di Rosa Musto
La festa dell'Europa, che gli studenti festeggiano ogni anno, rappresenta l'occasione per testimoniare nel contesto sociale quanto viene realizzato in tema di educazione alla cittadinanza europea nelle scuole. I risultati su “L'educazione alla cittadinanza a scuola” vengono costantemente monitorati e resi noti dalla Rete di informazione europea sull'istruzione Eurydice. E promuovere la cittadinanza attiva è diventato uno degli obiettivi principali dei sistemi educativi in tutta Europa.
Poi, incoraggiare i cittadini, in particolar modo i giovani, a impegnarsi attivamente nella vita politica e sociale è recentemente diventata una priorità crescente ai livelli nazionale ed europeo. E’ stata particolare in questo senso l’iniziativa organizzata quest’anno dalla Rappresentanza del Parlamento europeo in Italia: il portale Skuola.net ha ospitato una Live Chat dal titolo “Festa dell’Europa. Scuole d’Italia, percorsi d’Europa”. Studenti di tutta la penisola hanno avuto l'occasione per ripercorrere le tappe fondamentali da quel 9 maggio 1950, ma soprattutto per dialogare con i deputati europei e conoscere più da vicino il lavoro nelle istituzioni UE.
Le Raccomandazioni europee sullo sviluppo delle Competenze di Cittadinanza del 2018 e il Libro Bianco sul futuro dell'Europa (2017) e le considerazioni del Rapporto Eurydice INDIRE (2017), sono oggi quei documenti pregnanti di significato che ci invitano con urgenza a riflette sui grandi cambiamenti epocali dei nostri tempi, compresi quelli che riguardano l'istruzione e su cui occorre intervenire per trovare soluzioni sostenibili e sapendo anche attualizzare i contenuti e i percorsi educativi da proporre nelle scuole. In particolare, sul futuro dell'Europa il Libro Bianco intravede nuovi scenari a noi sconosciuti nel presente e ci vuole consapevoli nella costruzione di un futuro rispondente alla realtà. Si legge infatti:
“È probabile che la maggior parte dei bambini che iniziano oggi la scuola elementare eserciteranno un domani professioni attualmente sconosciute. Le sfide poste dal maggior ricorso alla tecnologia e all’automazione incideranno su tutte le professioni e su tutti i settori. Per sfruttare al meglio le nuove opportunità attenuandone nel contempo qualsiasi effetto negativo occorrerà investire massicciamente nelle competenze e ripensare i sistemi di istruzione e di apprendimento permanente.Contemporaneamente dovranno essere introdotti nuovi diritti sociali per accompagnare l’evoluzione del mondo del lavoro”.
Il Libro Bianco sul futuro dell'Europa invita a non dimenticare il passato da cui siamo partiti e chiama a far diventare patrimonio comune della conoscenza delle giovani generazioni l'eredità storico culturale di creazione dell'Europa Unita e in pace, la realtà europea che Shuman ci invitava a difendere nel tempo con le sue parole introduttive alla dichiarazione di settanta anni fa :
“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.... L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto ”.
La dimensione europea dell'educazione non può essere trascurata, l’Europa è una idea che va riproposta con convinzione e posta con chiarezza argomentativa all’attenzione e considerazione delle giovani generazioni, che devono scoprire la lungimiranza dell’intuizione e la straordinaria attualità dell’elaborazione del Sogno europeo dei padri fondatori come Robert Schuman, al fine di proseguire un percorso storico da delineare nel presente e per il futuro. La Cittadinanza europea va riconosciuta con il suo complesso di regole, di diritti e di doveri, seguendo il monito di un altro grande europeista, Jean Monnet, quando affermava che: “Noi non coalizziamo Stati, ma uniamo uomini”.