Cosa ci unisce?
In questi ultimi tempi difficili abbiamo imparato come le relazioni possono essere ispirate a puri rapporti di forza e di sopraffazione. La nostra storia europea affonda invece le sue radici in una logica di fraternità ed intelligenza relazionale quando per la prima volta si è capito che la prosperità sarebbe arrivata non dalla lotta per le materie prime, ma dalla condivisione di ciò per cui (carbone e acciaio) per secoli si era combattuto. Abbiamo confermato la nostra iniziativa del 15 marzo nella mattinata che precede la manifestazione per l'Europa e ci incontreremo nella consapevolezza, ancora più forte di fare un nuovo passo avanti, insieme.
Questo primo evento parte dalla necessità di ricostruire e rigenerare legami e comunità (paradigma relazionale). Occorre al più presto capire come la libertà, l’uguaglianza ma anche il motore della fraternità possa rifondare le nostre relazioni fino a costruire soluzioni di policy in materia di salute, lavoro e transizione ecologica.
Soffriamo innanzitutto di deprivazione culturale e di carenza di fraternità. Recuperare la strada perduta della fraternità e dell’intelligenza delle relazioni a fianco dei principi di libertà ed 0emergenza climatica e povertà di senso del vivere.
L’obiettivo dell’incontro è quello di incarnare la ricchezza del contributo del paradigma relazionale nell’esperienza sociale e politica, in buone pratiche sociali ed amministrative, risposte di policy, strategie politiche che trovano soluzioni ai problemi dei nostri tempi.
Poiché il “tempo è superiore allo spazio” intendiamo farlo avviando processi piuttosto che occupando spazi, ovvero avviando un nuovo processo partecipativo nel quale società civile, politici ed amministratori dialogano (in presenza nell’evento e poi a distanza con liste tematiche) per costruire insieme programmi di azione politica e civile, processi che possono e devono rianimare partecipazione e cittadinanza attiva che sono i sali minerali dell’albero della democrazia.
Elemento chiave creativo e generativo di questa giornata iniziale vuole essere non tanto parlare e andar via (cosa che non aggiunge né arricchisce l’oratore) quanto ascoltarsi e fare networking per trarre spunti e riflessioni.
Programma preliminare 10.00-12.00- Introduzione del paradigma relazionale Chair: Antonio Marra L’individuo (da solo) non esiste! - Mauro Magatti Per fare una mente ce ne vogliono almeno due - Ugo Morelli Senza relazione non s’impara - Giorgio Vittadini Comunicare non è (con)vincere - Chiara Giaccardi La giustizia dell’incontro - Marta Cartabia Non ci sono diritti (individuali) senza doveri – Roberto Rossini La popolazione non è un insieme di individui - Alessandro Rosina Una città è fatta da tanti edifici ma tanti edifici non fanno una città - Elena Granata Senza relazione non c’è innovazione - Paolo Venturi Non c’è transizione senza cooperazione - Enrico Giovannini Coesione è competizione - Ermete Realacci 450 milioni d’individui non fanno l’Europa - Luca Jahier Interventi e commenti dal pubblico su piattaforma social Brevi interventi programmati: Francesco Russo, Dario Pizzul, Alberto De Toni Domande dei partecipanti 12.00-12.25 Metodo di lavoro di piano Bi - Illustrazione degli strumenti di piano B (10 m) A) (sito, canali whatsapp, social) per spiegare gruppi virtuali e netiquette e costruzione ed avvio dei tavoli tematici whatsapp per proseguire il lavoro a distanza) B) Costruzione di iniziative territoriali che uniscano reti e le facciano crescere sulla base della raccolta Piano B (edito da Donzelli) e dei successivi contributi. 12.25-13.00 - Per declinare il paradigma relazionale Introduzione dei tre discussion papers Paper Sanità - Carla Collicelli Paper Lavoro - Marco Bentivogli Paper Transizione ecologica - Leonardo Becchetti 13.00 – 13.30 Dibattito con i partecipanti sulla 13.30 - Light Lunch Si continuano informalmente dialogo e relazioni 14.30 (per chi vuole) Insieme con Piano