di Salvatore Cuomo
Stasera vi è stato un Consiglio dei Ministri durante il quale è stato approvato l’atteso Decreto Sostegni.
Rispetto alla ultima versione conosciuta del decreto sono state definite le ultime limature ed è stata trovata la quadra politica con particolare riferimento a punti relativi alla CiG ed a quello che alcuni hanno definito condono delle cartelle esattoriali antecedenti il 2012 ma il testo riguardante il fondo perduto è possibile ritenerlo ormai definitivo salvo sorprese dell’ultima ora.
L’esame dell’ultima bozza del testo in circolazione vede alcune novità rispetto a quanto noto fino a ieri:
Innanzitutto la percentuale di riduzione di fatturato che è ora fissata al 30% e non più al 33%
Il contributo non spetta a coloro che hanno cessato l’attività alla data di entrata in vigore del presente decreto ed a coloro che hanno aperto la partita iva successivamente all’entrata
L’entità dovrà essere calcolata applicando le seguenti percentuali alla differenza scaturita tra il confronto delle medie mensili di fatturato e corrispettivi degli anni 2019 e 2020:
60% per importi fino a 100.000 euro
50% per importi superiori a 100.000 fino a 400.000 euro
40% per importi superiori a 400.000 fino a 1 milione di euro
30% per importi superiori a 1 milione fino a 5 milione di euro
20% per importi superiori a 5 milioni fino a 10 milioni di euro
Quindi non più riferimento a due mesi come si era detto ma percentuali raddoppiate rispetto alle iniziali ipotesi.
Importante evitare errori nell’individuare correttamente il riferimento dell’esercizio per la selezione della fascia di competenza.
In questo caso si considera l’ammontare dei ricavi e compensi conseguiti come indicato nel testo provvisorio “nel secondo periodo di imposta antecedente quello di entrata in vigore del presente decreto”
Quindi non l’ultimo oggetto della riduzione bensì per la gran parte degli interessati quelli risultanti dalla dichiarazione dei redditi per l’anno 2019
Altro punto da sottolineare è che per i soggetti che hanno aperto la partita iva nel 2019, per i quali è comunque confermato come in passato il non dover rispettare il requisito della riduzione di fatturato per accedere al beneficio, la media di riferimento va rapportata al numero di mesi dell’anno successivi a quello di apertura della partita iva
Un esempio:
chi ha aperto la partita iva a luglio dovrà rapportare il fatturato dell’anno a 5 mesi , da agosto a dicembre senza contare il mese iniziale
Confermati i limiti e massimi dei precedenti “Ristori”
i minimi :
1000 euro per le persone fisiche
2000 euro per le società
Massimo 150.000 euro in qualsiasi caso
Ultima nota da evidenziare è la possibilità di usufruire del contributo nella sua totalità anche sotto forma di credito da utilizzare in compensazione a mezzo F24 da presentare come ormai obbligatorio da qualche anno esclusivamente in via telematica tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate.
Ora non ci resta che attendere la pubblicazione del Decreto ed il provvedimento attuativo del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che come sembra sarà quasi immeditato attesa la volontà più volte manifestata da diversi esponenti del Governo di voler rispettare la promessa di una pronta erogazione del dovuto entro la fine di Aprile.