Asia Guerreschi
Bruxelles - Da meta’ marzo gli europarlamentari, insieme ai Presidenti della Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo si sono riuniti in plenarie d’urgenza per approvare misure per combattere questa pandemia, il COVID-19.
Le soluzioni approvate sono destinate a individuare misure economiche nell’immediato e per combattere crisi future. Tuttavia, le soluzioni non sono arrivate senza critiche. Durante la prima plenaria a marzo, molti europarlamentari sono stati critici sull’Unione Europea (UE).
La Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, aveva iniziato il suo discorso parlando di unita’ ed azione, contro una crisi che non indebolira’ certamente la democrazia alla base dell’Ue stessa. Alcuni europarlamentari hanno risposto che l’UE era stata lenta nell’agire contro il virus e a trovare soluzioni lasciando da soli Stati Membri come l’Italia, il Paese europeo maggiormente colpito.
Sono state rivolte accuse al fatto che la Cina e la Russia avessero aiutato l’Italia: “Ma l’UE dov’era e dov’e’ ora?”.
La Presidente Von der Leyen aveva sottolineato la sua delusione a vedere a fine febbraio molti confini tra Stati Membri chiusi. Come si fa a biasimare ogni paese per voler protetteggere i propri cittadini? Questa è la domanda che si fa un europarlamentare! Ma, come sottlineato dal Presidente Sassoli, il senso dell’UE parte proprio dall’accettare alcuni compromessi con in mente la sicurezza per tutti: apriamo i confini per il trasporto di materiali per la prima necessita’ come i viveri ed evitiamo viaggi e voli, se non per rimpatriare cittadini europei.
Inoltre, molte accuse sono anche state rivolte al Presidente del Parlamento perche’ ha ritardato ad inviare gli aiuti alla Grecia quando la Turchia ha aperto, il mese scorso, i propri confini ai rifiugiati che sono arrivati nelle isole greche. Al momento su quelle isole, durante questa crisi specifico, sono presenti oltre 41 mila rifiugiati. E dalle associazioni che lavorano sul territorio non arrivano riscontri positivi. Che fine fanno tutti quei soldi che l’UE fornisce alla Grecia, se nulla viene risolto? Una dichiarazione della Commissione del 31 Marzo commenta che tutti gli Stati Membri verranno tenuti sotto osservazione. Lo stesso faranno i cittadini.
Durante la prima plenaria sono stati concordati oltre 37 miliardi di euro iniziali e il Solidarity Fund con 800 mila euro per gli Stati membri piu’ colpiti per ricevere sostegno economico. Dal 2 Aprile e’ stato riattivato lo Strumento di Supporto d’Emergenza con accesso a 2.7 miliardi di euro.
Ora l’Unione Europea, in occasione del Consiglio della settimana scorsa, ha stabilito un Recovery Fund ed altri fondi sono stati forniti per la sanita’. Inoltre, fondi per comperare e fornire agli Stati Membri sostegno per le piccole medie imprese, raccolta di materiale medico e altro, sia da distribure al momento, ma anche da tenere da parte per emergenze future. Sono stati creati tre reti di sicurezza per i lavoratori e le imprese, operativo dal 1 Giugno, per un valore di 540 miliardi di euro.
Tante sono le decisioni prese per sostenere i Paesi membri e anche quelli confinanti non parte dell’Unione, in maniera da aiutare la ripresa. Sono state prese diverse decisioni per unire e rendere l’Europa piu’ solidale. Una parola usata spesso durante questi tempi dal membri del Parlamento.
Una solidarieta’ che non si sta vedendo ne’ in Italia tra i nostri politici, ne’ tra gli Stati Membri. La destra Italiana contro il MES, un accordo che aiuterebbe una ripresa pero’ ad un prezzo ulteriore. Pure la Germania e l’Olanda non sono concordi sugli eurobond, per paura di ritrovarsi troppo indebitati per un altro paese, dopo questa crisi. Quindi, di quale volto sociale stiamo parlando?
Un volto (per il) sociale che si sta dimostrando molto difficile. Il Premier italiano,Giuseppe Conte, rassicura gli italiani, quando si ritrovano con l’affitto da pagare, altri costi, un’attivita’ chiusa e senza fondi per fare la spesa o mandare avanti la famiglia. Altri casi includono persone con disabilita’, anziani da soli o senza soldi, o anche persone che stanno vivendo in una situazione di violenza. A queste persone i politici, inclusi quelli al Parlamento, devono dare risposte.
