di Sonia Rocca
Il libro narra la vita degli anni 60 in un paesino dell’entroterra siciliano, Mirabella Imbaccari in provincia di Catania. Racconta l’impatto con la democrazia, la partecipazione dei cittadini e il crescente protagonismo dei partiti politici. Racconta le difficoltà e i fermenti politici di quegli anni, il contesto nazionale, gli avvenimenti e i loro riflessi sui territori periferici. Parla degli usi, dei costumi, delle tradizioni e del come i giovani di allora interpretano la più importante novità del dopoguerra che era appunto la democrazia. Prevaleva nei giovani un senso di libertà, di rivincita, sapevano di non essere più sudditi di Sua Maestà, ma cittadini della Repubblica con eguali diritti e doveri.
Da qui la dissacrazione, lo sberleffo, le poesie satiriche verso l’arroganza degli amministratori, verso i potentati politici. Salvo dover riscoprire che la reazione intollerante del potere, verso ogni forma di satira, di parodie o di dissenso è rimasta sempre la stessa, immutata e immutabile nel tempo, anche alle nostre latitudini.
Vi si racconta l’emigrazione, la sofferenza delle discriminazioni antimeridionali. Le grandi contraddizioni: miracolo economico, mancanza di lavoro, esodo migratorio verso la Germania, abbandono delle campagne. La contestazione giovanile, il terrorismo con la sua lunga scia di sangue e di lutti. Il grande impegno dei partiti a tutti i livelli, per promuovere riforme e modelli organizzativi per rispondere alla crescente domanda di cambiamento che veniva dal popolo. L’encomiabile tentativo dei cittadini Mirabellesi che si improvvisano imprenditori per realizzare sviluppo, posti di lavoro stabili, prospettive economiche per il futuro della comunità, tentativi che si infrangono sistematicamente contro il muro d’indifferenza degli amministratori pubblici e l’ostilità, l’egoismo o quanto meno la miopia, del sistema bancario che non ha mai sostenuto lo sviluppo produttivo e occupazionale del territorio. Uno spaccato di vita vissuta in una piccola realtà del sud, dove gli avvenimenti politici, culturali, e civili hanno spesso anticipato quelli che poi sarebbero diventati scelte e iniziative nazionali, dove i giovani, di ogni epoca, non si sono mai arresi alla fatalità del destino e come le formiche a cui viene distrutto il formicaio, riprendono a lavorare senza soluzione di continuità per ricostruirlo. Il libro è impreziosito dalla prefazione del Sen.tore Marco Follini e dalla postfazione del prof. Mario Morcellini, due giganti della cultura italiana contemporanea.