di Giampiero Khaled Paladini
L’idea progettuale nasce nel 2010 a Salemi, comune siciliano in provincia di Trapani. L’allora Sindaco, Prof. Vittorio Sgarbi, impegnato nella ricostruzione e nel rilancio sociale del centro storico della cittadina distrutto dal terremoto del ’68, ebbe l’idea di trasformarlo in un centro internazionale interreligioso. Affidò al Presidente di CONFIME (www.confime.it) Dott. Giampiero Paladini, suo consulente per i rapporti con il mondo arabo/islamico, l’incarico di coinvolgere nel progetto la comunità islamica Italiana e internazionale. Paladini sottoscrisse con l’UCOII un protocollo d’intesa di collaborazione che portò a Salemi la Qatar Foundation Charity di Doha che si impegnò ad acquistare, sfruttando il progetto del comune “Le case a un euro”, e ristrutturare l’intero quartiere arabo “Rabato” e di ricostruire la preesistente Moschea e un centro studi/università islamico. Il progetto al quale si lavorò per circa due anni non vide la luce perché il comune di Salemi fu sciolto per infiltrazioni mafiose, senza però che il Sindaco ne fosse coinvolto, né fosse inquisito.
L’idea dell’Università però rimase e il Presidente Paladini, nel frattempo convertitosi all’Islam, nel periodo successivo si impegnò in uno studio di fattibilità che lo portò infine, nell’agosto 2014 a Lecce (è Salentino d’origine), dove diede il via al progetto, giungendo in data 27 febbraio 2015 alla costituzione, presso un Notaio di Lecce, della “Fondazione Università Islamica di Lecce (attualmente d’Italia)” e alla presentazione ufficiale della stessa, del progetto formativo e del progetto architettonico, nella conferenza stampa del 28 febbraio 2015.
A seguito di varie vergognose vicende a sfondo razziale e islamofobo, inaspettate in una città che ambisce a diventare “la Porta d’Oriente”, si decide di spostare il progetto a Omegna, in Piemonte, dove tutt’ora ha sede Unislamitalia.
L’obiettivo principale del progetto è quello di dare una casa scientifica prima di tutto alla comunità islamica italiana, ma con ampia apertura a tutti, e poi un luogo internazionale, nel nome della scienza e della cultura, di incontro, dialogo e reciproca conoscenza tra il mondo mediorientale e quello occidentale, che costituisca anche una barriera di contrasto a tutti gli estremismi e terrorismi sia orientali che occidentali, nella convinzione che la guerra contro tali mali terribili non si vince con le armi ma con la cultura e l’informazione. Perciò il motto di Unslamitalia è: “Studiare per conoscere, conoscere per amare”.
Si vuole fare istruzione, senza discriminazione di genere, colore della pelle o provenienza geografica. Si vuole dare agli occidentali la possibilità di conoscere da vicino la cultura islamica e ai musulmani la possibilità di capire che si può essere tali nel pieno rispetto dei principi della civiltà occidentale. Dal punto di vista didattico e istituzionale, la nostra università non è diversa dalla Cattolica di Roma e Milano, solo che al posto del Crocifisso ci saranno i Versetti del Corano“.
E’ necessario inoltre, ora più che mai, aggiornare la formazione degli Imam e dei dirigenti dei centri culturali islamici, come nei programmi di UnIslamItalia, in collaborazione con le istituzioni italiane che si occupano di sicurezza, per la nascita di una nuova e moderna classe dirigente msulmana italiana ed europea, valorizzando, in particolare, i tanti connazionali convertiti all’Islam, la maggior parte dei quali in possesso di ottima cultura generale e consapevolezza dei valori costituzionali e civili della società occidentale. Solo così si potrà distinguere prima e coniugare poi fede religiosa e impegno civile per la democrazia e la libertà contro ogni terrorismo di qualsiasi natura o matrice.
Oggi, dopo cinque anni di attività preparatoria, Unislamitalia è pronta per lanciare la sua sfida culturale, proponendo due importanti progetti formativi: il “Corso Triennale in Teosofia Coranica e Società Occidentale” ( http://www.unislamitalia.it/corsi/corso-triennale-in-teosofia-coranica-e-societa-occidentale/ ) che aspira a diventare corso di laurea, a seguito di futuro e auspicabile riconoscimento da parte del MIUR, presso il quale si intende nel prossimo futuro presentare relativa domanda, e il “Corso per Dirigenti/Imam di Centri Culturali Islamici/Moschee” http://www.unislamitalia.it/corsi/corso-per-resp-c-islamici-e-imam/ ), secondo quanto rilevato in precedenza e venendo incontro a precise esigenze culturali della comunità musulmana, ma anche di sicurezza come auspica il Ministero del’Interno italiano.
Per qualcuno evitare la nascita dell’Università Islamica d’Italia è stato un obiettivo irrinunciabile. Per quanto esposto sopra obiettivo irrinunciabile appare invece promuovere e sostenere non più la nascita (ormai è una realtà) ma la sua piena realizzazione nella certezza che la cultura e la conoscenza mai divide ma sempre unisce a garanzia di civile convivenza e sicurezza.