di Ranieri de Ferrante

Nei due articoli precedenti di questa serie, abbiamo osservato che Trump sta cambiando gli Stati Uniti all’interno ed all’esterno, che avrebbe modo di cercare di trasformare il suo potere Presidenziale in una stabile Autocrazia e che l’opposizione Democratica potrebbe non avere mezzi per a reagireTranne il primo (fattuale, purtroppo) sono tutti condizionali fortunatamente … ma non sono, oggi, assurdi come avrebbero potuto essere qualche mese fa.

D’altra parte Trump è anziano ed, anche se servisse per un terzo term, difficilmente potrebbe andare oltre, se non come “Padre nobile”. Questo non è necessariamente fonte di speranza per il Mondo democratico: J.D.Vance è già in posizione di rincalzo e il suo Presidente non gli fa mancare occasioni di brillare.E  Vance è peggiore di Trump: il suo passato dice molto, la sua intelligenza è acuta e preparata, ma la sua visione è profondamente contraria a ciò su cui è stata costruita l’Europa.Nasce brutto anatroccolo, e crescendo non diventa certo cigno. E’ un falco nero, falco per la sua aggressività violenta e nero per la sua visione oscurantista: userio pericolo per gli USA e per il Mondo. Sottovalutarlo è un rischio gravissimo e per reagire l’Europa deve riconoscere i propri valori e le proprie debolezze, e battersi.

La storia del XX Secolo ci insegna che gli Autocrati spesso arrivano al potere con metodi democratici, regolarmente eletti, e poi ci rimangono cambiando le regole. Così è stato per Hitler, così è stato per Mussolini.

Il nostro Secolo sembra avviato nella stessa direzione: grazie a modifiche costituzionali, è probabile che  Erdogangoverni (ed il suo principale oppositore è in prigione) fino ad avere oltre 80 anni. In Russia Putin potrà governare fino al 2036, quando avrà 84 anni (ed i più fortunati dei suoi oppositori sono in esilio o in prigione). 

Trump, la cui ammirazione per Putin mi ricorda l’infatuazione che Hitler aveva inizialmente per Mussolini, ha già cominciato a minare la Democrazia americana e - in violazione della Costituzione - potrebbe ben tentare di correre di nuovo nel 2028, e nel 32, alla fine del suo terzo Term, avrebbe 87 anni.

Il problema degli Autocrati occidentali è la successione: non so cosa si verificherà per Putin ed Erdogan, per Hitler e Mussolini fortunatamente non c’è stata l’occasione, ma Franco ha dovuto restituire la Spagna alla Democrazia, e Tito ha consegnato la Yugoslavia ad una terribile Guerra Civile. L’Estado Novo di Salazar è crollato, nella Rivoluzione dei Garofani, a pochi anni dalla morte del Leader, ed anche in Portogallo è tornata la Democrazia. Nessun cambio di mano ad un successore quindi, fino adesso.

Con Trump potrebbe essere diverso: sta già mettendo il suo Vice (J.D.Vance,  40 anni) al centro delle cose ben più di quanto sia tradizione nel rapporto Presidente/Vice Presidente. Joe Biden non ha dato spazio a Kamala Harris (… bruciandola …) e Obama si dice si fidasse molto di Biden, ma lo faceva dietro le quinte, Dei VP precedenti forse non ricordiamo nemmeno il nome, se non quelli di Al Gore, cui la Presidenza fu “scippata” da Bush, e che in seguito ha conseguito grandezza “in proprio” con un Nobel ed un Oscar, o quello di Johnson, che successe a Kennedy assassinato, e la cui foto mentre giura in aereo è diventata iconica. 

Invece Vance non è semplice comparsa nella tragedia, ma piuttosto ne è coprotagonista con Trump. Giocano una parodia di due ruoli canonici: il poliziotto cattivo (Trump) … e  quello cattivissimo (Vance). Pensiamo ai viaggi ufficiali di quest’ultimo in Europa, con ampie critiche per la “mancanza di Democrazia” del nostro Continente, al viaggio in Groenlandia, con espliciti rimproveri al governo danese, all’attiva partecipazione alle riunioni strategichecome la chat sull’attacco agli Houti che ha messo in evidenza non filtrata la sua visione dell’Europa.

Quindi … parliamo di Vance.

