di Ranieri de Ferrante
Trump sta cambiando le regole del gioco mondiale ma anche il modo di vivere dei cittadini americani, erodendone la Democrazia e mettendola in apnea. Nel 2026 e 2028, però, la Democrazia dovrebbe tornare.
E se Trump influenzasse Legge ed elezioni per rimanere al potere?. Il sistema americano gli offre molti modi – legali ed illegali – per farlo, ed i Democratici americani non avrebbero molti mezzi per reagire.
Di conseguenza, non è più assurdo ( … chi mai lo avrebbe pensato solo 6 mesi fa …) ipotizzare che il cambiamento che è iniziato nel 2024 con la seconda elezione di Trump diventi irreversibile trasformando gli USA strutturalmente in un’autocrazia guidata da Trump e dai suoi sodali, e poi da un ancora più pericoloso J.D. Vance. E l’Europa rimarrà sempre più sola nella difesa della democrazie e dei suoi valori.
“Nel 1933 Hitler diventò Cancelliere, e sia la politica interna che quella esterna del Reich cambiarono completamente”. Così scrive nella sua biografia il Generale Guderian, e questo si potrebbe scrivere anche di Donald Trump, le cui azioni, già in questo primo scorcio del suo secondo term, hanno
- ribaltato il ruolo che gli USA hanno giocato per decenni nella politica mondiale
- messo in dubbio - per i suoi cittadini - diritti che l’Occidente considera normali
La domanda che questo articolo si pone, già nel titolo, è se questi cambiamenti possano diventare strutturali, cancellando, dopo 250 anni, la Democrazia americana. Il che a sua volta si coniuga in:
- cosa potremmo prevedere per il 2026/28, se le elezioni fossero “normali”?
- Trump ha i mezzi per sovvertire la democrazia, “democraticamente” o no?
- gli Stati Uniti saprebbero reagire contro derive autoritarie?
- e dopo Trump?
1 – Cosa potremmo aspettarci dalle elezioni del 2028?
E’ abbastanza tipico degli Autocrati andare al potere mediante elezioni, e poi rimanerci: ha fatto così Mussolini, ha fatto così Hitler, e Putin, ed Erdogan. La strategia è abitualmente farsi eleggere, e poi demolire la struttura e soprattutto la volontà dei cittadini.
Trump è stato eletto ed ha un ampio controllo sui 3 poteri: quello Esecutivo, che lui interpreta in senso molto ampio, quello Giudiziario (con una Corte Suprema fortemente sbilanciata a suo favore e con 3 giudici su 9 scelti da lui) e sul Legislativo, con i Repubblicani in maggioranza sia alla Camera che al Senato.
D’altra parte già nel 2026, questi equilibri potrebbero rispostarsi – significativamente – con le elezioni di metà Term, in cui i cittadini andranno alla urne per rieleggere i Deputati di 435 Distretti (oggi detenuti sostanzialmente alla pari fra Repubblicani e Democratici) e 33 Senatori (dei quali 20 Repubblicani e 13 Democratici).
Confrontando i risultati del 2020 (vittoria di Biden) e del 2024 (vittoria di Trump) si nota che il numero di votanti è sceso da 158 a 152 milioni e che i suffragi dei Democratici sono scesi in pari misura, un pò forse passati ai Repubblicani, ma per la maggior parte “restati a casa”, in mancanza di un Candidato giudicato adeguato. Una forte affluenza Democratica alle urne quindi potrebbe togliere a Trump il controllo di una o entrambe le Camere. Ed inoltre potrebbe perdere parte della sua base, dal momento che alcuni gruppi che hanno votato per lui nel 2024 (in alcuni casi in maniera inattesa) sono colpiti in modo negativo dalle sue azioni dei primi due mesi.
i sostenitori della Palestina, che hanno votato in massa per lui in disapprovazione verso le politiche filoisraeliane di Biden, e che oggi si trovano di fronte ad una proposta di forzare l’emigrazione di 2 milioni di abitanti da Gaza;
- i lavoratori federali (3 milioni di persone, più le famiglie), che vedono migliaia dei loro colleghi licenziati con lo scopo di ridurli alla metà. La CNN ha recentemente riportato, ad esempio, lo scontento a Kansas City (Missouri, che ha votato Trump al 58%), dove il governo Federale è il principale datore di lavoro;
- gli agricoltori degli Stati Centrali, storicamente repubblicani, che si vedono colpiti dalla politica dei Dazi … Stati Centrali che includono anche il già citato Missouri.
