di Rosario Sprovieri
Bisognerebbe raccontare questa storia importante o almeno,provare a cantarequest’inno alla vita che ogni anno si rinnova,perché questo è il tempo;adesso è il momento giustoper ascoltarele armonie melodiose che lo zefirospinge e poi rincorre veloce versole fughe lontane, lontane.
Ora che è il tempo in cui i prati si svestono dallelenzuola di neve, proprio nel momento che stan per finirele piogge di aprileproprio ora ched’intornos’avverteil profumo dei fiori del maggio, nel mentre ricompaionomille coloriche ri-agghindano i manti erbosi dei prati. E’ così, anche per quelrigido inverno che«sembra abitare proprio dentro di noi»,quell’inverno che ci tiene a riposo, che poi si faponte verso la gioiosa e colorata rinascita della primavera. Allo stesso modo,anche la vita che annovera l’almanacco di tutte le primavere trascorse, sa prepararesempre un nuovo tappetoe,sa attendere il tempo delritorno dell’amata giovinezza.Tutto si rinnova,nonostante le gravi perdite di tanti amici che la mente non sancisce e non ammette;per questo scorgesempre il ricordo vivo e, cerca riscattonel ritornodella nuova primavera del cuore. E’ così poi, che anche lemetaforedellariproduzione del dolore e della sua dignità,necessitano di essere perpetuate e raccontate,perdare continuità alla vita, per la memoria del tempo futuro, per chi ci ha conosciuto e per chi ci ha amato. Tutta logica, filosofia e pathos èciò ch’è impresso nell’opera è nell’essenza della visionarietà dei “paesaggi diversi” definiti puntigliosamente dal maestro Turi Sottile.Il suo è un vero linguaggio, fatto di geometrie, fuochi e ellissi, frutto delle colate piroclastiche del pensiero. Tratti, segni, terre e immagini affiorano dal di dentro e,manifestano al mondo quella suasfera più intima e segreta. Infondo, infondo nelle sintesi pittoriche del maestro di Acireale c’è una ciclicità che è narrazione dell’eterno ritorno della stagionedella rinascita, con belle sottolineature di un elegante stile pittorico.Siamopersone abitate da sogni, da ferite, dasperanze e da piccole gioie; da attimi improvvisiche, rigeneranoquelle forzee, che ci permettono di raddrizzare la schiena, di rialzarciogni volta perrinnovare questo cammino terreno, proprio comefanno incanti e magiedella primavera.
Nella vitadel maestro Turi Sottile primavera e tutte lemetamorfosi della natura,sono state da sempre, fonte di ispirazione ed energia necessaria per la mente,sono alla base dell’eccezionale vivacità espressiva; della molla sempre tesache innesca la sua inventiva, ricca, copiosa. Tuttofrutto di quello scandagliarsi dentro e del successivo riemergere alla luce. Qualitàdi un pensiero colto, innescatoproprio da quegli istanti del ritorno dell’eternafioritura; che con – l’artista –proprio attraverso l’opera d’arte, divieneazione medicamentosa per l’animoperchéattraverso la sua visionarietà,prova ogni volta a rasserenare e a lenireil “verno nel cuore”. Dalla contemplazione creativa del maestro siciliano è nata una singolare sfaccettatura dell’arte;originale, pregna di fervida immaginazione che, è sintesi di un pensiero profondo, inquieto,consapevole– come il poeta Ungaretti - della “finitezza” della vita umana che, altro non è che una «immagine / passeggera / Presa in un giro /immortale.
Il maestro acese non ha mai inteso solo l’accostarcolori, perché la suaopera che è meditata,magmatica azione pittorica,eruttadirettamente dall’inquietudine umana, dal pathos che agita il cuore, dallo sfogo di quel “dolore universale” che,è nella pelledell’uomo. Pittura, dunque, carica di passione e tormento, sudata, dolorosa;palpitante amaritudine, spasimo, tribolazione, come soleva dire Sant’Agostino: “pianto doloroso, vero sangue dell’anima”.