1 – Chi è J.D.Vance

Credo di essere uno dei non moltissimi italiani che hanno letto il suo libro autobiografico HillbillyElegy, tradotto in italiano con Elegia Americana, mentre sarebbe più corretto “Elegia del Provinciale diseredato”. Hillbilly, infatti, vuol dire campagnolo poco sofisticato ed è – come sottolinea il dizionario Oxford – “associato con le regioni più remote degli Appalachi”. Gli abitanti di quest’area sono percepiti come rozzi, incolti, poco intelligenti e, soprattutto pigri, poveri e senza opportunità. Ognuno di noi può pensare a qualche analogia in Italia.

Vance è figlio dell’Appalachia: una regione ampia (circa 26 milioni di abitanti) che include parti di diversi Stati e comprende anche importanti centri industriali, come Pittsburgh, ma che è principalmente caratterizzata dalla sua parte meno sviluppata (quella – appunto - cui si applica il termine hillbilly). 

E’ una Regione la cui economia è storicamente basata sull’industria del legname e del carbone, attività legate -tecnicamente e culturalmente - più al XIX secolo che non ad oggi ed intrinsecamente opposte ad una visione ambientalista e progressista del Mondo. Nonostante i tentativi fatti dal Governo di sollevarlo, il tenore di vita degli abitanti continua ad essere in ritardo rispetto al resto degli USA. 

E’ una zona che è stata principalmente popolata da emigranti Scoto – irlandesi, che hanno costituito una comunità chiusa che – come scrive Vance – “non ama gli estranei e la gente diversa da loro”.

Vance nasce in questa area, in questa comunità, ed in questo clima. Nasce da una madre drogata, e la maggioranza dei sui vicini dipende principalmente da sussidi.  Suo Nonno invece lavora (è operaio), ma in gioventù beve, e per vendetta la Nonna gli dà fuoco versandogli addosso una latta di benzina (lo “spegne” una figlia, salvandogli la vita). J.D. viene adottato e prende il nome del terzo marito della madre, ma i suoi punti di riferimento sono Nonna e Nonno, che cercano di dargli una impronta diversa da quella dell’ambiente che lo circonda. Del Nonno abbiamo parlato … ed anche della Nonna, che Vance chiama Mamaw … aggiungiamo però che quando Mamawmuore lascia 19 pistole cariche sparse per la casa … 

Povertà, abusi e fondamentale ignoranza sono il terreno in cui sono piantate le radici di J.D.Vance, voglia di riscatto, ma anche insoddisfazione, senso di inferiorità ed invidia il concime che lo ha fatto crescere.

Vuole uscire da questa società che viene definita “White Trash”, o spazzatura bianca, che le classi colte ed abbienti americane disprezzano forse più di quella dei ghetti afroamericani. A 18 anni entra nei Marines, in cui serve per 4 anni, con 6 mesi in Iraq. Dopo il congedo va al College, poi si laurea in Legge (Yale), pratica brevemente l’avvocatura ma presto si lancia nel Venture Capital nell’High Tech

Diventa ricco ed entra in politica, inizialmente come Repubblicano anti Trump (nel 2016 lo definisce un “irrepressibleidiot”) e poi – come quasi tutti – come suo devoto scudiero..

Il suo libro lascia il lettore con due sensazioni molto nette:

A - da una parte c’è ammirazione per come è uscito da una società senza speranza, respingendone le regole e affrontando il mondo con determinazione. E’ una storia che mostra come si possa emergere dalle condizioni più misere raggiungendo grandi vette di successo. Fa tornare in mente Leonardo Del Vecchio, che partendo da Martinit (gli orfani milanesi) ha creato quello che ha creato;

B - dall’altra però fa pensare al vecchio proverbio “you can take a boy from the Bronx, butnot the Bronx from the boy” (si può togliere un ragazzo dal Bronx, ma non il Bronx dal ragazzo). Vance lo ammette fieramente: dalle sue parole - intrise di questo retroterra - emergono sia il disprezzo per il mondo da cui viene e per quanti non sono in grado di uscirne, sia il suo odio per le Elites (verso cui traspare un senso di inadeguatezza), ed in generale per chi è diverso da lui. 

Di minoranze etniche nel libro non si parla se non tangenzialmente. Tra le righe però si intuisce che il non parlarne deriva dalla convinzione che l’ineguaglianza etnica è normale. Le minoranze appaiono nel libro come coloro che hanno ricevuto tanti, troppi aiuti dal Governo, e quindi, come le Elites e come il Governo, sono colpevoli della sofferenza della gente di Vance, schiacciata dal sistema che favorisce tutti gli altri. 

