Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia.

di Sonia R. Marino

“Sembravo timida ma non lo ero per niente.
Dentro di me sentivo una gran voglia di imparare.
Non avevo ancora idea di cosa avrei fatto,
però sapevo che desideravo scoprire per essere utile.
A chi o a che cosa lo ignoravo,
ma l’idea di diventare qualcuno
mi accompagnò sempre in quegli anni."

Giuliana Luigia Evelina Mameli, meglio conosciuta come Eva Mameli Calvino, nasce a Sassari nel 1886.

Donna dalle idee chiare e ferme in tutto:

"Eva non andava a messa, non cresimò i suoi figli, non gli fece seguire l’ora di religione a scuola e dove era indicata la religione lei scriveva: nessuna". (Macellari, 2010)

Una scienziata, che ad alcuni sembrava fredda e rigida. Probabilmente una persona consapevole delle sue capacità, con interessi precisi, tenace e anticonformista, che amava profondamente il suo lavoro.

Impegno e abnegazione che portava in ogni attività che intraprendeva; difatti come crocerossina fu insignita di una medaglia d'argento e di una di bronzo proprio per la dedizione con cui curò i feriti e i malati di tifo nella Grande Guerra.

foto 1 eva mameli wikipediaEva MameliLa sua era un’epoca di grandi cambiamenti e di svolte decisive in ogni settore, dalla scienza all’arte.

L’anno della sua laurea in matematica, il 1905, Albert Einstein iniziò a sviluppare la teoria della relatività.

L’anno della sua laurea in scienze naturali, il 1907, venne realizzata l’opera pittorica che spalanca le porte all’arte del Novecento: Les demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso. L’opera che determinò un nuovo modo di guardare la realtà, e in cui è possibile ravvisare i contrastanti sentimenti che l’artista aveva sul femminile; una relazione conflittuale, quella tra i generi, che proprio in quegli anni sfociò in movimenti di emancipazione femminile innescando profondi cambiamenti nella società.

Cambiamenti ancora oggi non del tutto compiuti, e una parità mai ottenuta per cui è necessario ancora continuare a combattere.

In questo scenario mondiale in divenire, Eva Mameli nel 1915 diventa la prima donna in Italia a conseguire la libera docenza in botanica.

Arriva la guerra, si arruola come crocerossina e per il suo ammirevole lavoro le vengono conferite due medaglie. Dopo la guerra continua le sue ricerche e ottiene vari riconoscimenti accademici tra cui, nel 1919, un premio per le scienze naturali dell'Accademia nazionale dei Lincei.

A 34 anni sposa Mario Calvino, che all’epoca dirigeva la Stazione sperimentale agronomica di Santiago de las Vegas a Cuba.

Eva Mameli vive a Cuba per una parte degli anni ‘20. L’isola era diventata una Repubblica a seguito della vittoria degli statunitensi contro gli spagnoli, di quella da loro definita: Splendid little war. Un paese instabile politicamente, di fatto protettorato statunitense, e che in quegli anni doveva far fronte a una crisi economica causata dal crollo dei prezzi dello zucchero; crisi che si riverberò negativamente sul clima socio-politico.

Durante la sua permanenza sull’isola, Eva Mameli, si prodigò per migliorare le condizioni di vita dei campesinos e delle loro famiglie, creando scuole professionali, riviste per agricoltori, e attivandosi anche per l’emancipazione femminile. Nel frattempo studiava i semi e le piante presenti sull’isola.

A Cuba, nel 1923, nasce il suo primo figlio: Italo Calvino.

Pochi anni dopo rientra con la famiglia in Italia, si stabilisce a Sanremo, dove il marito è chiamato a dirigere la Stazione sperimentale di Floricoltura, e vince ilfoto 2 eva e famiglia wikipediaEva Mameli col marito e i figli nel giardino di villa Meridiana, a Sanremo. concorso per la cattedra di botanica dell’Università di Catania e poco dopo quello per la cattedra di Cagliari.

Il giardino di Villa Meridiana, la sua casa sanremese, grazie al suo lavoro si trasforma in un lussureggiante luogo di ricerche botaniche, e nel contempo in un rifugio sicuro per gli uccelli.

