di Rosa Giovanna Barresi

Dopo il successo del sistema di pagamento istantaneo PIX, il Brasile stringe i tempi per l’emissione di una moneta digitale di banca centrale

PIX: la storia di un successo

L'introduzione di PIX, il nuovo servizio di pagamenti istantanei, ha avuto sull'economia del Brasile gli stessi effetti di un massaggio cardiaco. Eppure, quando, nel 16 novembre 2020, venne lanciato in Brasile, pochi avrebbero scommesso su un successo così travolgente. Invece, lo scorso anno PIX ha gestito un numero di transazioni leggermente minore a 30 miliardi, mentre i numeri continuano ad aumentare: lo scorso 7 luglio è stata una giornata record con quasi 135 milioni di transazioni.


È già in programma l'estensione di PIX ai pagamenti periodici (ad es. utenze di acqua, luce e gas). Il servizio, annunciato per l'aprile 2024, sarà gratuito per il pagatore e verrà finanziato mediante una tariffa a carico delle aziende di utilities.

Sono due le caratteristiche che hanno favorito la popolarità di PIX. La popolazione del Brasile è giovane, molto urbanizzata, e nelle città esiste una rete affidabile di telefonia cellulare. Non solo quasi tutti possiedono uno smartphone, ma sono estremamente attivi su piattaforme social come Facebook e WhatsApp.

Prima di PIX, l'economia brasiliana si basava principalmente sulla moneta cartacea e sul boleto, una particolare forma di vaglia bancario. Nel difficile contesto sociale brasiliano, le spese richieste per la movimentazione fisica del denaro (emissione di nuove banconote, depositi, veicoli blindati, scorte) rimangono così alte da costituire un freno alla circolazione monetaria. In sostanza, in Brasile esistevano tutte le condizioni per la diffusione dei pagamenti digitali: la scarsità di moneta, una buona infrastruttura di telefonia mobile, ed una popolazione in grado di utilizzarla.
La filiale brasiliana di Facebook fu la prima ad accorgersi di questa situazione favorevole.
Nel giugno 2020 venne richiesta la licenza per un servizio di pagamento basato su WhatsApp, avvalendosi delle facilitazioni previste dalla legge brasiliana per le piccole imprese di innovazione finanziaria. A causa di questa irregolarità, il Banco Central do Brasil sospese l’autorizzazione dieci giorni dopo averla concessa. In realtà, era dal maggio 2018 che il Banco stava lavorando al sistema di pagamenti PIX, che venne attivato nel novembre del 2020.

L'opinione prevalente è che la popolarità di PIX sia dovuta all'arretratezza del settore bancario brasiliano. Anche ammettendo che sia così, che insegnamenti possiamo trarre da questo successo?
L'economia delle nazioni BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) è differente da quella Europea o degli Stati Uniti. Su 213 milioni di abitanti, le autorità brasiliane stimano che siano più di 30 milioni i loro connazionali senza accesso ai servizi bancari. Ritenendolo un segmento poco remunerativo, le banche non hanno mai provato ad offrire un conto corrente a questi unbanked, che ovviamente hanno bisogno di riscuotere un reddito e di fare la spesa come tutti gli altri.
Nelle Nazioni con scarsa inclusione bancaria, la carenza di banconote limita lo sviluppo dell'economia, con la conseguenza di diminuire ancora di più le risorse disponibili per la movimentazione fisica del denaro. Si tratta di un problema sconosciuto nelle economie avanzate: ad esempio si stima che nell'area Euro solo il 60% delle banconote sia utilizzato per i pagamenti, e che il restante 40% sia tesaurizzato dai consumatori "per ogni evenienza".


I sistemi di pagamento istantaneo in Europa e negli Stati Uniti

Sebbene attivi nel sistema bancario europeo da circa cinque anni, i servizi di pagamento istantaneo non hanno ancora raggiunto la diffusione che ci si aspettava, tanto che nell’ottobre 2022 la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento per promuoverne il maggiore utilizzo ed incoraggiare le banche ad offrire questi servizi ai loro clienti.
In Europa, l'insieme degli standard che regolano i pagamenti in euro è la Single European Payments Area (SEPA), a cui hanno aderito finora 36 Nazioni. I primi circuiti di pagamento istantaneo sono nati proprio a livello SEPA:
- Nel novembre del 2017, EBA CLEARING (consorzio operativo delle maggiori Banche Commerciali Europee) ha introdotto RT1, che gestisce una media di 2 milioni di transazioni al giorno.
- Nel novembre 2018, Eurosistema (consorzio operativo delle Banche Centrali che fanno capo alla Banca Centrale Europea) ha introdotto TIPS, che può gestire fino a 2000 transazioni al secondo.

