di Francesco Tufarelli

Nonostante una partenza stentata e uno sviluppo in pieno periodo pandemico la Conferenza sul Futuro dell’Europa, che si avvia a chiudere i suoi lavori lunedì 9 maggio ha prodotto oltre 50 pagine di proposte suddivise in 49 paragrafi.

Le diverse proposte, acquisite attraverso la piattaforma predisposta dalla Commissione europea e a seguito di un attento esame dei panel nazionali rileva una forte presenza di proposte formulate dal nostro Paese.

In questa prima sintesi ci limiteremo ad evidenziarne alcune, in attesa che l’Assemblea plenaria del 9 maggio decida la sorte da riservare al lavoro sin qui svolto.

Con riferimento alla crescita sostenibile e all’innovazione si è sottolineata la necessità di affrontare le questioni della sostenibilità e dell’accessibilità (anche in termini economici) dell’energia, tenendo conto della povertà energetica e della dipendenza dei Paesi terzi aumentando la quota di energia proveniente da fonti sostenibili.

Tale proposta ribadita dal panel dei cittadini italiano ha visto anche l’adesione di Lituania, Germania, Paesi Bassi e Francia.

Ugualmente significativo si è rivelato il contributo nel capitolo dedicato al rafforzamento della competitività dell’Unione completando e approfondendo ulteriormente il mercato unico, antico cavallo di battaglia del Governo italiano.

In tal senso sono dirette le proposte mirate a consolidare quanto è stato realizzato in termini di moneta unica e di interconnessine dei sistemi di pagamento e delle telecomunicazioni.

In piena linea con le peculiarità nazionali è stato chiesto di ridurre la standardizzazione dei prodotti riconoscendo le peculiarità culturali e produttive locali e regionali rispettando in pratica le tradizioni di produzione.

L’attenzione si è poi spostata sulla necessità di creare un quadro migliore per gli investimenti in ricerca e innovazione a favore di modelli aziendali più sostenibili e rispettosi della biodiversità, concentrandosi sulla tecnologia e l’innovazione intesi come motori della crescita.

Specifica italiana è anche stata la proposta di investire in una economia basata su turismo e cultura valutando la possibilità di valorizzare le numerose piccole destinazioni d’Europa, tale proposta risulta evidentemente ancora perfettibile verso una vera politica culturale europea.

La bozza di conclusione non omette di occuparsi di politiche di occupazione integrate a livello di Unione europea, ribadendo la necessità che le politiche attive del mercato del lavoro rimangano centrali e sempre più coordinate, lasciando agli Stati membri la facoltà di proseguire nei loro sforzi di riforma per creare condizioni favorevoli alla creazione di posti di lavoro di qualità.

Sempre in tema di lavoro il documento finale recepisce integralmente le raccomandazioni dei panel dei cittadini italiani i quali hanno a gran voce chiesto di promuovere l’occupazione e la mobilità sociale, in vista di una piena possibilità di realizzazione personale e di auto determinazione.

Molto articolato risulta il suggerimento sviluppato dal nostro Paese in materia di parità di genere, in questo senso in linea con la strategia dell’unione 2025 si propone di continuare a misurare la parità di genere mediante un indice sull’uguaglianza di genere (atteggiamenti, divario retributivo, occupazione, leadership) monitorando la strategia annualmente ed essendo trasparenti nella pubblicazione dei risultati conseguiti, incoraggiando la condivisioni delle competenze e delle migliori pratiche non omettendo di istituire un eventuale meccanismo di feedback diretto da parte dei cittadini. Quest’ultima parte costituisce la vera novella della proposta.

Nella parte connessa alla transizione demografica, specifico oggetto di trattazione nel panel dei cittadini italiani, emerge la raccomandazione di migliorare la legislazione e la relativa attuazione per garantire il sostegno alle famiglie in tutti gli stati membri nello specifico per quanto riguarda il congedo parentale gli assegni di natalità e gli assegni familiari, l’individuazione degli strumenti rileva l’attenzione destinata all’argomento.

Una raccomandazione ad hoc è poi destinata alla promozione dell’età pensionabile flessibile tenendo conto della situazione specifica degli anziani.

In tal senso nel determinare l’età pensionabile si auspica di operare una differenziazione a secondo della professione tenendo conto dei lavori particolarmente impegnativi sul piano sia mentale che fisico.

Volendo chiudere con le proposte in materia fiscale e di bilancio è opportuno evidenziare la misura tendente ad armonizzare e coordinare le politiche fiscali nei paesi dell’Unione al fine di prevenire l’evasione e l’elusione fiscali, evitando la creazione di paradisi fiscali all’interno dell’UE prendendo di mira la delocalizzazione all’interno dell’Europa anche garantendo che le decisioni in materia fiscale possano essere prese a maggioranza qualificata in seno al Consiglio dell’UE, il ricorso alla maggioranza qualificata è una costante in diverse proposte.

Ad oggi questa è la proposta elaborata in vista della riunione del 9 maggio.

Ci auguriamo che il complesso sforzo prodotto dai cittadini dell’Unione in un periodo così difficile venga premiato dalla migliore considerazione possibile e che soprattutto il dialogo possa proseguire in forme eventualmente meno strutturate ma altrettanto efficaci.

In attesa di sapere se la proposta di convocare una nuova convenzione verrà presa in considerazione non si può non dirigere un plauso ai Governi che hanno prodotto il miglior forzo per sollecitare le riflessioni dei propri cittadini sul futuro dell’Unione e con un po' di partigianeria è importante sottolineare quanta Italia sia presente in questo primo provvisorio testo.

05-05-2022
Autore: Francesco Tufarelli
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi
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