di Mario Nardicchia
“Morire a Natale”
“Io...,voglio morire il giorno di Natale...quando la neve scende...lentamente”.
Così aveva recitato Marcello Mastroianni sull'ultimo suo palcoscenico, interpretando una pièce di Furio Bordon: “Le ultime Lune”. Così è stato: ci ha lasciato il 19 dicembre del 1996.
Marcello è stato il più reale nel virtuale dei set: lui, alter ego di Federico Fellini con il quale aveva combinato quegli eccezionali “pastrocchi” in celluloide, eteronimo di noi Italiani tutti, oltre i confini nazionali.
Il suo stile di vita è stato quello sognato da ognuno di noi, ci ha rappresentato mirabilmente tramite il suo realismo esasperato e pur naturale, nella vita e sul palcoscenico.
Grazie, Marcello. Lo ricordo a Piazza del Gesù Nuovo, Napoli, inizi degli anni '60, dinanzi ad un fantomatico Bar Soriano, sul set di “Matrimonio all'italiana”, insieme con la splendida puteolana Sofia nazionale, diretti dal grande Vittorio partenopeo impomatato.

mastroianni2Elegante, la cravatta sottile, occhiali da sole con montatura scura, fisico asciutto, sigarette Nazionali con la Caravella sul pacchetto verde, divenne all'istante il nostro idolo da imitare.Se lo ricorda bene anche l'amico-collega all'Università Orientale, su a Via Mezzocannone,: Gianni Cordisco che ha scelto di vivere nell'incantevole Baia degli Angeli.
Quando passò alle MS, negli anni '80, Marcello aveva fatto breccia, per il suo stile di vita, negli adulti internazionali: a Strasburgo, nella città universitaria, un discepolo canadese dello psico-pedagogista yankee David Ausubel (1918-2008) -quello della messa in crisi delle coscienze nell'atto educativo- mi chiese di offrirgli una MS per “sentirsi” per qualche minuto Mastroianni.
Marcello era nato nel 1924 a Fontana Liri (Frosinone). Si diplomò all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica e nel 1948, all'alba della nuova Repubblica, entrò a far parte della Compagnia di Luchino Visconti. Nel Cinema (140 film interpretati) fu diretto da vari registi di successo. Ricordiamo i principali. Con Visconti girò: “Le notti bianche”(1957); “Lo straniero”(1967). Con Mario Monicelli: “I soliti ignoti”(1958); “I compagni”(1963). Marco Ferreri lo ebbe come protagonista in “Break-up”(1965); “La cagna”(1972); “La grande abbuffata”(1973); “Ciao maschio”(1978); “Storia di Piera”(1983). Con Ettore Scola girò: “Dramma della gelosia”(1970); “Una giornata particolare”(1977); “La terrazza”(1980). E poi con Mauro Bolognini: “Il bell'Antonio”(1960). Con Pietro Germi:”Divorzio all'italiana”(1961). Con Michelangelo Antonioni: “La notte”(1961).
Il suo vero maestro fu Federico Fellini che lo diresse in: “La dolce vita”(1959); “Otto e mezzo”(1963); “La città delle donne”(1960); “Ginger e Fred”(1985); “Intervista”(1987). Il penultimo regista che lo ha avuto sul set è stato Roberto Faenza con “Sostiene Pereira”(1995) tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, ambientato a Lisbona. L'ultimo suo regista che lo ha guidato, sapendo della sua malattia incurabile, è stato il lusitano Mestre Manoel de Oliveira con “Viaggio mastroianni4all'inizio del Mondo”, uscito postumo nel 1997. Ha raccontato in seguito De Oliveira, ospite a Cepagatti della Scuola Media “Gabriele d'Annunzio”-Unesco nel 2000 e Premio Medaglia d'Oro “Turris Alex” per la carriera, nonché “Cittadino Onorario” di Cepagatti -onorificenze attribuitegli dall'allora Sindaco Michele Cantò- che il proprio film, autobiografico, aveva come titolo:”Viaggio alla fine del Mondo”. Per rispetto dell'infermità di Marcello, aveva poi deciso di correggerlo con: “Viaggio all'inizio del Mondo”. Il regista di Oporto, classe 1908, fu protagonista a Lisbona nel 1931 quando fu proiettato il suo primo lavoro “Douro fáina fluvial” al 5° Congresso dei Critici Letterari e musicali -presente per l'Italia Luigi Pirandello- inventato da António Ferro, giornalista e scrittore lisboeta che fece visita a Gabriele d'Annunzio nel dicembre 1920 a Fiume. Manoel de Oliveira, a Cepagatti, rimase colpito dalla impressionante collezione di Macchine da Proiezione per il Cinema raccolta da Ezio Verna e lo omaggiò con una targa ricordo. Il Maestro ci ha lasciato nel 2014 nella sua Oporto, alla veneranda età di 106 anni! Grande Mestre Manoel; grandissimo Marcello! Indimenticabili! Obrigado

13-12-2020
Autore: Mario Nardicchia
Preside Scuole associate Unesco
Commissario Governativo Scuole Italiane all'Estero, a riposo.
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