di Umberto Bonavita
Mercoledì 18 maggio 2022, la Finlandia e la Svezia hanno consegnato insieme le loro lettere ufficiali di richiesta di adesione alla NATO. Le lettere sono state trasmesse dagli ambasciatori dei due Paesi presso la NATO al segretario generale Stoltenberg nella sede dell'Alleanza Atlantica a Bruxelles. Le richieste sono state accolte calorosamente da Stoltenberg, affermando che questo è un buon giorno in un momento critico per la nostra sicurezza.
L’ingresso nell’Alleanza è una svolta importante per due Paesi che hanno definito le loro identità geopolitiche attorno al non allineamento: la Finlandia, per decenni, e la Svezia per due secoli. Dopo aver resistito per così tanto tempo all'adesione alla NATO, l'invasione russa ha costretto Finlandia e Svezia a riconsiderare i propri interessi di sicurezza. Una mossa che trasformerà il panorama della sicurezza dell'Europa nel prossimo futuro e metterà a dura prova le relazioni con la Russia, che si oppone all'espansione orientale dell'alleanza.
L’attacco russo in Ucraina ha cambiato rapidamente l'opinione pubblica e la visione dei decisori politici finlandesi. La determinazione della Finlandia ha trascinato con sé la Svezia, che era più divisa politicamente sulla questione e faceva i conti con la sua lunga tradizione di non allineamento.
Svezia e Finlandia hanno aderito all'Unione Europea negli anni '90 del dopo Guerra Fredda, ma hanno continuato ad abbracciare una politica di “non allineamento militare”, dunque nessuna adesione ufficiale alla NATO.
La Finlandia fu invasa dall’Unione Sovietica nel 1939 e, mentre i finlandesi respingevano un'acquisizione totale durante la Guerra d'Inverno, la minaccia del loro vicino persisteva. Ciò ha costretto la Finlandia ad adottare una posizione di non allineamento durante la Guerra Fredda, sebbene con molta ingerenza sovietica e influenza politica interna.
Da allora la Finlandia ha mantenuto il non allineamento per pragmatismo. Condivide un confine di 1.340 km con la Russia, i due governi hanno tenuto rapporti di vicinato, ma ha investito molto nella difesa, anche nell’esercito di leva. Per la Finlandia, la conversazione sull'adesione era tutta sulla sicurezza: la Russia era diventata un vicino inaffidabile e solo la difesa collettiva della NATO sarebbe bastata.
Già nel 1992, mentre stava negoziando per entrare nell'UE, Helsinki ha acquistato 64 cacciabombardieri F/A-18 Hornet di fabbricazione statunitense. Ma politicamente, culturalmente e simbolicamente questo ingresso rimane una mossa di enorme importanza.
La Svezia ha praticato una versione del “non allineamento” dal XIX secolo. Con la Finlandia che funge da cuscinetto con la Russia, la Svezia, che non ha combattuto guerre, potrebbe modellare la sua neutralità secondo linee più ideologiche.
Negli ultimi due secoli, soprattutto dal 1945, la Svezia si è ritagliata uno spazio invidiabile: pace, disarmo nucleare, mediazione internazionale, sostegno alle nascenti democrazie mondiali.
Queste caratteristiche sono diventate parte dell'immagine nazionale e soprattutto dell'identità politica svedese, molti infatti, ritengono ancora che il deterrente nucleare della Nato aumenti le tensioni, renderà la Svezia meno sicura e le costerà il suo ruolo preminente nel disarmo globale.
La Svezia però non ha sempre agito come avrebbe dovuto fare un paese neutrale o non allineato. Ha inviato aiuti militari in Finlandia durante la Guerra d'Inverno e durante la Guerra Fredda ha avuto contatti segreti di sicurezza con il Regno Unito e gli Stati Uniti, ospitando anche jet statunitensi. Dopo aver ridotto il suo esercito negli anni '90, ha aumentato nuovamente la spesa per la difesa dal 2014, quando la Russia ha annesso la Crimea.
Soprattutto negli ultimi anni, Finlandia e Svezia sono diventate partner forti della NATO senza essere formalmente in essa. Compiono esercitazioni militari congiunte e condividono informazioni; sia la Svezia che la Finlandia hanno sostenuto la missione della NATO in Afghanistan.
L'aggiunta dei Paesi potrebbe offrire all'Alleanza maggiori capacità terrestri, marittime e aeree. La Svezia ha una forte marina, che rafforzerebbe le difese della NATO nel Mar Baltico, e costruisce i propri aerei da combattimento che esporta in Paesi di tutto il mondo. L'esercito finlandese ben finanziato mantiene la coscrizione obbligatoria per gli uomini.
I Paesi offrono anche vantaggi geografici chiave, che rafforzerebbero le difese della NATO. L'adesione della Finlandia avvicinerebbe l'alleanza alla penisola russa di Kola, una massa continentale strategica a circa 170 km a est del confine dove la Russia custodisce sottomarini con missili balistici e immagazzina testate nucleari. Anche la Flotta del Nord, incaricata di pattugliare l'Artico, ha sede nella penisola.
A sud, l'adesione della Finlandia e della Svezia darebbe all'alleanza un vantaggio nel Mar Baltico, un canale marittimo strategico delimitato dalla Russia di San Pietroburgo, nonché da alcuni dei membri più vulnerabili della NATO. Una presenza crescente sulle coste del Mar Baltico rafforzerebbe di fatto, la sicurezza di Lettonia, Estonia e Lituania.
Con l’adesione aumenta la presenza NATO nell'Artico e considerando che oltre il 50 percento della costa dell'Oceano Artico è territorio russo, il controllo della zona potrebbe anche entrare nell'agenda di Mosca. Infatti, la sicurezza nell'area viene vista dalla Russia come una questione di difesa della patria.
La Russia, ovviamente, non è entusiasta. Mosca ha ripetutamente messo in guardia contro l'adesione alla NATO dei due Paesi. È improbabile qualsiasi tipo di minaccia militare contro la Finlandia o la Svezia, sono possibili però altri tipi di guerra ibrida, come campagne di disinformazione o attacchi informatici.
L’ingresso dei due Paesi probabilmente rimodellerà l'alleanza, trasformerà il modo in cui esegue la sua pianificazione militare nelle regioni nordiche, artiche e baltiche. La NATO amplierà i suoi confini con la Russia, accedendo a un nuovo fronte da cui fare pressione sulla Russia, ma anche uno che ora è obbligata a proteggere.
L'adesione della Finlandia e della Svezia eliminerebbe inutili e pericolose ambiguità dalla mappa strategica dell'Europa settentrionale, non da ultimo fornendo un ulteriore allineamento tra l'adesione all'UE e alla NATO.
La NATO deve ancora affrontare sfide strategiche reali, con o senza nuovi membri. Ma l'adesione di Finlandia e Svezia è politicamente simbolica per l'Alleanza.
Nonostante le tattiche di stallo della Turchia, sui militanti curdi e forse sugli aerei da combattimento americani, la loro ammissione è probabile. Porteranno capacità formidabili nell’artico e, nel caso della Finlandia, la più grande forza di artiglieria in Europa, avrà un alto livello di interoperabilità militare con l'Alleanza.