di Anna Palermo 

Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia

Il disegno di legge "Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” meglio conosciuto come Family Act, approvato in Senato il 6 aprile con 193 sì, 10 no e 15 astenuti, è oramai legge.

Un provvedimento che, con i suoi 9 articoli, si pone l’obiettivo di sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, promuovere l'autonomia dei giovani e l’armonizzazione tra lavoro e famiglia.

La legge approvata impegna l'esecutivo a realizzare una serie di decreti attuativi per riformare i congedi parentali, con l’estensione a tutte le categorie professionali e congedi di paternità obbligatori e strutturali; introdurre incentivi al lavoro femminile, dalle detrazioni per i servizi di cura alla promozione del lavoro flessibile; assicurare il protagonismo dei giovani under 35, promuovendo la loro autonomia finanziaria con un sostegno per le spese universitarie e per l’affitto della prima casa.

Nell'esercizio delle deleghe previste, il Governo, entro la scadenza temporali ben definita, 24 mesi, dovrà adottare i singoli provvedimenti attuativi ed attenersi ai seguenti principi e criteri direttivi:

  • assicurare l’applicazione universale di benefici economici ai nuclei familiari con figli, secondo criteri di progressività basati sull'applicazione di indicatori della situazione economica equivalente (Isee), tenendo anche conto del numero dei figli a carico;
  • promuovere la parità di genere all'interno dei nuclei familiari, favorendo l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro e incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito;
  • affermare il valore sociale di attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, attraverso il riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dall'imponibile o detrazioni dall'imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie o attraverso la messa a disposizione di un credito o di un contributo economico vincolato allo scopo;
  • prevedere l’introduzione di misure organizzative, di comunicazione e semplificazione che favoriscano l’accesso delle famiglie ai servizi offerti e la individuazione degli stessi.

Congedi parentali e di paternità: estensione, riordino e armonizzazione.

Con il Family Act vengono rivisti e rafforzati i congedi parentali, all’art. 3 infatti viene riconosciuta apposita delega al Governo per la disciplina dei congedi parentali, di paternità e di maternità. L’esecutivo, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, dovrà approvare uno o più decreti legislativi per l’estensione, il riordino e l’armonizzazione della disciplina relativa ai congedi parentali e di paternità. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la nuova disciplina:

  • la possibilità di usufruire dei congedi parentali fino al compimento di un’età del figlio in ogni caso non superiore a 14 anni;
  • flessibilità nella gestione dei congedi parentali, compatibil­mente con le forme stabilite dai contratti collettivi di lavoro applicati al settore, tenendo conto della specificità dei nu­clei familiari monogenitoriali;
  • la possibilità, per i genitori lavoratori, di usufruire di un permesso retribuito, di durata non inferiore a cinque ore nel corso dell’anno, per ciascun figlio, per i col­loqui con gli insegnanti e per la partecipa­zione attiva al percorso di crescita dei figli;
  • i permessi per le pre­stazioni specialistiche per la tutela della ma­ternità, eseguite durante l’orario di lavoro, possano essere riconosciuti al co­niuge, al convivente ovvero a un parente en­tro il secondo grado, al fine di assi­stere la donna in stato di gravidanza;
  • un periodo minimo, non inferiore a due mesi, di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio, prevedendo altresì forme di premialità nel caso in cui tali congedi siano distribuiti equamente fra entrambi i genitori.

Il Governo promuoverà inoltre una serie di interventi per favorire l’aumento dell’indennità ob­bligatoria per il congedo di maternità, si ricorda che oggi il congedo facoltativo prevede un’indennità pari al 30% dello stipendio, non si esclude la possibilità che il Governo lo voglia portare alla soglia minima del 50%.

Una importante novità del Family Act è quella di riconoscere il diritto al congedo di paternità a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore e lo stesso non è subordinato a una determinata anzianità lavorativa e di servizio.