Ed in generale i poveri, sia neri che bianchi (… quei bianchi, caratterizzati da basso livello di educazione e lavori marginali, che sono la sua base principale) ma che pagheranno in modo brutale l’inflazione e la recessione che la politica dei Dazi rende probabili.
Ed infine i ricchi, ai quali il Dow Jones – che non ama impedimenti al Libero Mercato e soprattutto odia l’incertezza sul futuro – non sta dando grandi soddisfazioni ….
Il supporto degli Americani di buon senso non credo Trump possa perderlo, perché non lo ha mai avuto.
La mia personale conclusione è che, se Trump continuasse ad applicare aggressivamente il Piano 2025 - e non sembra abbia intenzione di cambiare rotta - la vittoria in elezioni (libere) nel ’26 e ’28 andrebbe quasi certamente al candidato Democratico, sempre che il Partito fosse in grado di esprimerne uno valido.
Le prime reazioni popolari - naturalmente non probanti - sembrano andare in questa direzione: il Wisconsin (Stato storicamente in bilico) ha scelto una Giudice Liberal per la sua Corte Suprema, nonostante l’enorme sforzo fatto dai Repubblicani, Musk in testa, regalando milioni. E due Seggi al Congresso in Florida sono stati rivinti dal Partito di Trump, ma con un margine molto inferiore a quello con cui i Repubblicani avevano vinto a Novembre.
2 – Trump ha i mezzi per forzare i risultati nel 2028?
Non penso Trump potrebbe accettare una sconfitta. Non essere un perdente è il suo mantra (anche se in realtà forse ha perso più di quanto abbia vinto) e ha dimostrato nel 2021 con l’attacco a Capitol Hill come sia pronto ad infrangere le regole. Inoltre le dichiarazioni sue e di Bannon sul correre per un terzo Term mostrano come stia già preparando il futuro, e non rispettando la Costituzione.
E poi … un segnale piccolo ma significativo: Trump sta cercando di far cancellare – sulla base di cavilli tecnici – i Perdoni Presidenziali che Biden ha concesso, come prassi, alla fine del suo quadriennio. Fra i perdonati il figlio di Biden Hunter (… brutta cosa …) ed il Dottor Fauci (per proteggerlo dalle persecuzioni degli Antivax). Un Trump già pregiudicato, e con forte esposizione a minacce legali - e che non avrebbe remore ad “autoperdonarsi” - non creerebbe certi precedenti se non sentendosi sicuro di non doverne fronteggiare le conseguenze.
E Trump ha molti mezzi, da legali, a semilegali a - purtroppo - illegali per assicurarsi risultati a suo favore.
Mezzi semilegali sono stati già usati, ad esempio indebite ingerenze via internet con BOT, magari Russi (vedi 2016 …), e Fake News. E poi c’è l’influenza sugli organi di comunicazione, in parte acquisiti da Plutocrati oggi schierati con Trump (il Washington Post da Jeff Bezos) ed in parte intimoriti. Non credo sia un caso che Trump ha chiamato “Truth” (Verità … lo stesso significato di Pravda di sovietica memoria) il suo veicolo d’informazione
Quelli legali, anche se immorali, sono tanti, anche grazie ad una Costituzione vecchia di 250 anni:
impedire agli elettori “opposti” di votare: i cittadini americani non sono, come in Italia, automaticamente anche elettori. Devono iscriversi alle Liste elettorali, ed è tradizione della politica Repubblicana ostacolare l’iscrizione dei segmenti più filoDemocratici, come Afroamericani o Donne. Fino adesso questo “sporco lavoro” lo hanno fatto gli Stati, ma il Programma SAVE di ridisegno del sistema del voto ne sta facendo una priorità federale, mascherandola come riforma tesa ad “impedire i brogli fatti dai Democratici nel 2020”.