I debiti di un paese ricadranno sul cittadino, ma la realta’ del coronavirus non e’ soltanto evitare che aumenti il contagio, ma accertarsi che la gente stia al sicuro e che non muoia per mancanza di sanita’, per non potersi curare non solo di covid o addirittura di fame. Questa e’ una crisi che ha tirato fuori la vera natura della societa’ e della politica che abbiamo (apparentemente) votato.
C’e’ un dettaglio che si sta dimostrando al mondo, ed e’ come la conoscenza e’ utile soltanto quando e’ utilizzata bene, tanto quanto la macchina che guidi. Pensiamo alle proteste che stanno avvenendo ora negli Stati Uniti o ai numerosi articoli, comunicati, che escono con notizie false. Una questione che l’UE ha compreso e, pertanto, ha ideato una piattaforma per eliminare queste “fake news.”
Invece le proteste in America dimostrano che la societa’ non ragiona, e non importa quanti studi puo’ avere completato qualcuno. L’ignoranza e’ difficile da uccidere.
Statistiche dimostrano che chi studia di piu’, si spera, abbia un approccio al ragionamento che potrebbe essere diverso da chi non ha avuto magari la stessa voglia o fortuna. Tuttavia, sorgono tante domande quando qualcuno protesta contro le regole di distanze insultando infermieri e medici sostenendo che sia una violazione dei propri diritti di liberta’. Pare molto difficile poter ascoltare commenti obiettivi e fondati sulla scienza.
Ricordo che gli europarlamentari, durante la prima plenaria, hanno osservato che per il Quadro Finanziario Pluriennale (MFF) fossero stati dedicati troppi fondi al Green New Deal dedito a ridurre l’impatto del riscaldamento globale. Si avrebbe dovuto dedicare piu’ fondi a crisi, come la seguente. Commenti naïve che sono l’esatta dimostrazione che la conoscenza non aiuta a ragionare correttamente.
Parecchi studi hanno dimostrato che c’e’ una relazione tra l’aumento dell’inquinamento atmosferico e il numero piu’ alto d'infetti da COVID-19. La primatologa e ambientalista, Dr. Jane Goodall, sottolinea che la riduzione degli spazi naturali di tanti specie, per colpa dell’uomo, rendano piu’ facile la distribuzione di virus anche diversi. Non dimentichiamoci l’alto numero di morti all’anno per colpa di condizioni nocive ambientali. Quindi, l’ambiente era, e’ e sara’ una questione che bisogna tenere in mente. Ora e’ in sospeso, ma non verra’ messa da parte. Il Green New Deal e’ un passo necessario, anche per evitare crisi come questa.
L’ambiente e’ cosi importante che hanno correlato le condizioni ambientali di un paese con livelli di pace, poverta’ e salute. Quando non ci sara’ piu’ acqua potabile vedremo gli europarlamentari cos’avranno da dire.
Quindi, la solidarieta’ dov’e’, quando molti cittadini e politici, anche con un’educazione alle spalle, non ascoltano le raccomandazioni fatte da medici e ricercatori, protestano contro di loro, o sono politici che ragionano su debiti di un paese quando la gente sta morendo. Bisogna essere solidali tramite l’azione.
Non e’ chiaro che tipo di pianeta ci ritroveremo finita questa crisi, ma ritengo che sara’ utile per ricordarci delle cose essenziali come il lavoro, la cura verso i piu’ deboli e questioni come la lotta contro la violenza di genere, troppo spesso sottovalutata. Dovremmo fare i conti con le “vittime” post-COVID-19.
L’UE ha dichiarato, la settimana scorsa, che vorrà unirsi alla Francia, alla Germania, all’Inghilterra, alla Norvegia e all’Arabia Saudita per una raccolta di fondi, chiamato Coronavirus Global Responce, con un target di 7.5 miliardi di euro invitando altri capi di Stato a partecipare. Questi fondi verrano destinati a creare mezzi efficaci per le diagnosi, i trattamenti e per il vaccino che dovrà essere disponibile per tutti a basso costo. Questo gesto si unisce ai tanti posti in essere dall’UE per aiutare e sostenere chi ne ha piu’ bisogno.
Il volto sociale di un’UE solidale che vogliamo vedere e’ un volto informato, pronto ad aiutare il prossimo, anche ‘straniero’, che concede senza troppi pensieri una parte della propria fortuna per il benessere comune. Perche’ l’unione fa sempre la forza!