L'esperienza di questi cinque anni ci mostra come siano proprio le caratteristiche innovative dei pagamenti istantanei ad essere fonte di problemi per il settore bancario.
Secondo gli standard SEPA, un bonifico va accreditato entro i due giorni lavorativi successivi al pagamento (un giorno nel caso di banche appartenenti allo stesso circuito). Inoltre, un bonifico può essere revocato (in caso di truffa o se eseguito in modo improprio) fino a tredici mesi dopo la sua esecuzione. Di conseguenza, molti sistemi informativi bancari si basano ancora sul concetto di giornata contabile: ad esempio, i controlli antiriciclaggio sui bonifici vengono effettuati in blocco dopo la chiusura dell'operatività.
Al contrario, nei pagamenti istantanei, i fondi devono passare da un conto corrente all'altro nel giro di dieci secondi, ed il sistema deve essere operativo a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno dell'anno. I pagamenti istantanei sono irrevocabili negli stessi limiti per cui lo è un pagamento per cassa. Infine, mentre nei tradizionali pagamenti con carta le spese sono calcolate come una percentuale dell'importo, il costo dei pagamenti istantanei è fisso ed estremamente basso.
Nel caso dei controlli antiriciclaggio, di fronte alla richiesta di un pagamento istantaneo la banca ha a disposizione solo dieci secondi per dare il suo benestare. Adeguarsi al mondo dell’instant payment comporta notevoli investimenti per le banche, e richiede alla clientela l’uso di smartphone e personal computer, capacità che non sono diffuse tra le fasce più anziane della popolazione.

Negli Stati Uniti, entro la fine di luglio 2023, la Federal Reserve (il sistema di Banche centrali degli Stati Uniti) avrà reso operativo il suo sistema di pagamenti istantanei FedNow. Alcune banche statunitensi hanno già espresso le loro perplessità.


Dai sistemi di pagamento istantanei alle monete digitali: il Real Digitale

Gli osservatori sono stati colti di sorpresa dal successo di PIX, ma il vero colpo di scena è stato un altro annuncio del Banco Central do Brasil: il Real Digitale entrerà in circolazione per la fine dell’anno 2024.

Secondo le stime della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) sono almeno 24 le Banche Centrali che avranno emesso una moneta digitale entro il 2030. Il Digital Real è una delle numerose monete digitali di banca centrale (Central Bank Digital Currency - CBDC), attualmente in fase di realizzazione o di studio.

Il prossimo ottobre, la Banca Centrale Europea prenderà la decisione ufficiale se proseguire verso la realizzazione dell’Euro Digitale, dopo una campagna di studi durata tre anni, mentre lo scorso 28 giugno, la Commissione Europea ha emanato il Single Currency Package in cui propone un quadro legislativo di riferimento per l’Euro Digitale.

Ma in cosa differiscono le CBDC dai sistemi di pagamento attuali?
E' opinione comune che anche i pagamenti istantanei, sebbene irrevocabili, non garantiscano una sicurezza adeguata a chi venda prodotti di investimento, in quanto non tutelano i loro utilizzatori da un fallimento delle banche interessate.
Supponiamo che un piccolo risparmiatore voglia acquistare dei titoli di stato, e proponesse di pagarli su un conto corrente intestato al Dipartimento del Tesoro presso una banca di appoggio. Per l’Amministrazione sarebbe un rischio inaccettabile: se la banca di appoggio dovesse fallire, il sistema di garanzia dei depositi permetterebbe solo il recupero parziale della giacenza del conto. Per questo motivo, il collocamento dei titoli di stato avviene attraverso investitori istituzionali, che effettuano i pagamenti operando sulla Banca Centrale (che per definizione non può fallire). Le banche raccolgono le prenotazioni dai loro clienti, comprano i titoli alle aste indette dal Tesoro e li girano ai risparmiatori in un secondo momento. Sebbene questa procedura garantisca al Tesoro di incassare gli importi pagati, essa gli impedisce di offrire i titoli di stato direttamente ai risparmiatori, senza passare attraverso gli intermediari.
Nel caso di vendita diretta, il Tesoro sarebbe garantito solo se il risparmiatore pagasse in contanti, ovvero in moneta di Banca Centrale, e questo suggerisce una possibile soluzione: una moneta digitale di banca centrale che, avendo esattamente le stesse proprietà del contante, risulti immune dai fallimenti delle banche.
I risparmiatori potrebbero comperare questa moneta digitale dalla Banca Centrale ed utilizzarla in tutte le transazioni in cui sia necessaria la sicurezza assoluta del pagamento.
In effetti molte Banche Centrali (tra cui la Banca Centrale Europea, la People’s Bank of China ed il Banco Central do Brasil) hanno già in corso sperimentazioni di collocamento diretto di titoli di stato con pagamento in CBDC.
È chiaro come l'introduzione di queste monete digitali sia destinata a cambiare profondamente la struttura dei mercati finanziari.

18-07-2023
Autore: Avv. Rosa Giovanna Barresi
LL.M. BABEL – Università di Firenze
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