di Rosa Musto 

Il famoso“ Viaggio della nave della legalità”, un evento inaugurato 23 maggio 2002 , è stato confermato con rinnovata scadenza annuale dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, per commemorare tutte le vittime delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio del 1992. Quest'anno però, la pandemia non consente alla nave di salpare dal porto di Civitavecchia per recarsi a Palermo con i suoi 20000 studendi, docenti e presidi di numerose scuole italiane e, vista l’impossibilità di organizzare cortei e raduni, il programma degli eventi definito dal Ministero dell'Istruzione ha previsto un accordo con la RAI, per la rappresentazione di sezioni culturali e rassegne di film dedicati e anche la Fondazione Falcone, nella settimana 18-23 maggio, realizza un flash-mob, e una serie di video pubblicati sul sito e sui canali social, prodotti da artisti, musicisti e attori.

La finalità di questa manifestazione annuale è sempre stata quella di voler non dimenticare fatti storici di tale gravità e nel contempo promuovere percorsi formativi ed educativi mirati alla cultura del rispetto della legalità e per l'educazione a una cittadinanza attiva e responsabile per le giovani generazioni, sapendo far propri i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.  

Oggi, a tutto questo si va aggiungendo la necessità di far riconoscere ai giovani le attività che le mafie svolgono nel presente dei loro tempi, una grande  sfida per gli educatori, dovendo riuscire a coinvolgere giovani e giovanissimi su un argomento complesso, non ancora storicizzato e in continuo divenire, quindi non facile da narrare. Questa è una epoca in cui non ci sono più stragi nelle grandi città, ma la mafia opera in maniera diversa e più sofisticata e far riconoscere ai giovani quale sia oggi la verità sulla cultura mafiosa, occorre educarli innanzitutto a ricercare nella realtà storica le sue radicie e non nell'opinione di un singolo, espressa sui social e poi seguire il cambiamento avvenuto e continuo, che consente alle mafie di adattarsi sempre alla realtà dei  tempi. Tutto questo è possibile farlo acquisire alle nuove generazioni, attraverso la spiegazione di ciò che è etico e ciò che non lo è. Il concetto di “etica”, con i suoi comportamenti umani improntati alla correttezza, al rispetto di tutti e dei più deboli e alla lealtà, chiarisce quale agire sia giusto per sé e gli altrri e poi consente di saper riconoscere  l'agire non etico e dove si nasconde la corruzione.  link 

Una imponente azione di formazione va realizzata nel mondo imprenditoriale e sociale, ma soprattutto nelle scuole, in modo da rendere consapevoli di questo adulti e giovani. Per questi ultimi l'educazione civica costituisce una delle frontiere educative più importanti e meglio rispondenti a questo bisogno educativo, per sapere come avviene il contrasto alle mafie, la conoscenza della Costituzione, delle istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e degli organismi internazionali. L'educazione civica orienta i giovani a comportamenti attivi e consapevoli anche in materia di educazione all'economia e alla finanza, con contenuti adeguati e focalizzati al contrasto alla corruzione mafiosa in questi settori, che risultano molto vantaggiosi oggi grazie allo sviluppo dell'economia globalizzata..  Questi contenuti formativi sono entrati oggi a far parte dei saperi scolastici e vengono affrontati con un approccio didattico adeguato all'età evolutiva dei ragazzi seguendo un percorso educativo che consente loro di riuscire a  riconoscere gli aspetti distintivi di una economia etica che si contrappone all'economia  che non opera in tal senso.

Tutto questo viene riconosciuto nelle prassi che si stanno sempre più diffondendo e che si profilano all'orizzonte nazionale e internazionale, perché molti stanno prendendo coscienza dell'urgenza di dover cambiare scelte di gestione aziendale e di mercato, per garantire una qualità di vita migliore e più equa per tutti. In una dimensione globale che va sempre più impoverendosi, occorre agire in fretta, superando i confini territoriali in un agire economico globale che oggi è artefice del destino della vita di tutti, con le sue scelte. Una buona prassi in Italia è rappresentata dall'Economia Civile che sta sviluppando un nuovo modello di impresa, fondato sui principi di reciprocità, gratuità, fraternità, superando la supremazia del profitto o del mero scambio strumentale nell’attività economica e finanziaria, ritenendo che una buona società è frutto sia di un mercato che funziona, sia di processi che attivano la solidarietà da parte di tutti i soggetti.  Messaggio innovativo viene anche dagli USA, da un manifesto pubblicato a gennaio 2019 e sottoscritto da 181 amministrtaori delegati delle più grandi multinazionali, colossi dell'economia mondiale. Questo rappresenta una vera dichiarazione storica, che stabilisce come gli amministratori delegati si impegnano a guidare da adesso le proprie aziende a beneficio di tutte le parti interessate, clienti, dipendenti, fornitori e l’intera comunità di riferimento e non opereranno più per aumentare principalmente i proventi degli azionisti. Questo documento abbatte lo storico primato dell'azionista e rappresenta una svolta etica di importanti multinazionali americane, da sempre considerate senza scrupoli e solo attente al "miglior affare". Tutto questo impone agli Stati e alla loro politica di impegnarsi per arginare la corruzione che invade l'economia globalizzata, in modo da riuscire a riservare a sé ingenti risorse pubbliche, da  investire poi per sanare i numerosi squilibri sociali e le scelte economiche sostenibili in questo millennio.

In conclusione invito a riflettere su quanto dichairato dalle parole chiare e convincenti dal Cardinale Turkson Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. della Santa Sede

“La lotta alla corruzione è una grande sfida culturale che desidera scuotere le coscienze e richiamare il senso di responsabilità di tutti e educare alla legalità significa riuscire a tradurre in azioni concrete di cambiamento la realtà politica ed economica, e quindi del lavoro, dei servizi, nelle opportunità per i giovani, nel sostegno alle famiglie, nel contrasto alle varie forme di violenza e di crimine”.

23-05-2020
Autore: Rosa Musto
Sociologa dell'educazione
meridianoitalia.tv