E’ proprio dal tormento interiore dell’artista che, sono nate meravigliosescene visionariee,grazie alla sua arte hanno trovato forme, assonanze e armonie tante opere pittoriche uniche e non riproducibili. Turi Sottile ha acceso nuove luci permoderniscenari che, hanno arricchito indubbiamenteil mondo dell’arte del secondo novecento e del primo ventennio degli anni duemila.Tante le sue opere,figlie della genialità italiana, che si sonoguadagnate un posto di rispetto nel mondo. Il maestro si dedica alla pittura da oltre settant’anni,intorno agli anni sessantasi è inserito nella “corrente della nuova figurazione”. Dal 1967 ha diretto per diciotto anni la RassegnaInternazionale d’Arte, facendo di Acireale un vero centro vivo di interesse culturale d’Italia. Tanti i viaggi che lo hanno portato,nelle primavere del globo, a strofinare il proprio cervello, con tanti artisti e tantipopoli del mondo.In Russia, ha lavorato inuna bottega artigiana,dove ha appreso la tecnica per la lavorazione delle icone, al rientroin Italia propose le “immaginicatturate”, per le quali il critico Italo Mussa, a Genova presso la Galleria Forma, coniò il termine“lacerti estrapolati dalla Pittura Colta”, termine che poi determinerà l’omonima corrente. Viaggia ancora il maestroraggiunge: Tanzaniae Kenya, poi ri reca – e ne resta affascinato - nel continente latino americano: in Venezuela, Uruguay, Perù, Cile, Brasile e Messico. Visita la Cina, il Giappone, l’Australia, l’America del Nord, il Canada e gli Stati Uniti.Per amore,fa ritorno nelle terre dell’America del Sud e in Argentina, dovesi stabilisce
per lunghiperiodi,lì espone presso i musei più importanti di Buenos Aires di Rosario e di Mar Del Plata, non soloda vita atantemostre ma tiene anche tante dissertazioni sull’arte in grandiconferenze e corsi di pittura sull’artecontemporanea europea, in varie scuole, indiverse università e in tanti consessi accademici. Da sottolineare il sodalizio “Sottile-Grasso Leanza”; Grasso-Leanza, un facoltosogentleman siciliano di grande spessore culturale,che sarà il presidente della mostra di Acireale, dove per la primavolta Sottileporta il critico Marcello Venturoli.Alle fortunate “Rassegne d’arte Annuali” che seguiranno, arriveranno artisti e criticifamosi da tutto il restod’Italia.La storia ricorda che per diciotto anni Acireale, fu unrinomato salotto culturale fra i piùimportanti della penisola. Nel 1979 dalla collaborazione con Achille Bonito Oliva, cheproponeva al maestro siciliano la“Transavanguardia”, si reca con luiin quel di Modena da Emilio Mazzoli – che era principalmente un industriale di salumi – ma anche un grande estimatore e un grande attento collezionista d’arte. Dall’accordo fra Achille e Emilioebbe seguito il progetto, Mazzoli mise a disposizione di Achille Bonito Oliva parte della suacollezione, che egli poi portò con séad Acireale; correva l’anno 1979.Turi Sottile, ne ha tutt’ora un vivido ricordo, lucido e ben definito come una sequenza cinematografica di Luchino Visconti, perché ripete:“quella rassegna è stata,dopo il Futurismo, l’unica grande iniziativa d’arte che ha avuto un grande impatto, che si è rivelato poi, mondiale”.Turi Sottile una vita d’arte, una vita per l’arte, …è ancora primavera maestro!Oggi inizia un nuovo viaggio, riprendel’avventuraincontro adaltre terre, verso nuovi colori, dentro anuovi profumi… lunga vita maestro Sottile! Gli auguri dal mondo dell’Arte,sono davvero speciali e ancora una volta arrivanopuntuali, intensi, appassionanti e veri. Come sempre allo spalancare delle finestre sui mille profumidi questa nuova primaveradai colori caldi,radiosi e brillanti, Auguri, questa sera nell’empireo celeste luccica intensamente Aldebaran, la stella più brillante del toro; un saluto di luce speciale da qualcuno che ci veglia da lassù.
Buon Compleanno Turi. RS