di Giuseppe Morabito

La prima guerra russo-ucraina nel 2014 vinta da Mosca è stata seguita  dalla seconda, a partire da 50 giorni fa, con il tentativo di impadronirsi di Kiev, che la Russia perso.

Oggi le forze armate russe sono state costrette ad adattare gli obiettivi della guerra in modo che corrispondano alla loro capacità operativa del momento

Il Presidente Putin lo scorso 12 aprile 2022 ha dichiarato che: “L'Ucraina stava diventando una testa di ponte antirussa dove si coltivavano germogli di nazionalismo e neonazismo. Questa nuova generazione di nazionalisti ucraini si scontra particolarmente con la Russia. Vedete come l'ideologia nazista è diventata un dato di fatto in Ucraina... non avevamo altra scelta... non c'è dubbio che raggiungeremo i nostri obiettivi”.

Partendo da questo potrebbe configurarsi l’ipotesi che la guerra in Ucraina sarà  lunga e seguita da una nuova Guerra Fredda. Mosca sta ora adattando i suoi obiettivi a breve termine con le residue forze disponibili, motivo per cui la prossima fase operativa sarà “distinta” dalla precedente. Gli alleati occidentali devono ora  stabilire una politica e una strategia conseguente. La NATO, alleanza politica e militare difensiva, deve quindi definire cosa cambiare nell’ approccio a sostegno di Kiev. Questa è la lezione dell’attuale seconda guerra russo-ucraina e dell’imminente terza guerra russo-ucraina.

Mosca ha vinto la prima guerra russo-ucraina nel 2014 quando ha conquistato con successo la Crimea e gran parte della regione del Donbas. Mosca non ha vinto nella seconda guerra russo-ucraina e nel suo tentativo di impadronirsi di Kiev. Ora sta per lanciare la terza guerra russo-ucraina nella regione del Donbas.

Tuttavia, i conti sia della sua strategia per l'Ucraina, sia del suo obiettivo più ampio di annullare l'allargamento della NATO, non tornano. Pertanto, gli alleati della NATO si trovano di fronte a una scelta. Possono anche cercare di sconfiggere l'esercito russo supportando attivamente l'Ucraina ma ciò richiederà un'azione militare diretta della NATO, oppure, la NATO può sostenere l'Ucraina per resistere all'imminente offensiva russa aiutandola a combattere l'esercito russo fino a una situazione di stallo. Quest'ultima opzione lascerà gran parte dell'Ucraina meridionale e orientale in mano russa, ma farà guadagnare anche del tempo sia agli alleati europei sia all'Ucraina per ricostituire una deterrenza credibile e quindi prevenire una quarta guerra russo-ucraina in futuro. C'è, purtroppo un'altra alternativa che consiste, per   gli Alleati, nell’accettare la sconfitta degli ucraini, il che getterebbe le basi per Mosca un futuro incerto nelle relazioni con Mosca.Sembrerebbe, comunque che il Presidente Putin voglia davvero dichiarare la vittoria entro il 9 maggio, indice, allora, che semplicemente non può aspettare a lungo e in questo è supportato dal patriarca russo ortodosso Kirill, che è un fanatico sostenitore della guerra, e , si dice, abbia più influenza su Putin in questi giorni rispetto ai suoi generaliL'obiettivo russo dichiarato ora è quello di "proteggere" la popolazione di Donetsk e Luhansk.

Gli obiettivi strategico-militari sembrerebbero quindi triplici. In primo luogo, l'accerchiamento e la distruzione delle forze ucraine nell'area operativa tra Kharkiv, Poltava, Dnipro e Kramatorsk. In secondo luogo, per proteggere l'asse Kharkiv, Izium, Donetsk. Terzo, mettere in sicurezza il ponte terrestre tra la zona di occupazione russa a est e la Crimea. La decisione della Russia di non adottare la mobilitazione generale suggerirebbe che occupare Odessa e assicurare un ponte terrestre verso la Transnistria e la Moldova non è più, almeno al momento, un obiettivo russo . L'obiettivo di negare all'Ucraina qualsiasi accesso al Mar Nero è stato ulteriormente intralciato dalla distruzione dell'incrociatore missilistico guidato Moskva, che, come subito indicato dall’analista Franco Iacc, è anche una perdita di prestigio irreparabile oltre che una carenza operativa non rimpiazzabile nel prossimo futuro.

C’è chi ipotizza che nello stato maggiore delle forze armate russe si stia già pensando come combattere una successiva guerra. Potrebbe sembrare una strana affermazione dato che, nonostante la sua modernizzazione, l'esercito russo sembra in grado di intraprendere solo operazioni limitate vicino ai confini usando una limitata potenza aerea e persino una modesta forza  terrestre. La pianificazione operativa, le tattiche e la logistica durante le operazioni dell’ultimo mese della Russia sembrerebbero insufficienti, la potenza di combattimento delle formazioni di punta russe non è stata impressionante e le vittime  che si ipotizzano sul campo riflettevano l’ipotesi di un esercito poco addestrato, scarsamente equipaggiato e mal disciplinato. Usando azioni mirate di piccole unità di fanteria, rinforzate da armi portatili anticarro e antiaeree, gli ucraini hanno condotto un’efficace difesa mobile.

