di Pierino Calonico

Il Santuario Regionale Basilica Minore “Maria Santissima del Pettoruto” sorge sulla Gola del Fiume Rosa, tra il Monte Mula e la Montea, due spettacolari montagne che si ergono a circa 1900 mt s.l.m, lungo la propaggine sud - occidentale del grande Parco Nazionale del Pollino, versante calabrese, nel territorio del comune di San Sosti.. 

In questo scenario naturalistico meraviglioso, la storia e la religiosità secolare del Santuario del Pettoruto si perdono nella memoria popolare. E la ricerca storico-archeologica su questo luogo sacro (e sulla denominazione stessa di Pettoruto, “Pittiritu” come meglio dovrebbe dirsi), è tutt’altro che conclusa e appassiona diverse generazioni di studiosi. 

arg1Primera Visita de San Sosti ! Septiembre 1984 Delegacion encabezada por Mons Carmelo PERRONE el Sindaco de de San Sosti Angelo Calonico y el grupo Sansostesese.

La ricostruzione più attendibile sul piano storico è quella che sostiene che il Santuario fu edificato sui ruderi di un antichissimo e famoso Monastero italo-greco, il monastero di Monte Mula, che seguiva la regola di San Basilio, a sua volta costruito nei pressi di un luogo di culto pagano dedicato alla dea Hera, proprio laddove fu rinvenuta la celeberrima ascia votiva in bronzo oggi conservata al British Museum di Londra (sia consentito rinviare al volume M. Sirimarco, P. Calonico, La misteriosa città di Kyniskos, Ionia editrice, 1995).

arg31951 San Isidro BS.AS Argentina: Un Gruppo di Sansostesi d'Argentina emigrati tra la fine del 1900/1950.

Studi più recenti si sono soffermati proprio ad analizzare le coincidenze con alcune divinità pagane; la stessa posa della Statua del Pettoruto ed in particolare, il ramo di melograno, che la Vergine, come pure il Bambino, regge con la mano destra, da sempre è ritenuto un elemento propiziatorio di fertilità: ricordiamo che Era Hoplosmia, la dea della fecondità, nel Santuario di Sele, era, ugualmente modellata con un frutto di melograno in una mano e con un bambino (suo figlio Efesto) in braccio. E nella tradizione del culto della madonna del Pettoruto il richiamo alla fertilità è uno dei tratti distintivi.

arg2

La stessa denominazione "Madonna del Pettoruto”, evidentemente, potrebbe richiamare l’iconografia della dea Hera, che, non a caso, veniva raffigurata spesso con tre seni e definita, appunto la divinità pettoruta. Anche se l’etimo dialettale Pittirutu farebbe pensare ad altro …

A suffragare tale ipotesi, è infine, concorre il fatto che, nei pressi del Santuario, in località Casalini della Porta Serra, ad una altitudine di 900 mt s.l.m , sono emersi resti archeologici che vanno dalla protostoria al periodo magno greco, con ruderi e resti di fortificazioni di età tardo-romana, longobarda e bizantina. 

Così, pure, convergono gli ultimi esiti degli scavi archeologici nel sottosuolo della Chiesetta del Carmine nel Comune di San Sosti, dove, va registrata la scoperta di varie fosse votive, quindi la probabile presenza, in loco, di un Santuario magno-greco.

In tal senso ricondurre la Vergine Santa al fenomeno della sovrapposizione dei culti, cioè, alla sostituzione di divinità greche, anche nel caso della Madonna del Pettoruto non è affatto, inedito. La stessa situazione è stata, infatti, osservata già, al Santuario della Madonna di Capocolonna che, appunto, riprende il culto della dea Hera Lacinia...

Riguardo alla prima struttura del Santuario, con ragione, si può pensare che questa risalga al tempo dell'antico culto della dea Era, quella che in epoca magno-greca veniva praticato nel territorio.

