di Veronica Rauso

Per favorire la ripresa delle attività nella fase 2, si vuole ripartire da uno dei settori strategici del nostro paese, l’edilizia. Il governo ha varato una serie mi misure a sostegno delle imprese e famiglie, una serie di bonus per evitare una ulteriore recessione del nostro paese a seguito della pandemia.

Tra i tanti ritroviamo l’ecobonus 110 per cento, attraverso il quale si cerca di incentivare gli investimenti nel settore edilizio. Innanzitutto possiamo dire che un bonus di questa portata è la prima volta che viene emanato, legato ad esso è un credito d’imposta e/o uno sconto fattura proprio del 110 per cento.

Cosa significa?

Di primo impatto si potrebbe dire che apparentemente i lavori all’interno del condominio verrebbero fatti a titolo gratuito per il condomino. Di fatto la cosa è un pò diversa sotto vari aspetti, infatti l’ecobonus al 110 per cento puro è solo per poche tipologie di lavori, quali ad esempio isolamento termico superfici opache verticali e orizzontali, materiali isolanti in rispetto ai criteri minimi ambientali, impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda, impianti a pompa di calore, impianti solari fotovoltaici. Tutte le altre tipologie di lavori si possono definire accessorie in quanto, il contribuente ne potrà beneficiare rispettando le vecchie percentuali di detrazione che il governo estenderà fino a fine anno 2020. Per poter beneficiare anche dell’ampio credito d’imposta è necessario, cumulare i lavori. Quindi per chi volesse sostituire gli infissi ad esempio, se a questo intervento se ne aggiungono altri tipo i pannelli solari o interventi su pareti o pavimenti si potrà beneficiare dell’ampio credito o sconto. Lo sconto è l’altra caratteristica unitamente al credito d’imposta di questo bonus. In cosa consiste? Facciamo un esempio pratico

Importo fattura 100, il condominio chiede direttamente lo sconto in fattura per 100, l’impresa va in banca e incassa l’importo della fattura per 100. Stesso discorso per il credito d’imposta, una volta realizzato il lavoro il contribuente avrà un credito d’imposta che potrà utilizzare per pagare le tasse, in 5 anni o cedere all’impresa che a sua volta potrà cedere alle banche o ad altri intermediari finanziari, per ottenere liquidità o ridurre il proprio carico impositivo e quindi ridurre le tasse.  L’obiettivo è quello di utilizzare una serie di aiuti, quelli per il sisma bonus ad esempio, poco utilizzati, ma soprattutto migliorare la qualità di vita delle persone in ottica green e dell’ambiente. Creare una filiera produttiva in edilizia orientata alla sostenibilità della Green economy e dell’economia circolare volta a contrastare il cambiamento climatico. C’è da fare una piccola considerazione, se tutte queste misure servono per far ripartire l’economia, di sicuro la palude burocratica non aiuta questa fase. Legato all’ecobonus è il visto di conformità che il commercialista o il caf dovrà apporre sulla documentazione per far sì che la pratica sia accolta, ma non solo dovrà inoltre stipulare la polizza con massimale di cinquecento mila euro. Questo perché nel caso di asseverazione infedele il professionista sarà punito con una sanzione che va dai due ai quindici mila euro. Ancora una volta notiamo che le maggiori responsabilità si ripercuotono sempre sul professionista o intermediario che da tali pratiche o consulenze spesso e volentieri non incassa molto, per timore di perdere il cliente. In questa fase è indispensabile non solo semplificare e sburocratizzare tutti i processi della macchina amministrativa, ma diventa importante immettere liquidità sul mercato, purtroppo le misure emanate fino a questo momento non hanno dato l’esito sperato. Se lo Stato non riesce per ovvi motivi ad erogare liquidità alle imprese, che in questa fase potrebbero non riaprire più, si potrebbe pensare ad una liberalizzazione delle compensazioni per quelle aziende che vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione, non sottoponendole più al visto di conformità ma ad una comunicazione telematica preventiva per evitare gli abusi. L’elemento fondamentale sicuramente è il tempo.

25-05-2020
Autore: Veronica Rauso
Tributarista INT Istituto Nazionale Tributaristi L.4/2013
Coordinatrice Commissione Pari Opportunità.
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