di Gianni Lattanzio
“Legado italiano” (Eredità italiana) è il film vincitore del premio assegnato dalla Sede RAI di Trento al “miglior documentario di attualità”, in occasione della 69a edizione del “Trento Film Festival – Montagne e cultura”, che si è svolta dal 30 aprile al 9 maggio. Il film, realizzato nel 2020, prende spunto dall’emigrazione italiana in Brasile, uno dei più grandi flussi migratori di sempre e si concentra in particolare sull’epopea dei discendenti degli emigranti partiti dal Trentino e dal Veneto negli ultimi decenni del 1800 e arrivati nella Serra Gaucha, regione montuosa del Rio Grande do Sul, lo stato più meridionale del Brasile, dove hanno introdotto la viticoltura.
«Il film è un guanto bianco da un lato e nero sul rovescio” si legge nella motivazione redatta dalla giuria del Premio RAI, composta da Sergio Pezzola (Direttore della Sede RAI di Trento), Waimer Walter Perinelli (giornalista) e Giorgio Balducci (Programmista Regista).
“Il primo – prosegue la motivazione - ritrae generazioni di boscaioli e contadini che disboscarono e dissodarono le foreste, coltivando la vite e producendo il vino oggi orgoglio del Brasile. La loro eredità è al tempo stesso un prodotto e un messaggio. L’altro lato è la storia di persone che subirono soprusi, in patria e fuori, per attraversare l’Atlantico, alla ricerca di un futuro migliore”.
Per la giuria della Sede RAI di Trento “il film narra di storie di coraggio e successo ma anche di sfruttamento ed è di grande attualità: è sufficiente, infatti, cambiare il colore della pelle, attraversare il Mar Mediterraneo al posto dell’Oceano Atlantico, per trovare storie simili, la cui eredità ci sarà certamente nel prossimo futuro”.
La motivazione si conclude definendo il film “un’occasione per apprezzare la storia, le belle immagini, le interviste e, soprattutto, meditare”, giudizio condiviso da Maurizio Tomasi, direttore responsabile del periodico “Trentini nel mondo”, che il 9 maggio ha ritirato il premio (una pergamena con la motivazione) a nome della regista: “ricevo questo premio in rappresentanza dell’autrice del film ma anche di tutta la comunità di origine trentina e veneta della Serra Gaucha” ha affermato prima della proiezione del film (che sarà disponibile sulla piattaforma del Trento Film Festival fino al 16 maggio: online.trentofestival.it)
Maurizio Tomasi aveva incontrato Marcia Monteiro nel 2018, quando si trovava in Trentino per fare riprese in una delle terre di origine dell’attuale popolazione della
Serra Gaucha: l’intervista realizzata in quella occasione è diventata un video nel quale la regista illustra la genesi e gli obiettivi del film e parla della comunità trentina del Rio Grande do Sul.Il video si intitola “Il DNA della Serra Gaucha” ed è disponibile sul canale YouTube dell’Associazione Trentini nel mondo