Sono gli anni della sua attività per la tutela ambientale e la sensibilizzazione e informazione sulla difesa e valorizzazione dell’ambiente naturale, soprattutto nelle scuole, diffondendo quanto oggi definiremmo:

cultura del verde urbano ai fini di incrementarne e tutelarne la biodiversità.

Questo suo impegno la rende una pioniera nel campo della protezione della natura nel nostro paese, e anche la prima e unica donna a dedicarcisi nel periodo tra le due guerre.

 

Nel 1951, dopo la morte del marito, sarà lei a dirigere la Stazione. La Liguria le deve lo sviluppo della florovivaistica, in una regione allora povera e in cui si coltivavano solo agrumi, vite e olivo.

Eva Mameli, è stata una scienziata il cui valore e professionalità sono stati, in parte ma non sufficientemente, riconosciuti e premiati durante l’arco della sua lunga vita. Una donna cresciuta in una famiglia che incoraggiava tutti i propri figli a studiare e a impegnarsi per realizzarsi e dare concretezza e utilità alla propria esistenza.

Difatti lei e tutti i suoi fratelli si laurearono, confermando quell’apertura mentale tipica delle famiglie alto-borghesi sarde dell’epoca, legate alla loro identità ma proiettate verso il mondo e la modernità.

Conciliò al meglio studio, lavoro e famiglia, affrontando una prima maternità in un’età matura e inusuale per quell’epoca, e una seconda maternità in un momento in cui aveva già vinto un concorso per la cattedra all’Università di Cagliari. In quegli anni le fu affidata anche la direzione dell’Orto Botanico di Cagliari, che a lei deve la rinascita dopo il lungo abbandono dagli anni della Grande Guerra.

L’insegnamento nell’isola natia, però, comportava giorni e giorni di viaggio e questo la costrinse a una delle poche rinunce della sua vita. Dovette lasciare la cattedra, non senza aver cercato di ottenere un avvicinamento o un periodo di congedo, oggi diremmo di maternità.

Tornata definitivamente a Sanremo continuò a dedicarsi alla ricerca in botanica e alla diffusione della conoscenza della natura e dell’importanza della tutela ambientale.

Determinata e sempre curiosa di imparare ha attraversato il suo tempo contribuendo con il suo lavoro al progresso nella sua disciplina.

Eva Mameli Calvino muore nel 1978 all’età di 92 anni.

Perfetta sintesi del suo carattere potrebbero essere le parole di una donna premio Nobel e sua conterranea, Grazia Deledda:

"Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi".

 La biografia di Eva Mameli Calvino è tratta dal progetto per la promozione delle pari opportunità e il contrasto agli stereotipi di genere Grandi Donne di Integronomia con INBB Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi ed Ergolab-Unitus.

foto 3 eva mario italoEva Mameli col marito e il figlio ItaloParte dell’articolo è la sintesi della conversazione ‘Grandi Donne, scienziate che hanno fatto la storia. Dalla botanica al movimento ambientalista’ che ho organizzato lo scorso 10 maggio su Clubhouse ospitati da Culturaitalia, club fondato da Andrea Valeri, esperto di politiche culturali, con la collaborazione di Angela Celesia, media planning manager, e Angela Squarcia, graphic designer.

Si ringrazia per la partecipazione straordinaria Maria Francesca Chiappe, giornalista con una vita professionale nei palazzi di giustizia con uno sguardo particolarmente attento al mondo femminile.

foto 4 logo integrati 1500x880Grandi Donne, progetto per la promozione delle pari opportunità

Hanno partecipato:

Sonia R. Marino, presidente di Integronomia (ergonomia e sostenibilità), ideatrice e curatrice di Grandi Donne.

Donatella Caione, responsabile di Matilda editrice, libri per l’infanzia.

Leonardo Catalano, fondatore di Narcisodautore, creazione di percorsi culturali.

Maria Francesca Chiappe, capo redattrice L'Unione Sarda.

Gaia Riposati, attrice, performer, regista, autrice.

Eleonora Sandrelli, responsabile Maec-Museo a Cortona.

Mehret Tewolde, CEO di Italia Africa Business Week. 

foto 5 grandi donne clubhouse locandina

 

07-06-2021
Autore: Sonia R. Marino
Architetto, European ergonomist
Presidente Integronomia, ricerca e progettazione in ergonomia e sostenibilità www.integronomia.it
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