Attraverso questa nuova disciplina si punta ad armonizzare le leggi del settore pubblico e privato in modo da garantire parità di condizioni tra i lavoratori di ogni settore.

 

Contributi e agevolazioni per le famiglie

Al fine di assicurare alle famiglie parità nelle condizioni di accesso e pari opportunità per la crescita dei figli, si prevedono contributi destinati a coprire, anche per l’intero ammontare, il costo delle rette relative alla frequenza dei servizi educativi per l’infanzia, secondo requisiti di accreditamento previsti dalla normativa vigente, e delle scuole per l’infanzia.

Per i figli affetti da patologie fisiche e psichiche invalidanti, il criterio di delega indica la necessità di introdurre ulteriori misure di sostegno e contributi vincolati alle famiglie, con riferimento anche ai disturbi del comportamento alimentare o a disturbi specifici dell'apprendimento ovvero in relazione a bisogni educativi speciali fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, comprese le spese di cura e riabilitazione e per attività terapeutiche e ricreative svolte da soggetti accreditati.

L’ulteriore criterio generale, di cui all’art. 1, comma 2, lettera d), che il Governo è chiamato ad esercitare è la messa a punto di misure organizzative, di comunicazione e di semplificazione che favoriscano l’accesso delle famiglie ai servizi offerti e l’individuazione dei medesimi. A tutela dei componenti del nucleo familiare in condizione di disabilità è stato inserito un ulteriore criterio generale diretto a prevedere esplicitamente che le misure di cui alle lettere da a) a d) del presente comma siano configurate tenendo conto dell'eventuale condizione di disabilità delle persone presenti all'interno del nucleo familiare.

Agevolazioni fiscali

Per sostenere la spesa delle famiglie per la formazione dei figli ed il conseguimento dell’autonomia finanziaria dei giovani vengono istituite una serie di misure tra le quali la previsione di detrazioni fiscali per le spese documentate sostenute dalle famiglie, ovvero misure di sostegno diretto, anche in forma di bonus direttamente spendibile per l’acquisto di libri di testo universitari, anche su supporto digitale, per i figli maggiorenni a carico, iscritti a corsi universitari, qualora non beneficino di altre forme di sostegno per l’acquisto di testi universitari, nonché di detrazioni fiscali per le spese documentate sostenute dalle famiglie relativamente al contratto di locazione di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti a corsi universitari, con particolare riferimento agli studenti fuori sede.

Sono previste, all’interno del provvedimento, agevolazioni fiscali per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o per l’acquisto della prima casa in favore delle giovani coppie composte da soggetti aventi ambedue età non superiore a trentacinque anni alla data di presentazione della domanda ovvero delle famiglie con un solo genitore di età non superiore a trentacinque anni.

Lavoro flessibile, Incentivi e Bonus per promuovere il lavoro femminile

Il Family Act prevede anche misure premiali per i datori di lavoro che agevolano forme di flessibilità.  Il Governo dovrà, quindi, adottare uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile e prevedere anche misure premiali per i datori di lavoro che realizzino politiche atte a promuovere una piena armonizzazione tra vita privata e lavoro, quali, per esempio, il lavoro flessibile.

Oltre a una modulazione graduale della retribuzione percepita dal lavoratore nei giorni di assenza dal lavoro nel caso di malattia dei figli è prevista l’approvazione di un nuovo sgravio contributo a favore delle imprese per le sostituzioni di maternità, per il rientro delle donne al lavoro e per le attività di for­mazione ad esse destinate.

Tra i bonus da applicare, vi è quello per il Sud per rafforzare le misure volte a incentivare il lavoro femminile nelle regioni del Mezzo­giorno e favo­rire l’emersione del lavoro sommerso in am­bito domestico, con particolare riferimento alla condizione delle lavoratrici del settore.

Un bonus formazione sarà inoltre destinato alle imprendi­trici per la digitalizzazione delle imprese, mentre una parte del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, sarà destinato all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.

 

25-04-2022
Autore: Anna Palermo 
Giornalista
meridianoitalia.tv