di Salvatore Cuomo

Recentemente, il Vice Ministro dell’Economia, Laura Castelli,  ha affermato che bisogna aiutare “gli imprenditori che intendono farlo a muoversi verso nuovi modelli di attività.  Ce lo impone il quadro economico provocato dal Covid, che ha inciso su bisogni e abitudini degli italiani. Negarlo, o fare finta di non capirlo, significa voler prendere in giro tutti gli imprenditori.” In particolare la Castelli avevo citato i ristoratori sottolineando “che se una persona decide di non andare più al ristorante bisogna aiutare l’imprenditore a fare un’altra attività e non perdere l’occupazione...”.

Posso non essere d’accordo con l’On. Castelli su tante cose ma della sua battuta sui ristoranti che potrebbe essere stata anche incauta ed infelice devo dire che è in effetti una verità incontrovertibile.
È un dato di fatto che non tutto tornerà come prima se non altro per le diverse dinamiche di spesa e di movimentazione di persone e merci.
Il lavoro a distanza, ad esempio, anche ad emergenza covid19 terminata sarà una realtà acquisita da imprese medie e piccole come pure da molti uffici della PA.
Riallacciandomi all’esempio da cui ha preso spunto questo articolo chiaramente bar e ristoranti ma non solo questi penso a tabaccai e negozianti che fino ad ora hanno vissuto grazie al gravitare nella loro area di riferimento di un numero x di dipendenti dovranno, giocoforza, rivedere i loro piani economico-finanziari sulla base di un minor numero di potenziali avventori.
Come esempio al contrario, ecco che con le grandi strutture di vendita penalizzate dal rischio covid si è vista una rinascita delle piccole attività di vicinato. 
Non parliamo poi del boom delle formule di vendita a distanza.
Aggiungiamo anche  che il modo di viaggiare non solo per turismo ma anche per business è cambiato intanto perché con la più ampia diffusione di software adatti ai webinair si è preso coscienza che non è necessario spostare le persone per parlarsi guardandosi negli occhi. Di conseguenza, tutto l’indotto trasporti, hotel e ristorazione ha un altro segno negativo da registrare.
Per quanto concerne il turismo, poi, si vanno riscoprendo le seconde case e gli spostamenti con auto propria a discapito di alberghi, voli treni e noleggio a breve termine od anche servizi di carsharing in ambito cittadino:
tutte attività in sofferenza.
Inoltre, vi e’ da rilevare che mancheranno, almeno per quest’anno, le presenze turistiche da molte aree, oggi, nel pieno della pandemia, quali le Americhe, il Medio Oriente ed il Sud Est Asiatico.
Non è con questo che voglio elencare in maniera esaustiva le attività che dovranno necessariamente rivedere il loro modello di business ma, come ho detto, per molti non sarà più come prima ed è necessario che qualcuno evidenzi questo e la Castelli, probabilmente in una maniera infelice, lo ha evidenziato.
Lo Stato deve aiutare e sostenere chi ne ha bisogno ma non come ha fatto fino ad ora per sostenere attività ed imprese non più profittevoli per mantenere i livelli occupazionali.
Una strategia che ci ha visto galleggiare per un ventennio almeno con un segno di crescita zero, o poco più, nel mentre il nostro debito continuava a salire.
Deve, invece, accompagnare e facilitare le imprese nell’affrontare il cambiamento in atto e, nel caso, riconvertirsi in altro, in primis indicando in che direzione vuole che si sviluppi il nostro Paese tagliando i rami secchi ed improduttivi ed abbandonando le ricette di un tempo, quali la costruzione ed il sostentamento di poli industriali realizzati nel deserto e vissuti il solo tempo dell’inaugurazione.
Innovazione tecnologica, Risparmio energetico , Alimentare, Turismo, Moda, Recupero Edilizio ed Infrastrutture sono solo alcune delle possibili attività strategiche su cui poter puntare!
Chissà se qualcuno di quelli che contano non si soffermera’, come ora molti stanno facendo, sul puntino nero della sterile polemica, fine a se stessa, ed, invece, avrà la lungimiranza di guardare il resto del grande foglio bianco da riempire di progetti positivi!?

20-07-2020
Autore: Salvatore Cuomo
Esperto fiscalista con Studio a Roma, membro dell’Istituto Nazionale Tributaristi e socio fondatore dell’associazione
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