di Luigi Capano

Il Museo Casa di Goethe di Roma ospita, fino al 9 febbraio 2025, la prima retrospettiva italiana dedicata a Max Liebermann (1847-1935), tra i promotori della Secessione di Berlino del 1898, di cui fu presidente. La mostra - una trentina di opere in tutto – curata da Alice Cazzola, offre al pubblico un panorama sinottico del suo itinerario artistico, e, insieme, vuol celebrare l’anniversario del movimento impressionista, che nacque proprio un secolo e mezzo fa e di cui il pittore tedesco è considerato autorevole epigono. Liebermann, come Goethe, di cui si professò estimatore, viaggiò a lungo in Europa, traendone ricco alimento per la sua formazione estetica. Soggiornò in  Francia, in Olanda, in Italia (in particolare, visitò Venezia, Firenze, Roma, Napoli).

Roma CasaDiGoethe Mostra Max Liebermann Foto AndreaVeneri 4Roma CasaDiGoethe Mostra Max Liebermann Foto AndreaVeneriIntraprese almeno sei viaggi in Italia tra il 1878 e il 1913, sottolinea la curatrice. Sentì consanguinea la maniera impressionista – mitigata talvolta da un misurato realismo, ad arginare la duttile impellenza del colore - e si appassionò al soggetto paesaggistico, catturato en plein air e declinato in una varietà cromatica di visioni; alle scene di vita consueta, affioranti con grazia da una pastosa atmosfera tonale; alla varia umanità di tutti i giorni fissata nel labile istante di un moto sottile dell’animo. Fu, insomma, un artista europeo. E maturò, nel contempo, una certa insofferenza, forse insufflatagli dalle frequentazioni parigine, per la cosiddetta arte ufficiale, tacciata di accademismo e, sull’onda dei precedenti accadimenti di Monaco (nel 1892) e di Vienna (nel 1897), organizzò, con un manipolo di sodali, la terza storica Secessione. Dove per Secessione si intendeva una sorta di rivolta culturale contro certi canoni artistici ritenuti routinari, costrittivi, finanche obsoleti, nel nome di tendenze allora innovative: Realismo, Simbolismo, Impressionismo. Quest’ultimo, nei berlinesi, inMax Liebermann Passeggiata sul Monte Pincio 1911 olio su tela collezione privata generale, prevalse. Ecco allora l’impressione retinica assurgere a supporto e veicolo di consapevolezza estetica. Lo vediamo nell’olio su tavola “Ragazzi al bagno” , dove il colore, intriso di luce solare e distribuito a larghe macchie, sfugge per diffrazione alla limitazione formale, rasentando l’astrazione; ovvero nella “Passeggiata sul monte Pincio” con quelle numerose figure appena sbozzate a dare il sentimento di una visione promiscua e bulimica che non sa sostare a lungo sui suoi effimeri oggetti, ma, con rapida curiosità, li perlustra a volo d’allodola; o ancora, l’Autoritratto prestato dagli Uffizi, un sapiente fermo-immagine che sorprende, nel dissimulato impaccio di una postura sospesa, la qualità artistica dell’attimo.

 Max Liebermann Autoritratto 1908 olio su tela Gallerie degli Uffizi Firenze 1

23-12-2024
Autore: Luigi Capano
meridianoitalia.tv

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