Fondamentalmente, i russi non sono riusciti a distruggere i centri di comando ucraini, e sono  riusciti a ottenere una limitata supremazia aerea sull'Ucraina. Le forze russe sono state anche costantemente sorprese dall'uso intelligente dei droni da parte dell'Ucraina. Questo parziale fallimento fa nascere diverse domande importanti tra cui quella del perché’ del limitato impegno dell'aviazione russa? Soprattutto, perché i comandanti russi hanno lanciato una campagna multidirezionale con l'ordine di impadronirsi di dieci distretti ucraini quando mancavano, in quell’area, le capacità per condurre un'operazione congiunta così complessa? Se le forze armate russe si fossero scontrate, per assurdo, con le forze della NATO sarebbero state quasi sicuramente sconfitte in breve tempo.

È probabile che la terza fase della guerra russo-ucraina veda fondamentalmente, i russi accorciare le loro linee di rifornimento per prevenire il cronico fallimento logistico che ha avuto luogo nel recente passato.La NATO ritiene che i russi abbiano ancora circa tre quarti della potenza di combattimento a loro disposizione il 23 febbraio, quando avevano 190.000 soldati ammassati ai confini dell'Ucraina con la Bielorussia e la Russia. Ci sono circa il 40% dell'esercito regolare ucraino nell'area operativa di  Donetsk e Luhansk. Molti di loro, probabilmente fiaccati dalla lunga fase operativa, si trovano in posizioni difensive fisse che sono state costruite dal 2014 per contenere i separatisti sostenuti dalla Russia. Mosca, ora,  cercherà di distruggere le forze ucraine e , probabilmente l’operazione  sarà molto diversa dall'assalto a Kiev. Alcune fonti riporterebbero chi i russi sembrano aver esaurito molti dei loro missili guidati di precisione, mentre i sistemi avanzati, come il missile tattico a corto raggio Iskander e il missile ipersonico Kinzhal sembrerebbero disponibili in un numero inferiore al previsto.

C’è, infine, chi azzarda l’ipotesi che attualmente l ‘esercito russo sia ancora in grado di combattere solo alla vecchia maniera russa. La realtà non è data a sapere.Certamente i russi faranno tesoro  degli errori passati e almeno per il prossimo mese si ipotizza che le loro forze saranno vulnerabili ad attacchi preventivi mentre si concentrano e organizzano per la possibile e ipotizzata nuova fase dei combattimenti . Il nuovo comandante russo, il generale Alexandr Dvornikov, ha condotto la campagna russa in Siria. Dvornikov sta rafforzando le sue forze per l'imminente offensiva e sta cercando di porre  tutte le forze russe sotto il suo comando.

È probabile che Dvornikov compensi anche la perdita di potenza di combattimento terrestre e di manovra aumentando in modo massiccio l'uso di attacchi aerei, missilistici e di artiglieria sulle posizioni ucraine. Sebbene la potenza aerea russa abbia probabilmente perso circa il 10% della sua capacità, ha ancora circa un migliaio di velivoli con capacità di combattimento.Quanto precede mette gli ucraini davanti al dilemma , quello di decidere  se cercare di agire  in attacco per infliggere qualche sconfitta locale all'esercito russo o cercare di recuperare il controllo del territorio lasciato libero dopo l’occupazione dai russi. Al momento, è improbabile che gli ucraini raggiungano entrambi gli obiettivi. La disponibilità di risorse umane suggerirebbe la seconda ipotesi perché la difesa impegna in modo minore le residue risorse umane.Dal suo canto anche la NATO deve ora rispondere a una domanda profonda e pressante: cosa deve fare l'Alleanza per andare avanti se vuole scoraggiare con successo Putin? Putin ha scelto una linea d'azione conflittuale con l'Alleanza.

C’è chi tra gli analisti e ‘convinto che è improbabile che si fermi perché nella sua mente se stabilisce con successo una nuova cortina di ferro lungo la linea Kaliningrad, Bielorussia, Ucraina, Mar Nero passerà alla storia della Russia come Vladimir il Grande.Per molti, invece, non c'è motivo di credere che il Presidente Putin non continuerà a fare scelte sbagliate per il suo Paese, per l'Europa e per il resto del mondo. Per quanto precede, è fondamentale che l'Alleanza non solo cerchi di aiutare ancora  l'Ucraina a resistere all'imminente assalto e, col tempo, a riconquistare la sua sovranità, ma anche dissuada Putin a proseguire nelle azioni che la potrebbero coinvolgere attivamente. L'unico modo per dissuaderle la Russia, da parte della NATO, sarà convincere Putin che non può vincere e per far questo l'Alleanza ha bisogno fare azioni di deterrenza fattiva come decisioni certe sulle spese militari dei suoi membri, continuare il sostegno logistico-difensivo a Kiev e applicare sanzioni non aggirabili. 

18-04-2022
Autore: Giuseppe Morabito
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation
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