di Annalisa Libi

Benché molto diffuse, le collaborazioni tra artisti devono essere ben scelte esembra proprio che ilfeattra Annalisa e Tananai abbia tutte le carte in regola per essere di successo. 

Li avevamo visti esibirsi insieme e, proprio in quell’occasione, si è percepito un feeling in cui ilcanto di ciascuno sembrava abbracciarsi sulle note di “tango.

Così già dalle prime note di “Storie brevi”, uscita appena ieri serasi percepisce il feeling di un gioco di voci che, in perfetta sintonia, si rincorrono e si fondono quasi a volerci rendere il ritmo incalzante di questa storia, forse non così breve, che lascia un senso di stranezza nei protagonisti.

Le sonorità classiche che accompagnano un testo fatto di ripetizioni, retoricaironia e paradossi -“mi fai saltare in aria come gli ecomostri” anglicismi - “love is in the air” - che tengono il ritmo, e, pur nel richiamo al passato, come per l’estate del 96c’è un’originalità che, allo stesso tempo, rende questo pezzo singolare e candidato ad essere cult.

Le immagini sono così fortemente evocative da descrivere i protagonisti, lui “finto borghese”e i sentimenti, “mi fai saltare in aria”ma comunque “ci capiamo”, cosa che sembra essere rarissima tra tanti che si incontrano con il cuore di plastica.

Lagosto del ’96, poi, non è tanto un riferimento temporale, quanto una categoria, una sorta di metacognizione in cui insieme alla canzonenasce e si sviluppaquell’amore per cui “tutti sono al mare e noi no” perché troppe sono le cose in ballo, e quel colore, il blu dei Levis, vuol dire anche tristezza.

A lui, forse più spensierato, bastano una “bella luna”, “quattro mura” e una “persiana chiusa” ma poi insieme si chiedono “in fondo, perché no?”. 

Una canzone, però, è anche musica e performancee, quella di Annalisa e Tananai ci mostra due artisti diversi, che si incontrano in momenti felicissimi della propria carriera e sentono la sola preoccupazione di fare qualcosa di bello insieme lasciandosi spazio e incontrandosi allo stesso tempo.

In questo modo, ci hanno regalato un pezzo bellissimo e docilissimo in cui ciascuno, a qualsiasi età, può ritrovare il passato, il presente, un amore

Ad ascoltarli, in quel loro struggente bridge finale, viene in mente che gli inglesi utilizzerebbero il verbo “suit” per dire che questa canzone sta ad entrambi come un abito cucito addosso.

08-06-2024
Autore: Annalisa Libbi
Insegnante, già Vicepresidente di Azione Cattolica dell’Arcidiocesi Metropolitana di Pescara-Penne
meridianoitalia.tv

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