di Francesco Tufarelli

Quando mancano meno di dieci giorni alla sessione straordinaria degli Stati Generali della Montagna, fissata dal Ministro Francesco Boccia per i giorni 24 e 25 luglio 2020 a Roccaraso, il tema delle Green Community, d’ora in poi GC, torna ad affiorare nel dibattito pubblico connesso al Green Deal europeo e nazionale. Le GC inizialmente previste dalla Legge 221/2015 (il cosiddetto collegato ambientale alla legge di stabilità 2016) costituiscono una formula organizzativa che oggi, soprattutto dopo la pandemia, sembra rispondere perfettamente ai canoni fissati dalla Commissione Europea per realizzare un’Europa più verde.

Il principio che si tende a sostenere è quello di un vero e proprio debito contratto dalle aree urbane e metropolitane nei confronti delle aree rurali e montane, da sempre chiamate a tutelare beni ambientali quali laghi, fiumi, montagne, ghiacciai ed altro ancora i cui benefici vengono fruiti principalmente dalle città.

La necessità di tutela dei beni ambientali sopradescritti e le particolari condizioni dei territori spesso non consentono alle zone montane un corretto ed equilibrato sviluppo del proprio territorio facendo registrare veri e propri deficit di valorizzazione.

Ecco dunque che emerge la possibilità di operare una sorte di compensazione economica a favore di quei territori nei quali i beni ambientali insistono.

Le GC avrebbero dunque due diverse funzioni da una parte rinforzare i rapporti tra i comuni montani e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane.

La norma sopra citata che prevede addirittura una strategia ad hoc, sotto il coordinamento del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie richiamando i territori e non i Comuni sembra voler riferirsi ad uno strumento di portata più ampia rispetto ad una semplice associazione fra Enti locali.

E’ probabile che il pensiero originario del legislatore sia arrivato a immaginare di coinvolgere nella costituzione delle GC anche soggetti privati, università, centri studi e stakeholder in genere interessati a promuovere e valorizzare i beni del territorio.

E’ necessario tuttavia chiarire che la nuova formula organizzativa che potrebbe costituire una sorta di “Comunità Montana 2.0” non si va a sostituire alle attuali realtà bensì potrebbe comprenderle non esaurendosi però nelle stesse.

Come recentemente è stato affermato in un seminario dedicato al tema le GC non costituiscono una formula organizzativa bensì compongono un mosaico, andando ad includere realtà preesistenti e arricchendole di nuovi attori.

In questo senso possiamo rinvenire una similitudine con le GC statunitensi codificate per la prima volta con l’ordinanza Gating and Greening Alleys, adottata nel 2007 a Baltimora nel Maryland. Rispetto alle meno ambiziose e più limitate realtà americane le GC italiane potrebbero trasformarsi da strumento in politica andando a disegnare una nuova idea di paese.

E’ evidente che i meccanismi concreti per assicurare il funzionamento di tali realtà vanno ancora ampiamente affinati, ma se si considera che i comuni montani in Italia oggi sono circa il 40% del totale si ha un’idea delle dimensioni dell’operazione e della urgente necessità dell’intervento.

La strategia dunque dovrebbe essere quella di individuare in chiusura di questa programmazione europea le prime aree laboratorio in cui studiare il modello in modo da presentarsi alla prossima programmazione comunitaria con i primi risultati da sviluppare in un grande progetto che copra l’intero territorio nazionale.

La coincidenza di questa attività con gli obiettivi della programmazione europea e del Green Deal nazionale ed europeo costituisce una sfida che il nostro paese non si può permettere di perdere soprattutto in questo momento che, al netto di altri fondi disponibili, la Presidenza tedesca dell’Unione si appresta ad approvare il QFP 2021-2027.

14-07-2020
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi
meridianoitalia.tv