tiburzi, per quanto riguarda le relazioni Cina mondo, quanto è stato efficace in termini di immagine e nell’essenza la conferenza di Jinan sulla cooperazione per lo sviluppo sostenibile?
Tutte le iniziative promosse dal governo centrale cinese e dai vari governi locali per quanto riguarda la cooperazione internazionale dimostrano la volontà di realizzare la visione espressa dal Presidente Xi Jinping, di allargare le maglie della cooperazione internazionale nei diversi campi dello scibile umano, con particolare attenzione alle diverse tematiche, che l’intera umanità dovrà affrontare, soprattutto sui temi inerenti la crescita generale dei Paesi, e della Cina, la quale dovrà realizzare il proprio sviluppo in equilibrio tra politica interna e appunto cooperazione internazionale.
La tecnologia e l’innovazione assieme all’ intelligenza artificiale con lo sviluppo continuo della sicurezza, saranno il principio cardine, ma la Cina non sottovaluterà gli altri aspetti cooperativi come quelli accademici, sociali, culturali e economici che si baseranno in sostanza sulle cosiddette “nuove forze produttive di qualità”, che avranno la responsabilità di salvaguardare gli interessi della Cina nel prossimo futuro.
La Conferenza di Jinan ha ospitato diverse personalità provenienti da tutto il mondo: Italia, Germania, Olanda, Ungheria, Palestina, Benin, Polonia, Bosnia Erzegovina, Lesotho, Romania, Kyrgyzstan, Indonesia, Suriname, Trinidad and Tobago, vi erano presenti anche Massimo Bagnasco, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina; l’Ambasciatore Estone in Cina Hannes Hanso; Martin Worthmann, segretario generale dell’Alleanza educativa dell’Associazione Tedesca per le PMI, per la Francia François Moutot, Amministratore onorario generale delle Finanze, sindaco della città di Thoiry; Felix Kurz, Vice Presidente della Federazione delle Associazioni d’amicizia Germania-Cina.
I settori di riferimento riguardavano l’automotive, l’Industria inerente la protezione dell’ambiente, l’industria della sicurezza, la salute, l’energia, il tessile, informazione e industria digitale.
Per quanto riguarda le linee guida stilate dal Governo italiano, in seguito al Piano d’azione, per il rafforzamento del Partenariato Strategico Globale Cina-Italia 2024-2027, la provincia dello Shandong con capitale Jinan, potrebbe divenire un importante centro di scambio industriale nei diversi settori già descritti, ma anche sotto il profilo culturale, in particolare modo nel settore turistico.
Credo sia opportuno attraverso una serie di visite e di scambi di informazioni reciproche sulla base dei rispettivi progetti, seguendo le linee guida italiane e cinesi, attuare importanti sinergie, per creare sviluppo e nuovi posti di lavoro, gli Accordi politici intrapresi e firmati dal Governo Meloni e dal Presidente Xi, lo scorso luglio 2024, sono assolutamente provvidenziali.
Appare chiaro inoltre come in sostanza la Cina, ancora una volta apre il proprio spazio all’imprenditoria internazionale, proprio per questo sarebbe opportuno incrementare i nostri scambi, al fine di ottenere un reciproco vantaggio, ora che è possibile, data la situazione internazionale, sperando anche in un rinnovo sull’estensione dell' esenzione del visto per la Cina oltre il 2025.
Quali sono i punti di forza della cooperazione fra Italia e Cina, cosa invece potremmo migliorare?
I punti di forza che l’Italia può e deve sviluppare sono il Turismo, visto che con la Cina condividiamo il numero di siti UNESCO maggiori, lo scambio accademico, lo scambio nelle arti, nello spettacolo e nella musica, che viene molto apprezzata soprattutto dai ragazzi più giovani, puntare anche sullo sport, non solo sul calcio ovviamente, visto che i nostri ragazzi nelle altre discipline, come anche nelle olimpiadi, si sono distinti come sempre, data la loro capacità e competitività.
Per quanto riguarda gli altri campi di interesse reciproco, come ha affermato l’Ambasciatore della Repubblica Popolare cinese S.E. Jia Guide a Roma, il 17 settembre 2024, per l’anniversario della Repubblica Popolare cinese e del 20°Anniversario del Partenariato Strategico Globale Cina-Italia, il nostro volume di affari è passato in questi anni da i 10 miliardi di dollari iniziali ai 70 di oggi per tre volte consecutive, la Cina è il primo partner commerciale dell’Italia in Asia, addirittura con la missione spaziale Chang’e 6 ha portato la tecnologia italiana nello spazio nel 2019, e via mare con l’Adora Magic City nel campo del turismo da crociera.
Il cibo italiano come tutti sapete è molto apprezzato nella Terra di Mezzo, come del resto i prodotti intelligenti del Made in China riscontrano apprezzamento in Italia. Sempre nel Partenariato Strategico Globale Cina-Italia 2024-2027, troviamo diversi riferimenti all’economia, la finanza, l’intelligenza artificiale, le problematiche climatiche e ambientali, la cooperazione tra piccole e medie imprese sino-italiane.
Quindi, il punto, è si migliorare il più possibile le nostre relazioni, ma bisogna implementare con più determinazione, tutti i punti relativi stilati dai nostri rispettivi governi, rispettando uno gli spazi dell’altro, dando vita a scambi virtuosi nella convinzione che sia l’Italia, sia la Cina, continueranno a coltivare le relazioni bilaterali nell’ottica dell’arricchimento culturale e del reciproco sostegno commerciale e tecnologico, non solo per tre anni, ma per periodi che vanno dal medio al lungo termine, nel pieno di una visione strategica, che potrà consentire all’Italia di incrementare il proprio export, non solo in Cina ma anche nel resto del mondo.