di Gianni Lattanzio
Un libro di Cesira Sinibaldi e Giovanna Chiarilli
Un tuffo nella fantasia per raccontare la storia di un lago che non c’è più
Un libro pensato per suscitare nei lettori “un sano desiderio di scoperta e avventura. Attraverso le parole e le immagini, si viene condotti in un viaggio indimenticabile che riesce a far apprezzare ancora di più la bellezza e la magia di questo luogo unico al mondo”. Sono parole tratte dalla prefazione di Lino Guanciale per il libro “Un lago da favola – Il Fucino tra magie, serpenti, fantasmi, dei e pietre parlanti” scritto da Cesira Sinibaldi e Giovanna Chiarilli.
“Nato” nelle suggestive stanze dell’Aia dei Musei, da un’idea della sua responsabile, Flavia de Sanctis, il libro edito da Carsa Edizioni, racconta la storia del Fucino, il terzo lago più grande d’Italia. E la voce narrante è lo stesso dio Fucino, così veniva chiamato e venerato il lago dai suoi più antichi abitanti.
Il dio Fucino inizia il suo viaggio in quello che un tempo fu il suo regno, nei luoghi che le sue acque hanno lambito. E non poteva non iniziare ricordando la sua dea, Angizia, e in particolare il magico momento in cui l’archeologa Daniela, dopo un incontro con un personaggio misterioso, riporta alla luce la statua della dea dei serpenti. E poi via via, incontro dopo incontro, per ricordare città scomparse, come Archippe, una sorta di Atlantide, e ancora pastori, pescatori, castelli, fantasmi, fanciulle dal cuore spezzato e il valoroso popolo da cui la terra del Fucino ha preso nome: i Marsi.
Tra storia, tradizioni e nuove favole, si ripercorrono le vicende più suggestive che aleggiano intorno a questo lago, o meglio, “un mare trasportato sui monti”, come lo definì Strabone. Le autrici, Cesira Sinibaldi e Giovanna Chiarilli, hanno attinto proprio dai testi classici, citando, oltre a Strabone, Plinio il Vecchio, che raccontò di un pesce mostruoso che abitava queste acque, Tacito che descrisse con dovizia di particolari la naumachia, il più grande spettacolo dell’antichità che si svolse proprio su queste acque: una battaglia particolarmente cruenta tanto da tingere di rosso il lago. E poi ancora Virgilio che cita il marso Umbrone nell’Eneide, fino ad Alexandre Dumas.
Numerose le curiosità dedicate ai lettori per farli appassionare a una storia che, anche nella realtà, resta difficile da immaginare: come è possibile far sparire un lago di 150 kmq? In tanti hanno tentato, fin da Giulio Cesare, e il primo ad ottenere un risultato fu l’imperatore Claudio. Altri cercano di riuscire nell’impresa, ma solo alla fine del 1800 del lago non rimase nessuna traccia dopo il prosciugamento portato avanti dal principe Alessandro Torlonia, “l’ottava meraviglia del mondo”, così Dumas definì questa impresa.
“Un lago da favola” rappresenta un tuffo nel passato ma anche nella realtà di oggi, per conoscere come la distesa di azzurro si sia trasformata in un mare di verde, accogliendo altre eccellenze: dai Cunicoli Claudio, prima testimonianza del prosciugamento, fino al Telespazio, il primo e più importante centro di trasmissione satellitare al mondo.
Numerose le curiosità pronte ad affascinare sia i piccoli che gli adulti: la famosa frase “Ave, Caesar, morituri te salutant” è stata pronunciata proprio in occasione della naumachia sulle acque del Fucino. Mentre, per tornare al Telespazio, grazie alle sue antenne, nel 1969 fu possibile assistere in mondovisione allo sbarco sulla luna.
Accanto alle leggende, agli dei che hanno popolato questo territorio, abilmente illustrate da Daniela Molisso, il libro contiene una serie di box di “approfondimento per i temi più complessi o per precisazioni di ordine storico o di contenuto: tutto questo regala un bel ritmo alla lettura e invoglia a voltare pagina per poterne sapere sempre di più”, scrive Lino Guanciale.
Infine, i diritti di autore sono destinati a Emergency.