di Elisabetta Maria Piro
Negli ultimi mesi un dispositivo avanzato di intelligenza artificiale "Chat Gpt" è assurto agli onori della cronaca, riproponendo un tema, anche etico, che esiste sin dagli albori della Rivoluzione Industriale: la sostituzione del lavoro umano con quello degli automi.
Nella fattispecie, Chat Gpt ha mostrato singolari capacità per molti versi simili a quelle di un umano: scrivere un resoconto, argomentare una tesi, elaborare prospettive. Simili, appunto, ma tutt'altro che uguali : infatti, ad uno sguardo appena più approfondito, emerge chiaramente che gli elaborati della IA sono privi di intelligenza emotiva, non riescono a comunicare "senso" e spesso sono semplicemente sbagliati poichè gli automi non sono in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è: raccolgono acriticamente tutte le informazioni che le fonti mettono loro a disposizione.
Ciò nonostante, la crescente automazione delle attività umane è un fatto che ci accompagna ormai da secoli: non serve demonizzarla. Bisogna coglierne il lato utile per sposare ciò che più di finemente umano è in noi: conoscenza, sensibilità, solidarietà, intuito, intelletto.
Se trasliamo il discorso in ambito aziendale e più prettamente nell'Amministrazione ci rendiamo subito conto che i PC, le mail, le PEC, le operazioni di home banking, i software di calcolo contabile, il fisconline ecc. hanno cambiato l'assetto organizzativo delle imprese da almeno 30 anni a questa parte. Tutte le principali operazioni ripetitive sono già automatizzate in qualche modo e nessuno si sognerebbe di tornare indietro al pallottoliere o ai payroll vergati a mano.
La maggior parte delle PMI italiane continua ad amministrare la contabilità con modalità ancora tradizionali: impiegato e/o consulente + software, ma il mercato mette già a disposizione programmi che si interfacciano con la fatturazione elettronica, gli istituti d credito, le agenzie fiscali e previdenziali.
Questo significa che l'automa potrà sostituire in toto il contabile, il consulente fiscale o legale? Penso proprio di no: tutto ciò che ha a che fare con la Legge ed il portafoglio alla fine deve essere valutato, contestualizzato e controllato da un essere umano, senziente e responsabile. Immaginate un imprenditore che subisce una contestazione sui conti o su qualche altro profilo giuridico: con chi ne parla poi, con Chat GPT?
Il paradosso di questa situazione è che mentre l'IA insidia le catene di montaggio presiedute ancora da dirigenti ed impiegati, mancano, soprattutto nelle PMI italiane, gli addetti al controllo. Quante aziende controllano davvero i propri conti che poi confluiscono nei bilanci, nelle dichiarazioni, nelle relazioni finanziarie e patrimoniali agli istituti di credito? Quante hanno adottato un serio ed efficace sistema di contabilità industriale per verificare la reale profittabilità dei servizi e prodotti venduti? Quante conoscono il mercato di riferimento o tengono un cash-flow aggiornato della propria liquidità? O sono in grado di partecipare con successo a bandi o progetti con la P.A.?
E' impossibile impedire l'automazione delle funzioni inferiori, quelle in cui incide il carattere ripetitivo delle mansioni. Di buono c'è, però, che tale sostituzione lascia spazio agli umani per occuparsi di questioni più elevate: controllo, direzione responsabile, verifica dei processi, gestione delle risorse umane, ecc. Nelle attività di amministrazione come in ogni altra sfera umana.