di Pietro Fiocchi
La costruzione, manutenzione e sfruttamento della centrale nucleare che si farà in Kazakistan, come deciso a seguito di un referendum popolare dello scorso autunno, metteranno in gioco alcuni dei protagonisti della politica globale in un ambito fondamentale come quello energetico, in una regione come l’Asia Centrale, verso cui convergono gli interessi di un gran numero di paesi.
Il Kazakistan è il principale produttore di uranio al mondo e ricchissimo di altre risorse naturali, ma ha anche un ruolo di rilievo nelle organizzazioni internazionali regionali di cui è membro, come la Comunità degli Stati Indipendenti, l’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione, l’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, nonché membro delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, del Consiglio del Partenariato Euro-Atlantico, dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, che ha sede in Arabia Saudita ed è una delle organizzazioni internazionali più grandi al mondo.
L’esito positivo del referendum popolare in Kazakistan apre a prospettive nuove e interessanti. Ne parliamo con un esperto, il kazako Eldaniz Gusseinov, analista politico UE-Asia Centrale….
Dott. Gusseinov, oltre agli ovvi benefici per l'economia del Paese e per i suoi cittadini, se e quando la centrale nucleare sarà operativa, come potrebbero cambiare le dinamiche e gli equilibri tra i Paesi dell'Asia Centrale e tra questi e i principali Paesi che interagiscono con la regione?
Considerato che il Kazakistan, insieme all'Azerbaigian e all'Uzbekistan, ha già firmato accordi per l'incremento delle esportazioni di energia verde verso l'Europa, è molto probabile che il Kazakistan voglia formare una nuova catena di fornitura di energia elettrica in Eurasia.
Non è assolutamente chiaro come il Kazakistan e l'Uzbekistan, che a loro volta dipendono fortemente dalle forniture esterne per quanto riguarda energia elettrica e vettori energetici (motivo per cui è stata creata un’unione del gas con la Russia), possano espandere le forniture all'Europa, e qui, molto probabilmente, viene in primo piano l'unificazione dei sistemi di energia elettrica dell'Asia centrale attraverso la costruzione di centrali nucleari in tre Paesi della regione (Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan) con la partecipazione della Russia.
È però un piano a lungo termine, poiché la costruzione di centrali nucleari in ciascuna di queste Repubbliche richiederà molto tempo, ma i piani di integrazione dei sistemi energetici di Kazakistan, Uzbekistan e Azerbaigian includono un progetto per la posa di un cavo lungo il fondale del Mar Caspio, che dunque richiederà non poco tempo.
Quindi, i cambiamenti regionali andranno soprattutto verso un’integrazione dei processi regionali, con un maggiore coinvolgimento di attori esterni. Anche il Kirghizistan e il Tagikistan hanno mostrato interesse per questo progetto di esportazione di energia elettrica verde dall'Asia centrale all'Europa.
Secondo quale “politica” sarà costruita la centrale nucleare da quello che si prevede sarà probabilmente un consorzio internazionale?
La costruzione e la manutenzione delle centrali nucleari legano le parti coinvolte per un lungo periodo di tempo. In Kazakistan, la possibilità di partecipazione di diversi Stati alla costruzione di una centrale nucleare rafforzerebbe la loro cooperazione attiva e a lungo termine.
Stiamo parlando di partner strategicamente importanti per il Kazakistan, come Cina, Russia, Francia e Corea del Sud. Ma credo che la Russia avrà una parte importante nella costruzione della centrale nucleare.
A mio avviso, i lavori si svilupperanno in modo tale che la Russia sarà il principale costruttore, la Cina si occuperà dell'estrazione e del trattamento dell'uranio per la centrali - si ricordino i recenti accordi tra società russe e cinesi per trasferire parte dei giacimenti di uranio in Kazakistan a società cinesi -, la Francia si occuperà degli aspetti ecologici nel processo di costruzione e del monitoraggio del rispetto degli standard ambientali e la Corea del Sud si concentrerà sulla formazione degli specialisti e di mettere a dispozizione le tecnologie.
Il Profilo
Eldaniz Gusseinov è ricercatore non residente presso il Centro Studi Eurasiatici “Haydar Aliyev” dell'Università Ibn Haldun, Istanbul.
É editorialista della rivista in rete Daryo Central Asia & Afghanistan, con sede a Tashkent, Uzbekistan, per la quale ogni mese prepara analisi sulla politica estera dei paesi centroasiatici.
Eldaniz Gusseinov é specializzato in studi europei e internazionali, con particolare attenzione alla politica estera dell'Unione Europea e I suoi rapporti con gli Stati dell'Asia centrale, nonché all'analisi dei processi politici interni dell'UE.
Ha studiato presso l'Università Andrássy di Budapest, l’Università di Wuppertal, l'Università di Amburgo e l'Università Kazako-Tedesca.
Nella sua esperienza professionale ci sono anche tirocini di specializzazione presso l'Istituto Ungherese di Relazioni Internazionali e l'Istituto per gli Studi sulla Pace e la Politica di Sicurezza, con sede ad Amburgo.