La moglie è una ricca e preparatissima americana di origine indiana. La  incontra ad Yale, dove lei è una Editrice della LawReview e poi Assistente del Presidente della Corte Suprema degli USA Johnn Roberts. Usha è Democratica fino al 2014, quando sposa Vance, indipendente fino al 2022, quando il marito si candida al Senato e poi Repubblicana … evidentemente la convinzione politica segue cuore e opportunismo …

Usha prova a dargli una mano, ad Yale e dopo, a sembrare meno rozzo, e cambiare il suo modo di essere ed apparire. La giornalista, anch’essa di origine indiana, ArwaMahdawi del Guardian, definisce infattiVance “staggeringlyunlikeable” cioè sconvolgentemente spiacevole, incredibilmente incapace di piacere. Un sondaggio di fine marzo lo mette all’ultimo posto come “piacibilità” fra tutti i VP della storia americana:  Usha  non sembra aver avuto successo, come imagemaker.

E’ strano che Vance - che se non è un esplicito White Supremacist, ne mostra evidente la filigrana - abbia sposato una persona non bianca, e per giunta appartenente all’Elite. Non ho una spiegazione, potrebbe essere un caso di virtù privatee pubblici vizi (come si sentirà MiklosJancso a trovarsi ribaltato? …), forse di utilitarismo … oppure si può concludere che la vita di Vance è, sotto tanti aspetti, una bella storia umana che ha purtroppo portato a cattive ideologie politiche.

Completiamo il quadro dicendo che alla base del suo successo politico ci sono due sostenitori come Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal, e Kevin Roberts, Presidente della Heritage Foundation, e cervello del Progetto 2025. Questo Progetto, che ho menzionato in un mio precedente articolo, getta le basi teoriche ed attuative del passaggio degli USA da Democrazia ad Autocrazia. Trump, prima delle Elezioni, ha negato di volerlo seguire ma invece è evidente che lo usa come mappa per raggiungere i suoi obiettivi. 

E quando Trump ha scelto Vance come VP, Musk ha ricambiato con un finanziamento di 45 Milioni. Leggere fra le righe non è difficile.

2 – Cosa ci si può aspettare da J.D.Vance

Il quadro che nasce di Vance è quello di una persona intelligente (molto più di Trump …) e volitiva, legato a finanziatori di estrema destra, guidato più da elementi di astio (sia verso quelli che nascono come lui che verso quelli che sono diversi) che di positività.

Nella sua spiacevolezza, Vance mi ricorda Nixon che, sudando sotto le luci della TV, piacque meno di Kennedy, che poi lo sconfisse. Ma Vance è ancora meno gradevole di Nixon, e non ha carisma. Non credo potrebbe mai essere eletto - in un’elezione ad armi pari -  contro un qualsiasi candidato serio che il partito Democratico mettesse in campo. L’unica via al potere, per l’attuale VP, è come Delfino del culto di Trump, in elezioni “guidate”.

Uomo perfetto quindi per fare il lavoro sporco per il suo Capo, ottimo hatchet man, non abituato a piacere e quindi forse non più interessato a farlo. Un Richelieu, che sussurra all’orecchio del capo delle teorie radicate più nel 1800 che nell’oggi.

Un politico che ha come base un segmento di Bianchi che tutto è meno che superiore (la White Trash, sua origine) e che capitalizza sulla sua frustrazione verso tutti.

Una persona - infine - che crede in un mondo alla cui base c’è la famiglia rigidamente tradizionale, bianca e cristiana, famiglia che vive una vita “retta” all’interno di un mondo intrinsecamente autocratico.

L’altra parte del suo sogno è un’America alla guida dell’Occidente. La sua controparte in Europa è però - come per Trump - la Russia di Putin, di cui condivide la visione, piuttosto che l’Europa, democratica, sociale, ambientalista e dai mille volti, che dell’Occidente rappresenta il ventre mollee che, con le sue regole tese a proteggere salute e benessere dei cittadini, impedisce il predominio dell’industria americana. Nella Prima Guerra Mondiale immagino avrebbe scelto l’impero Austro Ungarico, e nella Seconda Hitler, piuttosto che le debosciate Democrazie Occidentali, che non avrebbe certo “tirato fuori dai guai”. 

E’ un uomo – anche in questo, come Trump – in cui nessun Presidente Repubblicano, da Harding a Bush, potrebbe  riconoscersi.