L’obiettivo è rendere il processo di iscrizione tale da scoraggiare le fasce più umili e povere ma anche a colpire le Donne. Un esempio: l’elettore deve avere un documento (giusto), ma anche il certificato di nascita, ed i due documenti devono avere lo stesso nome. Questo, per una donna americana sposata - che cambia ufficialmente cognome con il matrimonio - richiede una riconciliazione dei documenti che agisce da ulteriore freno alle iscrizioni. E molte donne non votano per Trump …
- cambiare a proprio vantaggi la struttura dei Distretti: chiamato jerrymandering consiste nel ridisegnare i collegi elettorali per favorire l’uno o l’altro partito. Da sempre parte della lotta politica americana, un’autorità federale onesta e relativamente imparziale può mantenerlo entro limiti accettabili. In presenza di una Amministrazione scorretta, può consegnare decine di distretti al Partito Repubblicano;
- ridisegnare il processo elettorale: la fantasia è l’unico limite a quanto un’Amministrazione devota solo a sé stessa ed aiutata da una Costituzione antiquata e debole potrebbe fare.
Ad esempio … mentre in Italia l’affluenza alle urne nel 2022 è stata del 30% inferiore a quella del 1979, negli USA l’affluenza % fra il 1980 ed il 2024 non è discesa, anzi è cresciuta … strano. La mia chiave di lettura è che l’affluenza alle Presidenziali, ed alle Politiche MidTerm, è trainata dall’interesse nelle Amministrative. E’ infatti consuetudine che il giorno in cui si vota per il Presidente si voti per numerose importanti posizioni elettive nei Comuni, nelle Contee e negli Stati: sceriffi, giudici, segretari di stato, responsabili dell’educazione. Scelte che interessano molto al del cittadino. Non credo che la legge prescriva questa coincidenza temporale. E se Trump, decidesse di separarle? L’affluenza scenderebbe, e questo andrebbe a danno dei Democratici: gli adepti al culto di Trump andrebbero in ogni caso a votare.
E naturalmente il Presidente non mancherà di mantenere la pressione sui Membri del Congresso e sui Senatori, che non hanno il coraggio di opporsi alla capacità di fuoco del Presidente e di chi lo supporta, che possono deciderne la sconfitta alle Primarie del Partito.
Ed infine ci sono i metodi illegali. Pensate a Capitol Hill … o semplicemente a brogli: i Trumpiani sarebbero ben capaci di fare ciò di cui hanno – falsamente – accusato i Democratici 4 anni fa, e l’Amministrazione sta attivamente inserendo fedelissimi nelle strutture che controllano il processo di voto ed il suo scrutinio negli Stati chiave. Gente che, alla richiesta di dargli 11,000 voti non risponderebbero con una registrazione consegnata alla magistratura (vedi Georgia, 2020) ma con un “sissignore”.
Una cinquantina di anni fa Richard Nixon - forse il più grande Presidente statunitense dopo Roosevelt, al di là di come è passato alla Storia - dichiarò “ Se il Presidente fa qualcosa, non è illegale. Azioni che – in un altro scenario – sarebbero incostituzionali diventerebbero legittime se fatte allo scopo di preservare la Costituzione e la Nazione.”. Non mi meraviglierei se Trump sostituisse alla Nazione il proprio interesse …
Sto dicendo che questo succederà? Spero di no, ma quello che 6 mesi fa sarebbe sembrato Fantapolitica oggi non lo è più. In 60 giorni Trump ha sfidato le sentenze della magistratura, cominciato a “spingere” un’ipotesi anticostituzionale (il terzo Term) ed ha invocato due volte poteri straordinari: l’Emergency Powers Act per imporre i Dazi e l’Alien Enemies Act per deportare “presunti” membri delle gang …
3 – Ci sarebbero i mezzi per reagire ad una forzatura nel 2028?
Da elezioni falsate a fine della Democrazia il passo non è lungo, ed il Presidente Americano - anche nella piena applicazione della Legge - è molto più potente di un suo omologo europeo. Figuriamoci quanto lo è uno che sia disposto a piegare le regole a proprio vantaggio e non abbia interesse nel contesto libero e democratico.
