di Cinzia Crostarosa

FASE-2: Riapertura economica in sicurezza del Paese Italia grazie allo Smart Working
In un momento contingente dove il “fattore tempo”, già a livello sanitario per l’emergenza COVID-19 è stato di “vitale” importanza, ora anche a livello economico è di nuovo “vitale” che il Paese Italia si rimetta in moto per smartworking1.pngprodurre ricchezza e quindi riacquistare punti sul PIL. Come farlo è tutto da inventare e si deve avere una fantasia senza limiti, perché la normalità convenzionale è ormai saltata a causa del virus, per cui si deve riaprire in sicurezza ciò, che non si può svolgere in ambito digitale, mentre tutto ciò che può essere gestito tramite le connessioni si può incanalare nel mondo cibernetico tramite servizi on line e quindi anche il lavoro può essere in modalità remota. Si apre un nuovo mondo del lavoratore Smart, che non è più una nicchia riservata a pochi, ma essendo oggi due milioni gli italiani in Smart Working si dovranno prevedere nuove competenze con nuove norme per diritti e tutele per il lavoratore stesso.

Riprendendo l’articolo del commercialista dott. Francesco M. Renne relativo ai rischi per la sostenibilità finanziaria la risposta alla crisi e la dimensione europea, attualmente risulta un’esigenza cogente e concreta far ripartire l’economia, perché il sistema economico occidentale è allo stallo a causa dell’ondata fragorosa del COVID-19, che ha comportato un contenimento sociale a livello globale con conseguenti lock-down di interi paesi, per strangolare il virus e bloccare qualsiasi vettore di esso. In Italia si sono messe al primo posto le vite umane, e solo dopo aver contenuto ciò che accadeva negli ospedali si è iniziato a pensare a misure economiche di ripresa. Ora sono tutti economisti che ragionano sulle questioni nominalistiche relative al MES con e senza condizioni oppure sugli Eurobond della nostra politica, in attesa della strutturazione operativa dei tanto sospirati Recovery Fund e della liberazione delle risorse che raccoglierà. Anche se rimane insoluto il vero quesito di sfondo alle trattazioni politiche tra gli stati, che poi in realtà è l’anima del ragionamento, ossia se veramente c’è uno spirito europeo, che ci unisce oltre alla moneta unica, che è l’euro. Da qui a un anno, quando si riattiverà il Patto di Stabilità, tutti i Paesi dell’Eurozona avranno un debito più elevato, per cui Draghi ha scritto una lettera al Financial Times, in cui sostiene, in sintesi, tre cose, di cui una europea e due nazionali, ossia si apre una stagione di debiti pubblici più elevati, si devono usare garanzie pubbliche per sostenere l’accesso al credito, si dovrà assorbire nel tempo la quota di debito privato non rimborsabile. Per cui si evince la vera partita che smartworking2andrà giocata fin da subito in Europa, data dalla possibile rinegoziazione con effetti più favorevoli per noi dei parametri del Patto di Stabilità, magari passando da una valutazione puntuale di deficit e debito in rapporto al PIL ad una valutazione “dinamica” della sostenibilità̀ finanziaria di un Paese, rapportando la variazione dell’indebitamento con la variazione del PIL e tenendo conto del rapporto debito/ricchezza della sfera privata.

 

 

10-05-2020
Autore: Cinzia Crostarosa
Ingegnere
meridianoitalia.tv

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