Diversamente, secondo alcune fonti scritte, la struttura del Santuario è stata eretta tra VIII ed il IX sec. d.C da monaci Basiliani in fuga per sfuggire alle persecuzioni degli Imperatori iconoclasti...

arg4La prima Commissione (con le loro famiglie) per i festeggiamenti della Madonna del Pettoruto a San Isidro Argentina.

 

Del Santuario del Pettoruto, con certezza sappiamo - grazie ad una Bolla papale del 22 maggio 1455 - che il Papa Callisto III, ne ordinò la sua ristrutturazione architettonica e la

nominava come grancia del monastero dell'abbazia di San Sosti, diocesi di San Marco. 

Nel 1783, a seguito del devastante terremoto che colpì l'area, il Santuario fu quasi distrutto ad eccezione della Chiesa e della statua della Madonna. 

arg5Settembre 1984, la prima visita Istituzionale alla nostra laboriosissima Comunità di Sansostesi in San Isidro Argentina: Il Sindaco di San Sosti (CS) Angelo Calonico, con un nutrito gruppo di concittadini ed il Parroco di S.Sosti Don Carmelo Perrone.

L'odierna facciata del Santuario del Pettoruto, realizzata nel 1929, si presenta in stile romanico ed è suddivisa in due ordini con campanile cuspidato. 

Nel primo ordine sono visibili cinque portali d'ingresso stretti da colonne sormontate da capitelli in stile Ionico. 

Nel secondo ordine è presente un loggione Incorniciato da due rosoni a raggiera, profilati da colonne e lesene con capitelli corinzi.

La struttura della facciata è infine coronata da un timpano spezzato che inquadra un medaglione che reca al suo interno l'immagine della Madonna col Bambino.

L'interno della Basilica è suddiviso in tre navate coperte da volta a botte e deambulatorio nella zona presbiteriale.

.

La volta è decorata da tre riquadri mistilinei affrescati, raffiguranti l'Immacolata Concezione e nel lati San Michele, in prossimità dell'altare maggiore, e i Santi Lucia e Pasquale con i relativi attributi iconografici, in fondo alla navata. 

Il Santuario Regionale Basilica Minore Maria Santissima del Pettoruto - che si venera nel Comune di San Sosti (CS) - ancora oggi, ogni  anno conta la presenza di circa cinquecentomila fedeli.

Uno degli aspetti più rilevanti sul piano antropologico e sociale, in prospettiva di un turismo delle origini, è il legame profondo con la Madonna del Pettoruto che hanno i devoti Italiani ed i loro discendenti emigrati e sparsi per il mondo. 

In particolare, a San Isidro, in Argentina, esiste una straordinaria devozione verso la Madonna del Pettoruto. Qui, infatti, circa 50 famiglie, emigrate da San Sosti in Argentina - tra la fine del 1800 ed il 1950 -  si stabilirono in San Isidro, zona nord di Buenos Aires, e continuando a praticare la devozione verso la Madonna del Pettoruto, edificarono, a proprie spese, una Chiesa con annesso oratorio ed un centro culturale intitolato proprio alla Beata Vergine Santa Madonna del Pettoruto e riproducendo le stesse ricorrenze. 

Oggi la Chiesetta della Madonna del Pettoruto che si trova in San Isidro Argentina ed in particolare la sua festa, dal 1 a l'8 di Settembre,  è seguita  da migliaia e migliaia di fedeli d' origine Italiana.  

Altre comunità che venerano la Madonna del Pettoruto si trovano negli Stati Uniti ed in Canada. Anche in queste Nazioni i nostri emigrati hanno portato con loro la fede verso la Madonna e le tradizioni sansostesi.

18-01-2025
Autore: Pierino Calonico
Blogger Direttore/Responsabile del sito internet
www.archeopollino.it
meridianoitalia.tv

Questo sito utilizza cookie tecnici, google analytics e di terze parti. Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie. Se rifiuterai, nel tuo pieno diritto secondo la norma GDRP, la tua navigazione continuerà all'esterno del sito, Buon Navigazione Meridianoitalia.tv