Vance è vicino al suo Presidente, ma ne è diverso: Trump vorrebbe essere Putin per soddisfare il proprio narcisismo … vorrebbe essere un Re sulla carrozza d’oro, e – come spesso capita ai Re - a noi europei a volte appare ridicolo e nudo. Ha usato il suo carisma (malato, ma indubbio) e la sua capacità di mentire per essere eletto e oggi spera di occupare la cima della Piramide, e mantenerla. E’ - nel suo agire - egoistico, impulsivo e superficiale al limite dell’ignoranza: l’approccio ai Dazi lo esemplifica, così come aver ceduto alla Cina un enorme vantaggio in Africa per risparmiare qualche milione di USAID. 

Trump è guidato da pancia, vendetta, sensazioni personali e logica mafiosa. L’importante per lui non è il risultato di un’azione, ma che questa azione metta in evidenza il suo Potere.

Anche Vance vorrebbe essere Putin, non - però - per narcisismo. Lo vuole perché la Russia di Putin è bianca, cristiana, reprime le diversità ed esalta la famiglia tradizionale. Come piace a lui. E’ questo il modo di difendere l’Occidente, minacciato dal Liberalismo che lo rende debole. E se - nella mente di Vance - gli Stati Uniti hanno una Missione Manifesta, questa non è guidare il Mondo Democratico verso il futuro, ma guidare un Occidente biecamente univoco in un ritorno al passato. 

Vance ha una ideologia, frutto della combinazione fra la sua visione politica e la sua fede cattolica, che negli USA, rispetto alla nostra, è oltranzista (vedi la Fronda dei Cardinali americani contro Papa Francesco).  

Siamo di fronte ad una costruzione politica e morale di cui HillbillyElegy è il romanzo della patologia, il Piano 2025 il dettaglio strategico della cura.Vance è al centro di una miscela esplosiva - perché corredata da intelligenza - da temere ben più di un Trump, e che a Trump può sopravvivere.Prenderlo in giro – come fanno tanti meme su Internet – è sciocco e pericoloso. Definirlo ignorante e maleducato, come ha fatto il Governo Cinese, è vero, ma ne coglie solo la superficie che lui vuole mostrare. 

3 – E quindi?

J.D.Vanceè certo nato brutto anatroccolo, mcrescendo non è diventato cignoE’ piuttosto un falco nero, falco per la sua aggressività, e nero per il suo oscurantismo.

E’ una minaccia per il nostro modo di vivere, che è basato su welfare, laicità, uguaglianza ed apertura. E’ doveroso proteggere ciò cui ci hanno portato secoli di storia ed 80 anni di pace dopo la seconda Guerra Mondiale. E non si possono fare sconti sui nostri principi fondamentali e le nostre conquiste.

Su questo argomento vengono scritte migliaia di pagine ogni giorno, quindi al massimo possocontribuire un paio di righe anch’io: come tanti più qualificati di mecredo fermamente che l’Europa possa resistere solo attraverso la coesione. E questo vuol dire rinsaldare l’Unione Europea, rivalutandone criticamente natura e procedure, e respingendole Quinte Colonne, al nostro interno, che non remano all’unisono con gli altri.

C’è meno unanimità, invece, sulriconoscere che a volte il nemico siamo noi stessi, e che ad ogni eccesso corrisponde un eccesso dall’altra parte. Per ogni Woke nasce un Fascista … 

Un solo esempio: proteggere l’Ambiente è certamente fondamentale (fra l’altro è al centro dei miei interessiprofessionali), ma non lo si può fare a rischio di danneggiare gravemente industre portanti come l’Automotive. E non si può nemmeno portare il messaggio ecologico a livelli di tale enfasi che – secondo uno studio dell’Università di Pavia -il 40% dei bambini italiani hanno incubi relativi all’Ambiente. 

I Latini dicevano “est modus in rebus”: portando principi (giusti) alle estreme conseguenze (permettetemi di ricordare l’assurda accusa di violenza sessuale al Principe Azzurro che bacia la Bella Addormentata senza averne il permesso … ) si crea un pericoloso nemico.

di Ranieri de Ferrante

17-04-2025
Autore: Ranieri de Ferrante
Ranieri de Ferrante è un Fulbright Fellow, ed attualmente si occupa di Ambiente. Nel passato ha operato nella Farmaceutica, Consulenza (McKnsey), Informatica, Energia e Difesa, coprendo posizioni come Presidente, ABB, Central Eastern Europe e Co – CEO, Alenia Marconi Systems.
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