Vebinar da Assisi

L’impegno oltre l’utopia e la coscienza fragile

di Dante Fasciolo

“Laudato Si” è stato l’incipit che Francesco volle usare all’inizio di ogni capitolo del suo “Cantico delle Creature”.

Da allora, questa invocazione, ha ispirato filosofi, poeti, letterati, studiosi, scienziati, uomini di ogni età e di ogni impegno, umili persone dedite alla preghiera.

Riconoscere il segno divino nella variegata manifestazione della natura ha inciso sulla formazione delle coscienze degli uomini di tutti i tempi, e la semplicità dell’invocazione del fraticello di Assisi ha impresso un indelebile “segno” capace di suggellare un impegno tra uomo, fede, creazione. 

A distanza di otto secoli, un Papa di Roma, mutuando il nome di Francesco, e assumendo lo spirito del “Laudato Si” intraprende deciso il cammino già tracciato e lo arricchisce di nuove valenze, offerte o imposte dagli attuali  tempi controversi, e alle quali l’umanità intera è chiamata a dare una risposta. 

E proprio dall’Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco è scaturita una copiosa serie di iniziative in ambito religioso e civile, protese tutte a dare una possibile risposta dalle numerose suggestioni civili, politiche, sociali, religiose che affollano menti ed azioni di milioni di uomini sollecitati a realizzare nuove visioni, nuove costruzioni, nuovo senso di giustizia e solidarietà alle relazioni tra i Continenti, le Nazioni, gli Uomini. 

Di recente, sotto il segno ideale del “LaudatoSi” , con il patrocinio dell’Unione Cattolica Mondiale del Clima, e dell’Unione Cattolica degli Artisti Italiani, si è aperta da Assisi e con larga partecipazione una vebinar dal titolo “Lo sguardo di Francesco dalla contemplazione alla lode”.

Unire una delle problematiche più incombenti come il clima, la visione artistica nel registro della bellezza universale, il senso dello spirito contemplativo e la riconoscenza per il valore dell’universo che ci avvolge, è risultata operazione particolarmente suggestiva…e gli interventi che si sono succeduti, affiancando alla parola eloquenti immagini, hanno costruito un tessuto unitario di volontà e di intenti. 

Occuparsi del “Cambiamento del Clima” – è stato sottolineato - non significa solo salvaguardare lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari e la difesa delle coste marine… significa ridare equilibrio al pianeta, non stravolgere la vita vegetale e animale, non obbligare il moltiplicarsi degli esodi di milioni di persone in cerca di pace e di una vita migliore. 

Significa, in ultima analisi, ridare vita alla vita.

E non c’è dubbio, la possibilità di dare spazio alla vita vera è drasticamente ridotto e mortificato. E’ così nel nostro mondo occidentale cosiddetto sviluppato… in realtà solo un po’ più capace di accumulare beni materiali,  consapevolmente o inconsapevolmente il più delle volte in spregio delle più elementari regole di vita; per contro, così capace e scaltro nell’imporre nuovi devastanti modelli sociali ed economici ai paesi a Sud del mondo.   

Sono imputabili a questi nostri modelli sociali ed economici i guasti di un mondo giunto al limite del collasso ambientale… e contraddittorio, a volte ingannevole, è il turbinio di parole di allarme, riprovazione, o di impegno, che si levano in primo luogo dagli ambienti responsabili del disastro che si dipana nel labirinto dell’arrivismo, dell’affermazione sull’altro, e nega l’uscita verso la possibile libertà, verso la verità.     

“La crisi ecologica che stiamo vivendo è anzitutto uno degli effetti di questo sguardo malato su di noi, sugli altri, sul mondo, sul tempo che scorre; uno sguardo malato che non ci fa percepire tutto come un dono offerto per scoprirci amati. È questo amore autentico, che a volte ci raggiunge in maniera inimmaginabile e inaspettata, che ci chiede di rivedere i nostri stili di vita, i nostri criteri di giudizio, i valori su cui fondiamo le nostre scelte”.

La nostra risposta alla crisi sociale ed ecologica comincia proprio dal desiderio di favorire un nuovo sguardo, necessitiamo un nuovo sguardo, lo sguardo di Francesco, uno sguardo che ci permetta di riscoprire il sacro; da lì comincia il cambiamento, la conversione è questione di sguardo; il vangelo di Matteo a tal proposito non poteva essere più chiaro: “La lampada del corpo è l'occhio; se dunque l'occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso”.

Seguendo i lavori del vebinar di Assisi, si è constato l’interesse per l’arte e la bellezza, e si è addivenuti all’affermazione  che il  nostro mondo ha una gran sete di bellezza. La bellezza comporta la presa in carico del dolore del mondo, un'esigenza estrema di dignità, di compassione e di senso della giustizia. "La bellezza ci trasforma, - afferma Hans Urs von Balthasar - se le permettiamo di parlarci, la sua travolgente potenza può condurci in nuovi spazi, a volte sembra chiederci di cambiare vita”. 

Oltre, la contemplazione ci spinge ad un cammino di risalita dalla bellezza sensibile fino alla sorgente della bellezza, dalla natura alla grazia, dall'estetica del creato alla sua destinazione escatologica; ci invita a passare dalla bellezza del fiore alla bellezza del frutto cioè all'Amore che supera la legge ed il dovere ed entra nella dimensione della gratuità; allora saremo capaci di far vibrare l’anima dei nostri fratelli con la stessa bellezza che ha incendiato la nostra!  Come ha detto Papa Francesco: “Ogni fecondo slancio apostolico ha come prima sorgente lo stupore per l’incontro con qualcosa di bello”.

E’ in questo spazio che ciascuno di noi deve porre pensiero e azione:  Uscita verso la libertà, verso la verità…  il saio sdrucito e rattoppato di Francesco, specchio impietoso delle nostre fragili coscienze che annaspano nel pozzo dell’ignavia, sia vessillo di battaglia, ci guidi nell’impegno oltre l’utopia…senza saltarla,  piuttosto attraversarla… come suggerisce Teilhard de Chardin nell’ 

”Ambiente Divino” - Saggio di Vita interiore - ove tratteggia il cristiano dei tempi nuovi, il cui impegno è di costruire il Mondo in Cristo.  In  questa prospettiva, il lavoro, la scienza, la tecnica, l’arte, la cultura, la spiritualità prendono il loro posto in una concezione cristiana della vita.
Nuovi Cieli  e Terra Nuova… Terra e Cielo insieme.

31-03-2021
Autore: Dante Fascicolo
Giornalista e autore tv
meridianoitalia.tv