Come reagirebbe il popolo americano, o almeno la sua parte Democratica (di partito) e democratica (di convinzione) alla situazione? Non sono ottimista.
può reagire con il Voto. Sembra esserci una forma di reazione dei Votanti, ma potrebbe non bastare, a fronte dei mezzi che Trump ha per influenzare una elezione;
- potrebbe scatenare una reazione di Piazza. In Europa abbiamo avuto Piazza Maidan o i gilet gialli in Francia, o la pressione contro Macron quando, sia pure con metodi costituzionali, ha cercato di forzare una riforma delle pensioni contro il volere del Parlamento.
Il popolo americano, dalla Rivoluzione del 1776, ha ben di rado voluto o dovuto scendere in piazza: fra le proteste per il Vietnam, e “Black Lives matter” sono passati oltre 50 anni. E non c’è stata una grande reazione pubblica a Capitol Hill: oggi si registrano manifestazioni in tutti i 50 Stati … ma si parla di centinaia o al massimo migliaia di persone: poche su oltre 300 milioni di abitanti, e mosse più da preoccupazioni economiche (il crollo delle Borse impatta sui Fondi Pensione …) che sociali o politiche;
In passato i “Ghetti neri” (espressione orribile della quale mi scuso …) hanno reagito anche con violenza (i Riots del 1968 in un centinaio di città in risposta all’assassinio di Marthin Luther King) ma l’Amministrazione non avrebbe difficoltà a reprimerle anche duramente facendone un problema di ordine pubblico, e non di reazione sociale;
- reazioni più estreme, quali una guerra civile, o un intervento delle Forze Armate, i cui vertici Trump sta metodicamente sostituendo con lealist, possono anche essere escluse.
Volendo fare Fantapolitica, si potrebbe pensare alla Secessione di alcuni Stati. Fra l’Arkansas, che vive in un mondo morale e culturale (non tecnologico) vicino ai primi del ‘900, e la California socialmente ed etnicamente avanzatissima c’è una differenza pari quasi a quello fra Libia e Svezia. Se questa differenza si traducesse in un’autodeterminazione dei Popoli, si formerebbero due Nazioni Democratiche, una a Nord Est, incentrata su New York e Massachussets e magari da fondere con il Canada ed uno sulla Costa Occidentale (la California, da sola, ha un PIL tale da sedere al tavolo del G7). Ma non credo che un Trump lo consentirebbe, anzi, nell’impedirlo si paragonerebbe a Lincoln …
La principale speranza, a mio vedere, è la Magistratura, che ha già cominciato ad imporre degli stop. Anche questa però potrebbe entrare in difficoltà di fronte ad un potere Federale che ha già dimostrato la mancanza di rispetto per il Potere Giudiziario, che può – legalmente - influenzarlo direttamente, avendo voce diretta sulla scelta dei giudici federali e che ha una maggioranza 6 a 3 nella Corte Suprema (che - lupus in fabula - ha pochi giorni fa supportato Trump nell’uso dell’Alien Enemies Act).
.E’ però una speranza: un conflitto fra Poteri, come una “febbre” costituzionale, potrebbe portare il Paziente alla morte, o riportarlo alla salute. L’altra speranza è che i grandi Poteri Finanziari reagiscano.
E naturalmente la speranza principale è che nel 2028 tutto vada come deve …
In conclusione, ripeto: spero sinceramente di aver fatto un quadro erroneamente allarmistico, ma non sono ottimista. Lo scontro è fra una parte (i Democratici) che pensano e si battono secondo le regole della democrazia del XXI secolo, ed una parte che ritiene che le regole siano per gli altri e non è aliena alla violenza: lotta fra un Boxer elegante ed un picchiatore di strada. E’ già terrificante anche solo poter ipotizzare che fra 4 anni gli USA non tornino alla normalità, ma che possano diventare definitivamente un regime autocratico, con anche un pizzico di teocrazia, dato dalla rilevanza degli Evangelici e dei Cattolici oltranzisti, fra cui il V.P. J.D. Vance.
4 – E dopo …?
Trump ha ottanta anni … quanto può durare? Ma J.D. Vance è lì, già pronto per portare avanti il suo modo di pensare …, ed è incomparabilmente più pericoloso, perché molto più intelligente, più freddo e senza le debolezze del suo Capo.
Ma questo è un altro discorso.